Scritto nel 1905,
subito dopo Psicopatologia della vita quotidiana, questo saggio costituisce un
contributo insostituibile alla comprensione delle motivazioni profonde di un
fenomeno ritenuto spesso ingiustamente privo di una sua specifica rilevanza, o
comunque del tutto marginale rispetto al comportamento “dominante” dell’uomo.
Freud, individuando l’intima connessione esistente tra tutte le manifestazioni
del pensiero, legate dalla comune radice inconscia, ebbe il merito di
affiancare il meccanismo mentale che è all’origine del motto di spirito a
quello degli altri processi psichici e di conferirgli dunque la medesima,
legittima dignità.
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