Esistono cose
essenziali per la vita umana. La cura rientra nell’ordine delle cose
essenziali, perché per dare forma al nostro essere possibile dobbiamo aver cura
di noi, degli altri e del mondo. Il nostro modo di stare con gli altri nel
mondo è intimamente connesso con la cura che abbiamo ricevuto e con le azioni
di cura che mettiamo in atto. Siamo quello che facciamo e quello di cui abbiamo
cura. È irrinunciabile aver cura della vita, per conservarla nel tempo, per
farla fiorire e per riparare le ferite dell’esserci. Poiché la vita umana è
fragile e vulnerabile, il lavoro di cura è intensamente problematico; il primo
compito di una filosofia impegnata a cercare la misura di senso dell’esperienza
consiste dunque nel prendere in esame il fenomeno della cura al fine di
comprenderlo nelle sue qualità essenziali. Si tratta di comporre, secondo il
metodo fenomenologico, una teoria descrittiva della cura che possa costituire
lo sfondo per disegnare una valida politica dell’esperienza.
Luigina Mortari è
professore ordinario all’Università di Verona, dove dirige il Dipartimento di
Filosofia, Pedagogia e Psicologia. Insegna Epistemologia della ricerca
qualitativa alla Scuola di Medicina e Chirurgia della stessa università. Da
tempo si occupa di teoria e pratica della cura, tema sul quale ha pubblicato
studi di carattere sia teoretico sia empirico. Nelle nostre edizioni è uscito A
scuola di libertà (2008).
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