Alla metà del XII
secolo, una Chiesa dilaniata dallo scisma d’Oriente vide profilarsi una nuova e
minacciosa insidia alla propria coesione interna: il Catarismo, la grande
eresia venuta dall’Est. Eredi di una prospettiva gnostica ferocemente avversata
già dai primi imperatori cristiani, i Catari, combattuti “con il ferro e con il
fuoco”, professavano dottrine eterodosse che minavano alle fondamenta il potere
di Roma. “Bugri”, furono definiti con disprezzo nelle Gallie; “Bulgari”, per le
loro tenaci radici balcaniche. Ma la parola “Catari” significava “puri”, e non
vi sarebbe stata, forse, denominazione più adatta a caratterizzare un movimento
spirituale che dell’assoluto rigore morale aveva fatto la propria bandiera. Il
presente saggio ricompone in un grande, suggestivo affresco, luci e ombre
dell’appassionante epopea di questo movimento.
Paolo Lopane è nato a
Bari, dove insegna. Membro della Società di Storia Patria per la Puglia e
dell’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi dell’Università di Bari, ha
pubblicato nel 2000 un documentato saggio sul catarismo occitano – Il risveglio
della gnosi nella Francia albigese (Besa Editrice) – cui ha fatto seguito nel
2004 un saggio sull’Ordine dei Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone,
dal titolo I Templari. Storia e leggenda (Besa Editrice). Nello stesso anno ha
contribuito con uno studio sugli insediamenti cavallereschi nel Meridione
d’Italia (“La presenza templare nella Valle dell’Ofanto”) alla stesura del
volume Ofanto, a cura di A. Ruggiero. Nel 2012 ha poi curato un saggio
miscellaneo sul poeta armeno Hrand Nazariantz – Hrand Nazariantz, Fedele
d’Amore – vincitore della XXIX edizione (2013, sez. XIV) del Premio
Internazionale di Poesia e Letteratura “Nuove Lettere”, indetto dall’Istituto
Italiano di Cultura di Napoli e dalla rivista letteraria internazionale “Nuove
Lettere”. Collabora con riviste specializzate.
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