Scritto negli anni
dell’esilio e pubblicato postumo nel 1942 a Stoccolma dalla casa editrice
Bermann-Fischer, Il mondo di ieri è l’opera più nota di Stefan Zweig,
un’intensa e struggente rievocazione di quella Felix Austria di cui lo
scrittore interpretò con sagacia i turbamenti. Dalla Vienna dei fasti
imperiali, culla di uno straordinario fermento culturale, Zweig tratteggia il
lento declino di un mondo che, con lo scoppio della Grande Guerra, cederà il
passo a una nuova Europa: una terra mutilata, stravolta dall’odio e affamata
dall’inflazione, le cui cicatrici indelebili costituiranno l’humus fertile su
cui attecchirà la fatale parabola del nazismo. Il mondo di ieri è il testamento
spirituale che Zweig consegna alle generazioni a venire, un’analisi lucida e
appassionata della tragica eredità in cui affonderanno le radici del «mondo di
domani»: il nostro. A quest’opera è ispirato il film Grand Budapest Hotel del
regista Wes Anderson.
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