Accanito, e non
fortunatissimo, giocatore per molti anni, Dostoevskij scrisse Il giocatore in
soli ventotto giorni nell’ottobre del 1866. Nell’immaginaria stazione termale
di Roulettemburg, Aleksej Ivanovič, intellettuale russo sradicato, finisce per
rischiare il suo stesso destino. Eroe del romanzo breve Le notti bianche, opera
del periodo cosiddetto «romantico» di Dostoevskij, è la figura del sognatore,
nella cui piatta esistenza, chiusa in un mondo di fantasticherie, piomba per un
breve attimo la giovane Nasten’ka. Nella più matura espressione della sua vena
creativa, Dostoevskij ci presenta ne La mite il racconto introspettivo e
raggelante di un marito che veglia la giovane moglie morta suicida; Il sogno di
un uomo ridicolo è il monologo di un uomo che, abbandonato da tutti e deciso a
uccidersi, sprofonda in un sogno che lo trasporta in un mondo primordiale,
un’onirica età dell’oro.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.