“Sedetevi: il 20
ottobre si spegneranno le luci e sullo schermo si accenderà la sua vita. Vi
prometto emozioni forti. Un consiglio: tenete d'occhio la persona seduta vicino
a voi, potrebbe non essere chi sembra. “Claudio Chiaverotti
Di Morgan Lost sappiamo
pochissimo. Sappiamo che è l’ex proprietario di un cinema d’essai, che soffre
d’insonnia e di daltonismo e che è un personaggio tormentato e fragile. Nulla
di più. E del resto, come spiega il papà di questo nuovo eroe, Claudio
Chiaverotti (che, oltre a Brendon, ha firmato oltre 50 albi storici di Dylan
Dog), è naturale che sia così perché la nuova serie Sergio Bonelli Editore è un
action-thriller visionario e il mistero è un ingrediente fondamentale per una
storia di questo tipo. Ma c’è anche tantissimo cinema in Morgan Lost, perché le
fonti d’ispirazione di Chiaverotti vanno dai film di John Carpenter e Quentin
Tarantino a pellicole come Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme, da
Suspiria di Dario Argento a serie tv seguitissime come 24 e Breaking Bad. Così
Morgan Lost, la nuova scommessa editoriale di Sergio Bonelli Editore, farà il
suo debutto ufficiale in edicola martedì 20 ottobre con il primo episodio della
serie intitolato L’uomo dell’ultima notte, la cui copertina è firmata da
Fabrizio De Tommaso. I disegni di questo primo albo saranno invece affidati a
Michele Rubini. A proposito del ruolo del cinema in Morgan Lost, Claudio
Chiaverotti ha spiegato: “Morgan condivide la mia passione per il cinema, al
punto che uno dei comprimari della storia ha una sala cinematografica e
proietta per lui film introvabili (quelli che a volte cerco io: bulgari o
slovacchi, film di fantascienza muti e con sottotitoli in lingue sconosciute).
È una tale soddisfazione vedere qualcosa per pochi! La prima storia di Morgan
Lost sarà in due albi. Per me Morgan Lost è un film, tanto che alla fine del
primo albo invece del consueto "continua e finisce nel prossimo
numero" ho chiesto di scrivere "fine primo tempo", come
succedeva nei cinema di seconda visione fino a pochi anni fa”. In
controtendenza con le ultime scelte editoriali Bonelli, infatti, Morgan Lost
non è stato pensato a stagioni, ma come serie mensile sulla lunga distanza. I
disegni mostrano inoltre uno stile del tutto nuovo grazie alla presenza della
tricromia nero/bianco/rosso e all’utilizzo di scale di grigio. Sì, perché
Morgan è daltonico e vede la realtà in nuances grigie con sprazzi di rosso,
come in un fumetto pulp. Racconta Chiaverotti “mi piaceva creare questa
tridimensionalità delle storie: noi vedremo le storie di Morgan Lost attraverso
i suoi occhi. Non vedremo il verde o il blu, ma solo il rosso: gli altri colori
saranno suggeriti dai tratti grigi in quella metropoli con i Gargoyle in stile
antico Egitto, dov'è quasi sempre notte e neve, come in un film noir (o forse
rouge?) proiettato in loop”. Così in Morgan Lost l’indagine viene vista da un
punto di vista insolito e spesso soprannaturale. Ed è ricca di emozioni, colpi
di scena ed azioni dure e realistiche. Tanto che se due personaggi arrivano allo
scontro questo sarà davvero violento, come nel James Bond interpretato da
Daniel Craig (e anche qui il rimando cinematografico non è casuale!). Del resto i nemici di Morgan Lost, esseri
folli e perversi, la metà oscura del cuore umano, sono parte integrante della
serie e non a caso alcuni di loro compaiono già sulla copertina del primo numero.
Tra i disegnatori che si alterneranno per i diversi albi di Morgan Lost ci
saranno Val Romeo (Nathan Never, Dylan Dog), Giovanni Talami (Nick Raider,
Magico Vento), Andrea Fattori (Brendon), Lola Airaghi (Brendon, Dylan Dog)
e Ennio Bufi (Il Settimo Splendore).
Claudio Chiaverotti - Nato
il 20 giugno 1965 a Torino, città dove vive e lavora, Chiaverotti approda al
fumetto dopo un periodo piuttosto travagliato. Dapprima studia per diventare
odontotecnico, quindi si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. È nel 1986 che
fa il suo ingresso nel mondo delle nuvole parlanti, scrivendo i testi per
alcune strisce di "Sturmtruppen", di Bonvi. Giunge alla Sergio Bonelli
Editore nel 1989, esordendo con l'albo n. 34 di Dylan Dog, "Il buio".
Sostituisce per lungo tempo Tiziano Sclavi nella produzione delle storie
dell'Indagatore dell'Incubo (per cui firma anche "Goblin", "I
delitti della mantide", "Partita con la morte", "Il
confine”), collabora pure alle testate Martin Mystère e Zona X, per poi dar
vita a un personaggio tutto suo, Brendon, un cavaliere di ventura che agisce
sullo sfondo di un mondo devastato da una immane tragedia, avvenuta più di un
secolo addietro, cui si allude con la definizione di "Grande
Tenebra".
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