In una Milano
annichilita dalla crisi, il commissario Libero Cattaneo indaga sull’omicidio di
due banchieri, per scoprire che i problemi dell’Italia hanno origini lontane. Un
giallo originale e coinvolgente, che porta il lettore all’interno dell’universo
più violento e implacabile che esista: il mondo del denaro, il mondo della
finanza. «È qui che la matematica finisce e comincia la vita! Quello che deve
visualizzare, commissario, non sono più dei numeri ma aziende costrette a
chiudere, persone che perdono il lavoro, famiglie che non hanno più la casa».
Perché vale la pena di
leggere La pesca dello spada?
Perché è un thriller di
ampio respiro, che appassiona e guida il lettore nella comprensione dei lati
più oscuri e intricati del mondo finanziario. Perché il ritmo veloce e
incalzante crea la suspence ideale, perfetta, che non può mancare in un giallo
ben fatto. E questo lo è. Perché il lettore – addentrandosi nel testo – può
vedere che la fiction non è solo “finzione”, ma è intrecciata con i meccanismi
reali e con la storia recente italiana. Quella più oscura. Perché Eugenio
Tornaghi, al suo terzo romanzo, si conferma un autore abile, istintivo, con uno
stile tagliente, capace di costruire una storia densa, ricca ma di piacevole e
scorrevole lettura.
Come comincia - Il
commissario Cattaneo smontò dall’auto e guardò la piccola folla che si era
radunata in piazza Cordusio. “Il casco, dottore”, disse un ispettore, porgendoglielo.
Cattaneo considerò i manifestanti. Gli sembrarono meno pericolosi del traffico
che avevano bloccato. Rifiutò con un cenno della mano. “Vediamo di spingerli
verso via Dante”, disse senza convinzione. Gracchiò la radio. Rispose pigiando
il tasto avanti. “Che minchia fai lì impalato? Li vogliamo levare di mezzo
questi quattro coglioni?” Cattaneo si guardò attorno, sull’altro lato della
piazza riconobbe la sagoma tozza del vice questore Amore. Lo vide portare la
radio alla bocca: “E muoviti cazzo!”.
Eugenio Tornaghi, 48
anni, lavora presso uno dei maggiori gruppi bancari europei, dove ricopre la
carica di Senior Vice President. Ha scritto favole illustrate per bambini e
romanzi gialli. Nel 2010, con Il debito dell’ingegnere (Todaro), ha vinto il premio
NebbiaGialla.
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