La sesta indagine del
commissario Ponzetti esce per una volta dai confini della Capitale attraverso
un enigma legato a una nota canzone popolare: Vitti na crozza. Al centro del
mistero che coinvolgerà gli Arnone, un’antica famiglia di proprietari di
miniere di zolfo, c’è la paternità del brano, famoso in tutto il mondo, che viene
messa in discussione da un giovane musicologo, studioso di tradizioni popolari.
Sembra che la sola persona a conoscere la verità sulla reale identità
dell’autore sia la bella Annamaria, l’unica all’interno della famiglia a non
avere lo stesso sangue degli Arnone, essendo moglie dell’ultimo discendente
della casata, ora intenzionato a divorziare. Della vicenda e della donna,
musicista per passione e talento, viene a conoscenza il nostro commissario, in
vacanza al Sud, che sarà implicato, suo malgrado, in un groviglio familiare, in
un omicidio e in un’indagine in cui musica, vecchi rancori e persino un delitto
mai punito emergeranno anche a distanza di molti anni dai fatti narrati. Con il
consueto piglio e una storia ai contorni sfumati e con l’intervento “laterale”
ma decisivo di un altro celeberrimo commissario, Giovanni Ricciardi torna a
raccontarci di nuovi e vecchi intrighi, sullo sfondo di una terra affascinante
e segreta: un viaggio tra passato e presente che coinvolgerà tre generazioni di
personaggi.
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