Esiste una vasta ed
articolata letteratura dedicata alle cosiddette “Wunderwaffen”, le “Armi del
miracolo” che, secondo i Nazisti, avrebbero dovuto ribaltare in extremis le sorti
del II Conflitto Mondiale. In particolare sul famoso, o famigerato “Raggio
della Morte”, di cui, a dire il vero, si cominciò a parlare sin dalla prima
metà degli anni venti del XX secolo. Sino ad oggi, la ricerca storica ed
archivistica non è riuscita a produrre prove concrete circa la reale esistenza
di tale invenzione dai poteri devastanti. Dopo anni di ricerche archivistiche
gli autori provano con certezza che il “Raggio della Morte” non fu una chimera
ma una realtà le cui prove inoppugnabili sono presentate per la prima volta in
questo saggio. A parlare questa volta non sono testimoni dell’ultima ora, o
depositari di memoriali apocrifi, ma carte storiche, documenti ufficiali
conservati in archivi pubblici di Enti e Amministrazioni dello Stato e presentati
dagli autori, tra cui il Severino, capitano e direttore del Museo Storico del
Corpo. Documenti che provano in maniera inconfutabile che ricerche, studi e
sperimentazioni sul campo del “Raggio della Morte” da parte di un finanziere
italiano non soltanto vennero effettivamente svolte sotto l’egida delle massime
autorità dell’epoca, ma che furono coronati dal successo. Un’arma scomparsa che
avrebbe potuto cambiare le sorti del II° conflitto mondiale e della Storia
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