Angelo Mastrandrea, a
Roma e in Campania e sotto la cintola di quest'iniziazione di Sud, s'è mosso,
grazie al giornalismo della realtà già professionalmente vissuto specie per “il
manifesto” come per “L'Espresso” e non solo. Per fare una raccolta di reportage
narrativi messi sotto il titolo, anche se a nostro avviso l'ex Belpaese più,
forse, non lo meriterebbe, de “Il Paese del sole”; fra le maglie, quindi, fatta
Roma e il basso Lazio degli sfruttati indiani, la Napoli delle periferie che
sappiamo ecc., d'Abruzzo – Basilicata – Lazio – Sicilia. Il metro usato è
quello richiama stilemi noti, nel campo delle stesso genere di libri. Con, e
non potevan certo mancare, omaggi a personaggi sicuramente noti: da don Peppe
Diana a Miriam Makeba. E nelle terre abruzzesi ci si ricordi, come cronaca
conferma occasionalmente, che i problemi derivanti dal terremoto che sappiamo
sono ancora (praticamente) quasi tutti irrisolti. Mentre la Lucania dei boschi
bruciati ovvero la Basilicata che si spopola e consuma alcol è presa innanzitutto
dallo scatto, per la verità già usato, della stazione in isolamento di
Sicignano. Dove la tratta Sicignano-Lagonegro apre alla terra delle
marginalità. Pur se in qualche margine, vedi Aliano, si son inventati i
“parlamenti” per portare almeno un po' d'attenzione culturale e un turismo
d'almeno qualche giorno in lande sconfortate dal lamento silenzioso d'anziani
che poco parlano e tanto sicuramente avrebbero da dire. Mentre i basilichi
d'oggi devono far i conti con le possibilità continue e in perpetuo gioco
d'alzata di tiro dell'aumento delle trivellazioni, delle estrazioni di petrolio
e anche gas. Perché i lucani succubi delle multinazionali, tipo quando erano
vittime dell'Eni soltanto, lo sono. Ma sicuramente pur lo saranno. Pur se ogni
volta generali vari fan finta di star col popolo. Senza dire che nella maggior
parte dei paesi contornati da frane e smottamenti le comunità alla fine non
esistono. Rare eccezioni a parte. Guarda Matera, e poi muori. Gli argomenti, le
storie e i volti insomma, raccontati e poi narrati senza soluzione di
continuità dall'autore Mastrandrea, giornalista e scrittore che potrebbe
superare perfino un po' di luoghi comuni, diventano sempre più interessanti –
con il passare delle pagine. Gli esempi sarebbero tanti. Citate le migliaia di
proletari indiani arrivati a posta per esser sfruttati nei campi e negli
allevamenti di bufale d'una ben precisa porzione laziale infettata da
sfruttatotri moderni di stampo antico, si deve sicuramente legger con
attenzione la vicenda presa da tradizione e leggenda dei “femminielli” di
Montevergine. Perchè noi purtroppo la disconoscevamo. Contro ogni forma di
razzismo e discriminazione, si può ben sottolineare, ogni anno nel giorno della
Candelora presso il santuario di Mamma Schiavona a Montevergine appunto,
ascendono, per salutare la madonna nera del luogo, migliaia d'omosessuali
campani. Ché nel 1256 la Maria di Campania “fu in grado di rischiarare il cielo
e sciogliere le lastre di ghiaccio che tenevano una coppia di omosessuali
scacciati dalla città di Avellino, salvando loro la vita”. Questa, decisamente,
è una delle belle consuetudini. Di quelle che rimandano poco poco, ancora al
'Paese del sole'. Ma in tutto il volume, Mastrandrea ha dovuto ricordare
fallimenti e rapine industriali che sono costati e costano cari agli operai. La
classe operaia superstite, infatti, in tanti pezzi del Mezzogiorno è in lotta o
in stato d'abbandono e disperazione. Durante e dopo battaglie, sconfitte
sonore. Che danno, quando va bene, le briciole denominate: cassa integrazione.
Il Meridione è spesso così. Non tanto differentemente, sempre di più, da molti
altri luoghi diversi in caratteri di geografia epperò allo stesso modo in
crisi. Quando la nuova grande depressione impazza. Distruggendo certezze sicurezze
e sogni. Angelo Mastrandrea, facendo ricordo all'ottimismo della volontà,
s'augura comunque che i parlamentini alianesi, sindaci alla Accorinti, la
“Riciclandia” e il Mammuth di Scampia come l'esempio realizzato della Mancoop a
Castelfiore/Santi Cosma e Damiano, ogni esperienza a proprio modo, possano
contrastare l'ondata devastatrice.
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