La validità scientifica
della narrazione standard è paragonabile a quella della storia di Adamo ed Eva.
Sotto molti aspetti è anzi una narrazione scientifica della Caduta nel peccato
originale così come è descritta nella Genesi, completa di inganno sessuale,
conoscenza proibita e colpa. Essa nasconde la verità della sessualità umana
dietro a una foglia di fico di anacronistica discrezione vittoriana
spacciandola per scienza. Ma la scienza autentica – diversamente da quella
mitica – tende sempre a fare capolino da dietro la foglia di fico. Bestseller
del New York Times e già tradotto in 15 lingue, In principio era il Sesso (Sex
at Dawn) è il più potente attacco al concetto di matrimonio vibrato tramite un
volume. Nondimeno le
teorie di Ryan sono state riferite da MSNBC, Fox News, CNN, NPR, The New York
Times, The Times of London, Playboy, The Washington Post, Time, Newsweek, The
Atlantic, Outside, El Pais, La Vanguardia, Salon, Seed, and Big Think. La
sua ultima conferenza al TED visualizzata più di un milione e mezzo di volte. Per
quanto le spiegazioni di antropologi e filosofi si siano affannate a ricondurre
il matrimonio alle prime forme sociali e addirittura alle relazioni nei gruppi
di scimmie antropomorfe, le loro conclusioni restano basate su fraintendimenti
di fondo piuttosto grossolani. Ryan e
Jethà decostruiscono le teorie di Darwin, Hobbes, Malthus, Hrdy, S. Goldberg,
Morgan, Pinker, Chagnon e altri con l’arma dell’ironia e con argomentazioni
ineccepibili. Non contenti della “narrazione standard” (di Sarah Blaffer
Hrdy)che prevede la coppia esclusiva basata sullo scambio: la donna in cambio
di carne (cibo) e di protezione per i figli dà all’uomo la certezza (con la
fedeltà) che i figli siano suoi, i due autori mettono in campo un vero e
proprio armamentario di dati su tribù del presente e del passato la cui
sessualità non ripercorre lo schema predetto. Se i pluri indagati Mosuo del
lago Lugu, sulle alture tra Yunnan e Sichuan, condividono la sfera sessuale e
non basano sul patriarcato la propria società, svariati popoli che vivono tra
il Venezuela e la Bolivia (Aché, gli Araweté, i Bari, i Canela, i Kaxinawá, i
Coripaco, gli Ese Eja, i Kayapó, i Kulina, i Matis, i Mehinaku, i Piaroa, i
Pirahã, i Secoya, i Siona, i Warao, gli Yanomami e gli Ye’kuana, ma anche i
Lugi della Papua Nuova Guinea) sono convinti che il figlio nasca dalla somma di
più sperma e condividono non solo il talamo, ma anche la cura dei figli. Uno
dei punti chiave della trattazione di Ryan è questo: non si può dire che la
cura esclusiva della prole da parte dei genitori biologici sia migliore della
condivisione della cura dei ragazzi da parte di una comunità allargata. Ci sono
inoltre tutta una serie di dati biologici che non spiegano la naturale genesi
della monogamia. Per citare un esempio: perché le donne non hanno un vero e
proprio periodo mensile di renitenza al sesso (biologicamente parlando)? O
perché i genitali maschili della specie umana sono di dimensioni così notevoli
in relazione agli altri animali? Inoltre: è proprio vero che Hobbes aveva
ragione e che la nostra preistoria è fatta di una guerra continua e senza
partito? I “bias di conferma” si susseguono. Basti leggere le critiche a
Napoleon Chagnon (autore del fortunato Yanomamo The Fierce People) che andava a
studiare le tribù venezuelane portando ad alcuni gruppi dei machete e
pretendendo che questo non causasse le guerre che annotava a suffragio della
sua teoria. E i Bonobo? Perché in nessuna delle teorie che mettono al centro
delle strutture sociali la famiglia monogamica sono considerate queste scimmie
antropomorfe che tanto condividono geneticamente con l’Homo sapiens sapiens e
sono pansessuali, matriarcali e pacifiche? Se i matrimoni falliscono ogni
giorno e i tradimenti portano sofferenze inenarrabili, è ora di rivalutare la
condivisione pacifica della sfera sessuale. O quantomeno di non prendere per
pazzi quel mezzo milione di statunitensi (più tanti e tanti altri nel mondo)
che fanno parte di “famiglie” poliamorose. «Ciò che non si può mettere in
discussione è che, oggi come oggi, il matrimonio convenzionale è un completo
disastro per milioni di uomini, donne e bambini. Il matrimonio convenzionale
“finché morte (o l’infedeltà o la noia) non ci separi” è un fallimento». E
allora perché non iniziare a praticare e pensare in maniera differente?
Ironico, brillante, ritmato e alla portata di tutti, Sex at Dawn è ormai un
must sull’argomento, finalmente lo si potrà apprezzare anche in traduzione
italiana.
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