Quando Defoe scrisse
Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders nel 1722, nessuno avrebbe pensato
che negli anni dieci del secondo millennio le sorti dell’editoria mondiale
sarebbero state risollevate dalla letteratura erotica. Le sfumature di grigio,
nero rosso e rosa delle pubblicazioni dai contenuti osé hanno iniziato a
deliziare il genere umano parecchi secoli fa. Epoca topica da cui parte la
cavalcata di Bertolotti: il Medioevo, periodo in cui la satira sulle abitudini
licenziose degli uomini di chiesa rappresentava il leitmotiv dei racconti
sessualmente espliciti. La derisione del potere costituito era già allora una
delle funzioni cardine di questo tipo di narrazione. Suddivisa per tematiche
più che per ordine cronologico, questa Guida completissima e raffinata, anche
nel ricercato corredo iconografico, comprende sia le pubblicazioni conosciute
solo dai cultori del genere che i testi arcinoti visti sotto la lente
dell’eros. Se si valorizza l’opera fortemente erotica di Elfriede Jelinek,
Pierre Louÿs o Pittigrilli (forse sconosciuti ai più), si nota come opere
arcinote come Il Simposio di Platone, Delitto e castigo di Dostoevskij o
l’opera di Tondelli parlino anche di sesso. Ma al di là della funzione di
ricettacolo di spunti per scegliere il meglio delle letture “piccanti” di ogni
età, questo libro traccia un argutissimo parallelo tra letteratura erotica e
spirito dei tempi. Se il grande Boccaccio ritenne che la sessualità fosse parte
della natura e non andasse nascosta, a cavallo tra Sette e Ottocento il
bistrattato (ma anche idolatrato) divin Marchese, si attagliava perfettamente
alla cogerie di poeti e romanzieri che trovavano repellente la stessa natura
umana e che nel suo lato oscuro trovavano fonte di ispirazione. Certo alcune
epoche furono più “erotiche di altre” per esempio il Settecento in Francia fu
spesso proclamato l’epoca del libertinaggio: la stessa corte portava avanti
l’idea di dissolutezza che permise poi ai rivoluzionari di dipingere i nobili
come esseri lascivi e perversi. Quello che accadde in seguito con le immagini
cinematografiche, avvenne con la letteratura in tempi più remoti: da un lato si
cercava di proibire la circolazione di romanzi “dai contenuti espliciti”,
mentre dall’altro, quando “non appena si diffondeva la notizia del loro
sequestro, editori e tipografi brindavano e ristampavano, certi del successo”. Il
periodo fascista e la prima metà del Novecento videro una produzione ampia a
livello europeo (D’Annunzio, Marinetti, Miller, Barnes, Nin), mentre gli anni
cinquanta in America furono un periodo “moscio”: la società del Secondo
Dopoguerra andava basata sulle salde fondamenta della famiglia. Ci avrebbero
pensato poi Ginsbeg, Borroughs e i beat a urlare tutta la loro ansia di
liberazione poetica e erotica. Bertolotti, che ha già pubblicato svariati libri
a tema in Francia ed è uno dei massimi collezionisti mondiali di libri di
immagini erotiche, ha distillato un volume imperdibile: l’apparato iconografico
che costella il testo impreziosisce il volume, già di per sé molto evocativo e
completo.
Alessandro Bertolotti (1960), scrittore e
regista (per la RAI), è considerato uno dei più grandi collezionisti di
letteratura erotica. È autore di Livres de nus (2007), storia dei libri
fotografici di nudo, pubblicato con successo in Francia, Italia e Stati Uniti.
Nel recente Curiosa. La Bibliothèque érotique (2012) ha raccontato i libri più
rari della sua collezione.
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