lunedì 26 ottobre 2015
venerdì 23 ottobre 2015
Prendere il volo di Adrien Bosc (Guanda)
È la notte tra il 27 e
il 28 ottobre 1949. Un aereo Constellation, modello di punta dell'Air France
lanciato dall'eccentrico imprenditore Howard Huges, decolla dall'aeroporto di
Orly, diretto a New York. Non arriverà mai a destinazione. Durante la discesa
per fare rifornimento, l'aereo precipita sul monte Redondo, in un'isola delle Azzorre.
Nessuno dei trentasette passeggeri e degli undici membri dell'equipaggio
sopravvive allo schianto. Adrien Bosc prende avvio da un fatto reale per
raccontare quelle vite spezzate a partire da ciò che le unisce: la morte nello
stesso istante, per una inesorabile concatenazione di piccoli eventi. Una
scelta di prospettiva sorprendente, a dimostrazione che "il destino è
sempre una questione di punti di vista". Ciascuna di quelle vite è un
romanzo: ci sono i ricchi e gli umili, i famosi e gli sconosciuti. C'è il
pugile Marcel Cerdan, che andava a New York per strappare il titolo di campione
del mondo dei pesi medi a Jake LaMotta, il Toro del Bronx. Ad attenderlo Edith
Piaf, impaziente di stringere tra le braccia il suo amante: non si sarebbero
più rivisti. Tra le altre vittime, un industriale cubano, un commerciante
messicano, un autista iracheno, cinque pastori baschi in cerca di fortuna,
un'operaia alsaziana che incredibilmente aveva ereditato un'azienda negli Stati
Uniti... e una star come la violinista Ginette Neveu, pronta a conquistare la
Carnegie Hall. Sono quarantotto naufraghi del cielo di cui viene ricostruito e
rivissuto l'ultimo volo...
giovedì 22 ottobre 2015
mercoledì 21 ottobre 2015
LA PESCA DELLO SPADA di Eugenio Tornaghi (Novecento Editore)
In una Milano
annichilita dalla crisi, il commissario Libero Cattaneo indaga sull’omicidio di
due banchieri, per scoprire che i problemi dell’Italia hanno origini lontane. Un
giallo originale e coinvolgente, che porta il lettore all’interno dell’universo
più violento e implacabile che esista: il mondo del denaro, il mondo della
finanza. «È qui che la matematica finisce e comincia la vita! Quello che deve
visualizzare, commissario, non sono più dei numeri ma aziende costrette a
chiudere, persone che perdono il lavoro, famiglie che non hanno più la casa».
Perché vale la pena di
leggere La pesca dello spada?
Perché è un thriller di
ampio respiro, che appassiona e guida il lettore nella comprensione dei lati
più oscuri e intricati del mondo finanziario. Perché il ritmo veloce e
incalzante crea la suspence ideale, perfetta, che non può mancare in un giallo
ben fatto. E questo lo è. Perché il lettore – addentrandosi nel testo – può
vedere che la fiction non è solo “finzione”, ma è intrecciata con i meccanismi
reali e con la storia recente italiana. Quella più oscura. Perché Eugenio
Tornaghi, al suo terzo romanzo, si conferma un autore abile, istintivo, con uno
stile tagliente, capace di costruire una storia densa, ricca ma di piacevole e
scorrevole lettura.
Come comincia - Il
commissario Cattaneo smontò dall’auto e guardò la piccola folla che si era
radunata in piazza Cordusio. “Il casco, dottore”, disse un ispettore, porgendoglielo.
Cattaneo considerò i manifestanti. Gli sembrarono meno pericolosi del traffico
che avevano bloccato. Rifiutò con un cenno della mano. “Vediamo di spingerli
verso via Dante”, disse senza convinzione. Gracchiò la radio. Rispose pigiando
il tasto avanti. “Che minchia fai lì impalato? Li vogliamo levare di mezzo
questi quattro coglioni?” Cattaneo si guardò attorno, sull’altro lato della
piazza riconobbe la sagoma tozza del vice questore Amore. Lo vide portare la
radio alla bocca: “E muoviti cazzo!”.
Eugenio Tornaghi, 48
anni, lavora presso uno dei maggiori gruppi bancari europei, dove ricopre la
carica di Senior Vice President. Ha scritto favole illustrate per bambini e
romanzi gialli. Nel 2010, con Il debito dell’ingegnere (Todaro), ha vinto il premio
NebbiaGialla.
martedì 20 ottobre 2015
Sul Soffitto. Un’incredibile favola surreale sull’esclusione e la tolleranza. Dall’erede di Queneau, Ionesco e Jarry con la traduzione di Gianmaria Finardi. Nelle librerie dal 22 ottobre 2015 per Del Vecchio Editore
Del Vecchio Editore
pubblica in Italia Sul soffitto del francese Éric Chevillard che sarà ospite
del FESTIVAL DE LA FICTION FRANÇAISE dal 24 al 26 novembre, con tre tappe:
Venezia, Roma e Palermo.
È un uomo ordinario:
veste in grigio, non è particolarmente alto e ha un viso comune, come se ne
vedono tanti. Nonostante ciò non riesce a fare a meno di richiamare
un’attenzione indesiderata ovunque vada. Deve, infatti, chinarsi per passare
attraverso qualsiasi porta, può guidare soltanto una cabriolet e deve indossare
abiti abbottonati sul davanti. Nulla – si lamenta – è stato progettato per
rendergli la vita più confortevole. Cosa dovrà dunque fare un uomo che gira
costantemente con una sedia rovesciata sulla testa? La risposta sembra essere
trasferirsi sul soffitto. Quando il narratore e i suoi amici, tra cui Kolski
(che vuole realizzare una scultura fatta del suo stesso odore corporeo)
e la signora Stempf
(che si rifiuta di dare alla luce i suoi figli, perché immagina il parto come
uno sfratto forzato per mano di rudi insensibili), devono lasciare la propria
abitazione in
un
cantiere abbandonato di Parigi, decidono di trasferirsi da Méline, la fidanzata
del narratore, che vive con la sua famiglia convenzionale. Ma la camera da
letto di Méline è troppo piccola per accogliere tutti, così i nuovi arrivati
decidono di spostarsi sul più spazioso soffitto. Ma anche il soffitto comincia
ad assomigliare ben presto al mondo di sotto, afflitto dalla medesima e
fastidiosa convenzionalità...
La
prosa sorprendente e talentuosa di Chevillard e il suo bizzarro umorismo si
concentrano sui temi dell’esclusione, della diversità e della tolleranza,
consentendo ai lettori di vedere le cose da una prospettiva decisamente
differente
Éric Chevillard, nato
nel 1964 a La Roche–sur–Yon, è uno dei più interessanti e originali scrittori
francesi contemporanei. È l’ideatore del blog letterario L’Autofictif, uno tra
i più seguiti in Francia.
lunedì 19 ottobre 2015
L' altro lato del mondo di Mia Couto (Sellerio)
Un ragazzino di undici
anni non ha mai visto una donna nella sua vita. Accade allora che la prima
volta che ne incontra una la sorpresa è così grande da farlo scoppiare in
lacrime. Quel ragazzo ha vissuto per otto anni all'interno di un Parco Safari
abbandonato, e conosce solo il padre, il fratello, lo zio e un ex militare, al
tempo stesso amico e servitore. Gli è stato detto che sono gli unici sopravvissuti,
che non ci sono contatti col mondo, che sono in attesa di un cenno da parte di
Dio e che in questo luogo non è ammesso né piangere né pregare. Dopo la morte
della moglie, il padre ha deciso di troncare ogni legame e ha scelto di
esiliarsi in quel posto remoto e inaccessibile convincendo i familiari che il
mondo che li circonda è scomparso. Jesusalém, questo è il nome che gli viene
dato, è un luogo apocalittico, un Paradiso alla rovescia, dove l'uomo si è
costruito un suo microcosmo per riuscire a dimenticare la realtà che gli ha
portato solo dolori, dominata dal caos e dalla violenza. Il fratello maggiore
ha dei vaghi ricordi del passato e del mondo esterno, al quale vorrebbe
tornare. Per questo mantiene un legame con ciò che si sono lasciati alle spalle
e ne fa partecipe il fratello minore, insegnandogli in segreto a leggere e a
scrivere. Il bambino subisce il delirio di annientamento del padre e ne diventa
complice, ma trova una segreta via di fuga nella scrittura...
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