E se fossero due i Mr.
Grey? Sara ha venticinque anni e si è da poco trasferita a Basilea per
completare la sua tesi. Si è lasciata alle spalle una storia finita male, molto
male. È disillusa e ancora scossa. E si sente spaesata. Almeno finché nel
laboratorio in cui studia non incontra Leo e Oscar. Leo è dolce e molto
sensibile, ha bellissimi occhi azzurri e capelli chiari. Oscar, il suo migliore
amico, è l’opposto: colori scuri e modi diretti, quasi bruschi. Sara fatica ad
ammetterlo, eppure comincia a provare un’irresistibile attrazione per entrambi.
E un desiderio sconosciuto di averli. Quando le cose fra i tre precipitano, Leo
e Oscar le fanno una proposta scandalosa, che la turba e al tempo stesso la
eccita, una proposta che potrebbe farle scoprire un lato di sé ancora
inespresso. Ma abbandonarsi al loro gioco può essere pericoloso. Soprattutto se
al piacere dovessero mischiarsi anche i sentimenti… Una storia sensuale e
disarmante, un triangolo amoroso, una proposta indecente …
mercoledì 23 settembre 2015
martedì 22 settembre 2015
A TESTA IN GIÙ DI ELENA MEARINI (MORELLINI EDITORE)
Dalla prefazione al libro
di Elisabetta Bucciarelli – “Non basta una buona trama a fare un libro, serve
soprattutto il rispetto per le parole, bisogna saperle maneggiare con cura,
altrimenti ti si rivoltano contro fino a sciupare la storia che avresti tanto
voluto raccontare. Questo è il talento manifesto di Elena Mearini, la sua
istintiva capacità di scegliere le parole giuste per dire, raccontare, immaginare.
Il risultato è un linguaggio che resterà addosso oltre la narrazione, anche
dopo aver letto, sottolineato, scritto al margine e trascritto. Pronto per ogni
emergenza emotiva. L’utile di questo libro, che ad alcuni potrà risultare
necessario, risiede proprio nelle parole, come accade nella poesia, quando è
davvero poesia.”
Elena Mearini è nata
nel 1978 e vive a Milano. Lavora per diversi anni per una compagnia che si
occupa di teatro ragazzi. Conosce poi la realtà del disagio occupando di laboratori
in carcere e comunità. Nel 2009 esce il suo primo romanzo 360 gradi di rabbia,
edito da Excelsior 1881 e vincitore del premio Gaia Mancini; nel 2011 pubblica
per Perdisa Pop il romanzo Undicesimo comandamento, con cui vince ancora il
premio Gaia Mancini, vince il premio Unicam – Università di Camerino, il Premio
Perelà 2013 ed è finalista al premio Maria Teresa di Lascia.
La vergine dipinta di rosso di Ramón Gómez de la Serna. A cura di Danilo Manera e con le illustrazioni di Stefano Fabbri (Besa Editrice)
Un’esultante e ansiosa
caccia erotica nella foresta africana, narrata col brio fantasioso e stilizzato
degli anni Venti. Un turbinio di immagini provocatorie, metafore ludiche, manipolazioni
espressionistiche e scrittura sempre pronta al grottesco per una storia col
marchio inconfondibile di un autore dalla personalità estrosa, vero acrobata
dell’avanguardia spagnola.
Ramón Gómez de la Serna
(Madrid 1888 – Buenos Aires 1963) rappresentò l’inesauribile punto di
riferimento letterario spagnolo per tutti gli “ismi” d’inizio secolo. Tra le
sue opere tradotte in Italia ricordiamo Il circo (1977), Le tre grazie (1988),
Seni (1991), L’incongruente (1991), e la ricca scelta di greguerías, genere
inventato dall’autore, nei volumi Donne, libri, astri e animali e Mille e una
greguería (1993, a cura di Danilo Manera).
lunedì 21 settembre 2015
I doni della vita di Irène Némirovsky con l’introduzione di Maria Nadotti e la traduzione di Marisa Ferrarini (Newton Compton)
«Erano insieme: erano
felici. La famiglia vigile s’intrometteva tra loro e li separava con
implacabile dolcezza, ma il ragazzo e la ragazza sapevano di essere vicini; il
resto non contava. Era una sera d’autunno, sulle rive della Manica, all’inizio
del secolo. Pierre e Agnès, i loro genitori e la fidanzata di Pierre
aspettavano gli ultimi fuochi d’artificio della stagione.»
Attraverso le due
guerre mondiali che hanno insanguinato l’Europa e in modo particolare il nord
della Francia, seguiamo la storia della famiglia Hardelot, proprietaria di una
cartiera a Saint-Elme, villaggio della provincia francese, dove tutti si
conoscono, si osservano, si disprezzano. Protagonisti della storia sono Pierre
Hardelot, ventiquattrenne promesso alla grassa e ricca Simone, e Agnès, senza
dote ma innamorata perdutamente di Pierre. I due buttano all’aria interessi e
convenzioni e restano insieme per tutta la loro lunga vita, malgrado eventi
gravi e luttuosi che scorrono attraverso trent’anni di storia francese: dagli
avvenimenti che precedettero la prima guerra mondiale all’occupazione tedesca,
che viene raccontata al presente. Un presente tragico in cui Agnès e Pierre
fanno la loro parte, aiutando i loro cari e i concittadini a sopravvivere alle
bombe, alla fame, alla disperazione.
Mi hanno regalato un sogno. La scherma, lo spritz e le paralimpiadi di Bebe Vio (Rizzoli)
Bebe, appena diciottenne, come tutti i ragazzi
della sua età ama divertirsi: andare al centro commerciale o ai concerti con le
amiche, mettersi in tiro per uscire la sera... Non ci sarebbe nulla di strano
se non stessimo parlando di Beatrice Vio che a undici anni, dopo essere stata
colpita da una forma di meningite acuta, ha subito amputazioni a gambe e
braccia. Ma per Bebe la malattia non è la fine, anzi rappresenta soltanto una
piccola parentesi tra quello che era prima - una bambina con una famiglia
fantastica, moltissimi amici e le "tre S" (scuola, scout, scherma) -
e quello che è diventata, ovvero un'adolescente felice, con ancora più amici di
prima e sempre le "tre S", ma un po' cambiate: oggi frequenta le
superiori, ha ormai ricevuto il suo nome-caccia scout (Fenice Radiosa) e ha già
vinto diverse medaglie in competizioni paralimpiche di scherma, anche
internazionali, di altissimo livello. Eccezionale atleta e insieme ragazza
scoppiettante di vita, Bebe si racconta in queste pagine che traboccano di
entusiasmo: dalle gare in giro per il mondo alle vacanza all'Elba, dalle
figuracce in tv alle gioie delle protesi con tacco, dai faccia a faccia con i
suoi miti agli incontri motivazionali che tiene nelle piazze e nelle scuole. E
dei suoi sogni. Perché dopo avere fondato con i genitori art4sport
(un'associazione onlus che avvicina i ragazzi con disabilità fisiche allo
sport), avere fatto la tedofora a Londra 2012 e avere gareggiato con le atlete
più forti al mondo...
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