Un excursus che parte dal periodo buio della schiavitù
e che analizza il difficile processo che ha portato alla parità dei diritti. Le
famiglie nere degli Stati uniti hanno
combattuto per decenni la segregazione razziale nelle loro comunità locali
prima della nota crociata per i diritti civili degli anni cinquanta. In questo
libro autobiografico, con il registro narrativo di una saga familiare, Gail
Milissa Grant apre il sipario su questi temi e ci presenta toccanti
episodi delle quotidiane battaglie personali e istituzionali dei neri, ignote
alla maggior parte di noi. La sua famiglia, insieme ad altre poche famiglie di
colore, era fortunata di altre: viveva in agiatezza, e godeva di un
livello culturale che l’ ha collocata al centro del delicato equilibrio tra il
potere dei bianchi e la maggioranza nera in cerca di equità
sociale. Milissa Grant racconta del ruolo decisivo giocato in questo
movimento dai suoi avi, che per decenni hanno saputo sopportare le sventure, e
combattere con arguzia, dignità e impegno sociale per una società più giusta,
aiutando chi era meno agiato, colto e abile. Personaggio chiave di questa
opera avvincente è David Marshall Grant, padre dell’autrice, avvocato e
attivista dei diritti civili. La sua principale battaglia fu quella di
pretendere che ognuno venisse giudicato per quello che effettivamente era, e
non per il colore della pelle.
Molte le sfide affrontate facendosi faticosamente
strada nelle istituzioni segnate dal bigottismo razziale. La storia della
famiglia Grant è la stessa di quella di molte famiglie nere della classe media
e operaia, che sin dall’inizio del ventesimo secolo, andavano a scuola,
facevano il loro dovere e rispettavano le leggi, costringendo l’America a fare
i conti con i propri pregiudizi. Coraggiosamente, atto dopo atto, si
avviò un movimento sociale senza fine che portò, finalmente, alla
dichiarazione dell’eguaglianza e della giustizia per tutti. Il libro, però, non
si limita ad un excursus sul passato e all’analisi di come questa battaglia sia
stata combattuta, sofferta e infine vinta, ma stimola una ulteriore
riflessione: nonostante il paese occidentale più potente al mondo veda in
Barack Obama il suo primo presidente di colore, ancora lungo è il cammino da
fare. Esiste una formale uguaglianza, sancita e approvata da tutti, ma
una sottile differenza tra bianchi e neri ancora esiste, ed è quella che porta
a punire in modo blando i poliziotti bianchi che uccidono a tradimento colpendo
alle spalle un ragazzo nero. Ma se un tempo questo era considerato
normale, adesso il mondo intero si indigna perché le persone cosiddette “nere”,
“mulatte” o “afroamericane” con i loro sogni, il desideri di uguaglianza e
giustizia, hanno combattuto duramente nel recente passato, e hanno costruito un
mondo migliore non solo per se stesse e per i loro posteri, ma anche per tutti
noi, dandoci una coscienza di eguaglianza e solidarietà che va oltre alle
differenze razziali. Casa Grant è stato insignito del premio Benjamin Franklin Book of the Year
2009 (autobiography/memoir)e dell’ Award of Merit, American Association of
State and Local History (2010)
Gail Milissa Grant è stata diplomatica di carriera per gli stati Uniti
per oltre vent’anni, si è occupata della
gestione di programmi di scambio internazionali, educativi e culturali in tutto
il mondo. Ha insegnato storia dell’arte e dell’architettura all’Howard
University di Washington DC.
Attualmente vive e lavora a Roma. E’ stata invitata a tenere conferenze sul suo libro e sulla storia dei diritti civili negli Stati Uniti in più di quaranta sedi tra cui la Oxford University, la Columbia University, lo Smithsonian Institution e le ambasciate statunitensi in tutta Europa.
Attualmente vive e lavora a Roma. E’ stata invitata a tenere conferenze sul suo libro e sulla storia dei diritti civili negli Stati Uniti in più di quaranta sedi tra cui la Oxford University, la Columbia University, lo Smithsonian Institution e le ambasciate statunitensi in tutta Europa.
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