giovedì 31 dicembre 2015
mercoledì 30 dicembre 2015
martedì 29 dicembre 2015
lunedì 28 dicembre 2015
domenica 27 dicembre 2015
sabato 26 dicembre 2015
Veni Vidi Web di Gianroberto Casaleggio con prefazione di Fedez
Se il titolo del libro
è "Veni Vidi Web" questo purtroppo non si può dire dell'Italia che
sta sottovalutando le nuove tecnologie e la Rete, e sta perdendo tutti i treni.
Qui da noi il Web è ancora spesso solo una chimera. Un articolo in prima pagina
sul Corriere della Sera dello scorso anno, citava la velocità di download e
quindi di scaricamento di dati dalla rete e la nostra posizione nel mondo come
velocità: siamo al novantottesimo posto, dopo la Grecia e davanti al Kenya. In
questi anni abbiamo fatto dei passi da gambero, nel 2010 eravamo al
settantesimo posto, nel dicembre 2012 ottantaquattresimo, con i nostri 8,51
megabyte al secondo siamo ultimi tra i paesi del G8, penultimo è il Canada, che
però ha tre volte la nostra velocità. Il turismo in Europa dipende per un
quarto dal Web, però cresce fino al 39% nel Regno Unito e in Italia scende al
17%. Il web è un creatore di posti di lavoro, in Italia sono sei volte più
degli addetti del settore della Chimica, e si tratta di ben 700 mila posti.
Eppure di fronte a questo quadro, stando alle bozze dello Sblocca Italia
vengono limitati gli aiuti per l’estensione della banda larga. Negli ultimi
dieci anni si sono affacciati nel mondo della tecnologia e delle grandi imprese
un po’ tutte le nazioni del mondo, non soltanto quelle tradizionali degli Stati
Uniti e dell’Inghilterra, dalla Cina al Giappone, alla Russia, alla stessa
Argentina, nuovi player importanti italiani invece non risultano.
Info
venerdì 25 dicembre 2015
giovedì 24 dicembre 2015
mercoledì 23 dicembre 2015
martedì 22 dicembre 2015
lunedì 21 dicembre 2015
venerdì 18 dicembre 2015
giovedì 17 dicembre 2015
Happy Different di Alessandra Peluso (iQdB Edizioni di Stefano Donno)
HAPPY DIFFERENT: un
modo diverso per essere felici, una felicità differente, o un differente modo
di approcciarsi alla felicità. Quante possibilità ci presenta la vita,
molteplici soluzioni: sta a noi scegliere quella più adeguata per renderci
felici. Nella complessità dell'esistere, Alessandra Peluso afferma come il
pensiero attraverso un excursus storico-filosofico sia un potente strumento per
una vita consapevole. A sostegno di ciò, l'individuo, conoscendo il proprio Io
e l'inconscio, diventa il protagonista della vita e non più la vittima; ecco
allora, che, per scongiurare quest'ultima condizione, gli si offre
l'opportunità di affidarsi alla consulenza filosofica, o al filosofo, o alla
Sophia-Analisi e comprendere che ciascuno è artefice di se stesso. Attrae
persone, crea relazioni benefiche solo se ha ben compreso quanto sia autorevole
la mente umana. Sta a noi la scelta! Sta a noi trovare la risposta! Sta a noi
essere Happy Different!!!
Alessandra Peluso è
nata a Leverano (Lecce), filosofa, poetessa, critico letterario. Collabora con
l'Università del Salento (Bioetica e Filosofia politica). Scrive per “Affari
Italiani”, “Corriere Salentino”, e per la rivista "Filosofia e nuovi
sentieri /ISSN 2282-5711". Amante della ricerca e del dubbio, del piacere
epicureo e della bellezza dell'essenza e mai della superficie. In diverse
pubblicazioni scientifiche si è occupata di Simmel e Camus. La prima raccolta
di versi è “Canto d'Anima Amante” nel 2010 per Luca Pensa Editore a cui è
seguita nel 2013 "Ritorno Sorgente" per LietoColle.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano
Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74
73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro
Marino
Editor – Francesco Aprile
Social Media
Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo
mercoledì 16 dicembre 2015
martedì 15 dicembre 2015
Before and after Eno. Una biografia di Brian Eno di Marco Calloni. In uscita il 17 dicembre 2015 per Meridiano Zero
La storia del musicista
e produttore che ha scritto alcune tra le pagine più importanti della musica
moderna: Roxy Music, David Bowie, U2, Genesis, Talking Heads, Robert Fripp,
Coldplay... Brian Eno rappresenta una voce importante e singolare nel mondo
della cultura moderna. Per molti è un rivoluzionario precursore di generi
musicali, per altri un teorico, certamente un visionario e istintivo esperto di
styling sonoro. Eno è un imprescindibile riferimento in ambito musicale, in
grado di apportare costantemente i suoi molteplici contributi alla musica
moderna. I suoi rapporti con l’avanguardia, a diretto contatto con il pop,
hanno reso possibile la creazione di alcuni tra gli album più venduti di tutti
i tempi come, ad esempio, The Joshua Tree degli U2! Roxy Music, David Bowie,
U2, Genesis, Talking Heads, Robert Fripp, Coldplay e molti altri hanno
collaborato con lui ricevendone un’influenza fondamentale per l’evoluzione del
loro stile musicale. Esiste un “prima e dopo” Brian Eno? Questo libro, pieno di
curiosità e informazioni inedite, ci conduce passo passo all’interno della sua
intricata vita di artista controcorrente, innovativo e mai banale, senza
trascurare le sue influenze culturali, il suo privato, le sue relazioni
personali con partner e amici. Una summa selezionata di tutti gli articoli e le
recensioni più rilevanti usciti per la stampa internazionale, una sterminata
discografia, un racconto fatto di testo e immagini che rievoca i momenti
salienti della sua musica e proietta Brian Eno nella Hall of Fame dei musicisti
più influenti di tutti i tempi.
MARCO CALLONI classe
1987, si è laureato in Scienze dei Beni Culturali presso l’Università Statale
di Milano con una tesi su Brian Eno. Collaboratore per un breve periodo di
Radio Popolare e Outsider, nutre un profondo interesse per il cinema e l’arte
degli anni Sessanta e Settanta. Da sempre appassionato di musica e relazioni
storico-culturali annesse, scrive articoli e monografie per la rivista
specializzata Late For The Sky.
Cella di Gilda Policastro (Marsilio). Intervento di Nunzio Festa
Tante volte sentiamo,
oppur noi stessi pensiamo, o proviamo a imporci di non farci di dipendenza
d'amore, d'affetti, ma la scrittrice Gilda Policastro, che tra le altre cose è
fra le più critiche e acute firme della critica letteraria italiana, con "Cella"
descrive un'avventura esattamente la prova dell'esistenza di presente
contrario. Una giovane donna diventa l'amante di un uomo potente: medico
stimato, ricco, impegnato infine giustamente in politica. Siamo sul calare
degli anni Ottanta, quando la loro relazione, "incentrata su una
sessualità ossessiva, talvolta brutale, non manca di dare scandalo in una
piccola città in cui i ruoli sono già fissati da sempre, senza nessuna
possibilità di riscatto". Ma il pervertito, perché di questo capiamo trattarsi,
a un certo punto, per aver curato una brigatista in latitanza, lui stesso è
costretto a nascondersi. E a quel punto la donna "si rintana in una casa
di campagna, da cui esce molto di rado e quasi solo entro il perimetro del suo
giardino, sentendo gli altri come presenze minacciose e la figlia stessa come
un'estranea". La sua voce è dunque la voce del carcere volontario. Tanto
che appunto la figlia con il figlio del pervertito, alla protagonista del
romanzo daranno in soprannome di Cella. Lei si confessa. Dalle pagine il memoir
abbiamo. Come se fossero righe destinate a uno psicologo, però. Niente
d'infantile. Al contrario, troviamo il risultato d'una maturazione completa e
totale. Poetessa e scrittrice, al suo terzo romanzo, Policastro prova a
metterci in difficoltà. Anche con righe pure cariche di banali atrocità di
sottomissione fisica e psicologica. Davvero un romanzo "ibrido",
questo. Fatto da descrizioni d'amore assoluto e devozione della donna all'uomo
suo, al suo padrone. Fino a orge e prostituzioni. Dove il dominatore comanda
perfino quando è assente. Cella si mette insomma in un ulteriore isolamento
geografico, come in un eremo. In spazi agresti fratelli del mare di solitudine
mentale già provati dalla donna. In cerca forse di salvezza. Se davvero ne vuole.
lunedì 14 dicembre 2015
venerdì 11 dicembre 2015
giovedì 10 dicembre 2015
mercoledì 9 dicembre 2015
Darkland di Paolo Grugni (Melville Edizioni). Intervento di Nunzio Festa
Quando per esempio
leggevo i romanzi di Paolo Grugni editi da Laurana ("L'odore acido di quei
giorni e "La geografie delle piogge") "del" 'solito'
Dadati, trovano nell'alto livello di letterarietà, e dunque nel talento
dell'autore di scandire il processo narrativo fra sontuosa cadenza appunto
quasi a virare verso il lirico e la rappresentazione genuina della psicologia
del Personaggio, le doti maggiori dello scrittore milanese. Invece, oggi, dopo
"L'antiesorcista" (Novecento Media, Milano, 2015) e adesso "Darkland",
il germanista Grugni - che tra l'altro vive e lavora attualmente a Berlino -
sappiamo della sua bravura nello sviluppare tesi attraverso però il codice del
thriller, dove il mistero giustamente scorre ma facendosi forza nello sviluppo
grazie a indagine, inchiesta; perché, appunto, gli angoli da passo saggistico
sono sotto traccia. Dove il thriller storico si fa storia per mettere in
guardia dai pericoli del futuro. Insomma Paolo Grugni con Darkland ci ricorda,
innanzitutto, che il mito della Germania davvero denazificata è da dimentare.
Come, certo, esistono rigurgiti di nazismo proprio in una società fatta dal suo
popolo già inneggiante un capo dei capi - del quale si vantava. Ospite in
quanto temporaneamente allontanato da casa dalla moglie in una casetta della
Foresta Nera dei dintorni di Karlsruhe, il criminologo e docente appena sospeso
pure dall'università dove insegna, Karl Jeryzick, trova le ossa di scomparsi 25
anni prima. Che con il poliziotto in pensione Arno Schulze diventeranno per una
trentina di giorni l'assillo di mattine pomeriggi e notti di ricerche su
ricerche. Con il ritorno di fatti riconducibili alle menti in fibrillazione di
nazisti, ex nazisti e neonazisti. Tutta quella feccia, insomma che tra le altre
cose da quell'epoca buia buia continua a ragionare anche intorno alla
possibilità di sperimentare su carne e ossa viventi, sul sangue dei sempre
vinti e vittime ancora: medicinali e comunque metodi chimici a
sostegno/suffraggio delle loro assurde teorie. "Qual è l'annuncio sconvolgente
che una potente organizzazione neonazista si accinge a fare il 20 novembre, in
occasione del 70° anniversario del processo di Norimberga?". Diciamo
soltanto d'andare a spulciare nuovamente la storia della Bayer. Per avere
giusto qualche indizio. Epperò il salto di qualità del romanzo, a mio modesto
avviso, risiede nella lettura alternativa alla vulgata del dna del nazismo.
Grugni, attraverso soprattutto le conoscenze del suo protagonista Jeryzick,
ricorda per esempio pure quanto e come il nazismo fu saccheggio e depredazione
morale più materiale di tutto. Gli ebrei, per dire, furono in terra tedesca
prima lasciati senza beni materiali e poi perseguitati con odio razziale
passato alla popolazione che andava spesso verso l'inneggiare appunto Hitler, alla
stregua di razza inferiore. Mentre i potenti del nazismo pensavo al contrario
che gli ebrei erano allora migliori e più importanti di loro. In tutto ciò,
altro aspetto normalmente tralasciato o comunque preso davvero in minima
considerazione, in che maniera, assoluta direi, i nazisti si facevano e si
fanno d'esoterismo.
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