martedì 3 novembre 2015

MISTERO SUL LAGO NERO di Massimo Cassani dal 5 novembre in libreria per Laurana Editore



Che triste autunno, questo autunno, per il detective privato Mario Borri, 65 anni d’età per 165 centimetri d’altezza. La pensione è alle porte. E mentre sta provando inutilmente ad ammorbidire il magone per l’ormai imminente addio alle armi con qualche dose non troppo sparagnina di Jack Daniel’s liscio, si presenta nel suo ufficio una sventola dai capelli fulvi che gli propone un lavoretto all’apparenza facile facile. Non a Milano, però: in un paese lacustre lontano dalla sua amata città. Dove muoversi, per lui - che pare uscito da un film noir degli anni ’40 - è come camminare sulle uova. E di uova ne romperà parecchie. Ma alla fine… Fra incontri con cinghiali, guardiani, suore, vecchietti con e senza cappelli, albergatrici ex cantanti di night, baristi arcigni e carabinieri occhiuti, l’ultima avventura del detective Borri si colora di toni imprevedibili e umoristici.
Perché vale la pena di leggere Mistero sul lago nero? - Perché è un libro che straripa di strani episodi e aneddoti divertenti, senza però dimenticare l’importante tradizione che ha alle spalle – partendo da Raymond Chandler per arrivare fino al pasticciaccio di Carlo Emilio Gadda – rendendosi una sorta di emulazione consapevole. Perché nonostante la sua profonda anima umoristica, non rinuncia a quegli aspetti essenziali di un buon noir: il disvelamento del mistero segue i binari di un’indagine vera, fatta di colpi di scena credibili. Come deve essere in un puro romanzo di genere. Infine perché Massimo Cassani, al suo sesto libro, si riconferma per quello che è: uno scrittore. I dialoghi sarcastici e la prosa sferzante accompagnano splendide e precise descrizioni di un paesaggio non metropolitano, anomalo, che la realtà ci ha abituati a dimenticare.

COME COMINCIA - Un po’ di malinconia mi stava venendo, amici miei, ve lo devo confessare. Ma stavo provando ad ammorbidirla con due dita di Jack Daniel’s liscio, sorseggiate con calma, le gambe allungate sulla scrivania, lo sguardo al soffitto. Nell’intonaco annerito dal fumo di sigaretta si intrecciavano svincoli di ipnotiche e tortuose fessure scavate dal tempo. Ero solo, tolta una cimice che sgambettava sul vetro del­la finestra con addosso soltanto qualche goccia di Chanel N°5. Stavo lì senza far niente, aspettavo e basta. Ho sem­pre adorato star lì, senza far niente, aspettando e basta, ma quella volta la malinconia mi stava rovinando il mio passa­tempo preferito.
Massimo Cassani, giornalista, è nato a Cittiglio, in provincia di Varese, nel 1966 e vive a Milano da quasi trent’anni. Mistero sul lago nero è il suo sesto romanzo. Ha esordito nella narrativa con Sottotraccia (Sironi, 2008 e poi TEA, 2015), primo episodio della serie con protagonista il commissario Micuzzi, cui sono seguiti Pioggia battente (Sironi 2009, TEA, 2014), Zona Franca (TEA, 2013) e Soltanto silenzio (TEA, 2014). Per Laurana ha pubblicato nel 2010 Un po’ più lontano, dedicato ai temi della solitudine e dell’agnizione d’identità. Nel 2015 ha partecipato con un racconto autobiografico all’opera collettanea dal titolo La formazione dello scrittore (Laurana) in cui compaiono scritti, fra gli altri, di Tullio Avoledo, Raul Montanari e Alessandro Zaccuri. Dal 2010 collabora con la Bottega di narrazione, scuola di scrittura creativa condotta da Giulio Mozzi.

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