venerdì 4 settembre 2015

Tutte le feste di domani di Veronica Raimo (Rizzoli). Intervento di Nunzio Festa



Quasi esile, ma al punto proprio di diventare sinuosa in somiglianza del corpo stesso dell'autrice, e a incrinature meditate ma improvvise come certi atteggiamenti sempre dell'autrice, la lingua di Veronica Raimo in "Tutte le feste di domani" è piana e leggera, però dotata d'accenti virtuosi che non si fregiano comunque d'ampliamenti barocchegianti - perché si nutrono invece di quel che rimane dalla forza dei personaggio del romanzo. Se la prima scena è quasi banale, quando i coniugi Falsini, Flavio e Alberta, provano a lambiccarsi su come e quanto ristrutturare il loro appartamento di borghesi precisi, puliti e perfetti, alla stregua di scegliere la strada giusta dell'educazione per la loro poverina e ricca figlioletta, la parte vera della storia si dota di luoghi comuni per abbatterli uno per volta. Ché, infatti, i tradimenti da fedifraga impenitente di lei sono macchiati da una specie d'amore che potrebbe o dovrebbe esser antidoto, addirittura, alla solitudine. Per esempio. E contro la noia non sono lanciate le continue provocazioni, sempre da parte della moglie Alberta, in quanto sono garantiti discorsi seri, argomentati e rigorosi. Oltre che resi obesi da una bella quantità di bugie che devono ingoiare e mostrare al professore e "filosofo" Flavio. La trama parte praticamente da quando lei, Alberta è una studentessa affascinante, povera testarda e fortemente di sinistra, che si sta per laureare, lui un brillante e facoltoso professore di Estetica nonché membro della commissione di laurea e collega del più vecchio Giordano, altro futuro amante della donna. Quindi Alberta seduce Flavio. Prima d'esser estratto da questi da una specie di comune che le stava dando l'illusione di sperimentare libero amore in libera casa. E ad Alberta piaceranno assai gli agi borghesi: dal vino di qualità alla possibilità di sputare idealmente sul campo da golf dei suoceri che però agli sposi hanno intestato case. E rivolto una discrezione lineare interrotta soltanto dalle spiate della fidata e onestissima colf, tanto che questa dote della serva alla padrona di casa Alberta - che giustifica e conosce il furto - da fastidio assai. Chiaramente, di certo, per i Falsini tutto è falso. Tranne la noia della signora Falsini. Che fortunatamente conoscerà il giovane scrittore ancora inedito, Carsten. Americano degli Usa che riserverà sorprese non necessariamente soprendenti. Se a Parente è proprio una certa levità ad aver sconvolto, tanto da portare a una netta stroncatura dell'opera, siamo certi che la leggerezza della narrazione è il vero elemento vincente del secondo romanzo di Raimo.  Altrimenti la tormentata esistenza d'un funerale vestito da matrimonio non ci sarebbe potuta interessare. Quindi la scorrevolezza dello stile permette di vedere il meglio celato sotto una lunga serie di dialoghi imbellettati di mascherine e flussi di coscienza provata dei signori protagonisti. Che sono un pezzo di mondo.

Oriana Fallaci / Uno special del Tg1

Conferenza Fausto Carotenuto a Torino. Parte 4

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Deathgasm Official SXSW Teaser Trailer (2015) - Horror Comedy Movie HD

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giovedì 3 settembre 2015

Taylor Swift - Bad Blood (Cover by Kina Grannis & Clara C)

Pokerface. Da San Giovanni in Persiceto al titolo NBA di Marco Belinelli e Alessandro Mamoli (Baldini & Castoldi)



Cosa si prova a diventare il primo giocatore italiano della storia a vincere il titolo NBA? Qual è il percorso che porta a cogliere quest'occasione? Marco Belinelli ha realizzato un sogno, il suo e quello di migliaia di ragazzi che guardano al basket professionistico come un mito irraggiungibile. 
In "Pokerface" Marco racconta - insieme al giornalista Alessandro Mamoli - la sua incredibile ascesa nell'Olimpo del basket svelando la passione che si nasconde dietro la freddezza del campione: dai primi canestri nella Virtus e nella Fortitudo, fino alla scommessa del draft NBA nel 2007, per arrivare al suo primo Anello con i San Antonio Spurs, quando ha dimostrato all'Italia e al mondo intero di non essere un bluff. Attraverso le esperienze più significative, i retroscena più curiosi, e gli "incontri che cambiano la vita", si definisce l'immagine di un ragazzo diventato uomo, e di un uomo capace di mettersi sempre in gioco per essere un vincente.

La disfatta del Nord. Corruzione, clientelismo, malagestione, di Filippo Astone (Longanesi). Intervento di Nunzio Festa



Con "Italia low cost" (Aliberti), scritto a quattro mani con Rossana Lacava, Filippo Astone sembrava si fosse dato una bella calmata; perché con quell'utile saggio-manuale forniva informazioni appunto, buone e buonissime tra l'altro, a consumatrici e consumatori. In quanto con i precedenti titoli dati alle stampe tutti presso Longanesi: "Gli affari di famiglia" e "Il partito dei padroni", il giornalista economico Astone aveva invece illustrato perfertamente il quadro italiota dell'affarismo dilagante, dove sono piccoli gruppi di potere che gestiscono e spesso malamente l'Italietta così come hanno contribuito a farla, come, poi, ridipinto la stirpe dei padroni del vapore che il loro capitale l'han ereditato, invece che costruito, e coltivato molto male. Libri, questi due, che di certo  piacere non han fatto a una bella quantità di italici ricci. Ma adesso, con "La disfatta del Nord", con il quale davvero Astone racconta corruzione, clientelismo e malagestione del Settentrione, abbiamo il colpo definitivo. Siamo, potremmo dire, alla chiusura d'una vera e propria trilogia sul disastro italiano e al terzo e conclusivo, forse, atto della narrazione del fallimento etico, prima che civile, della classe dirigente dell'ex Belpaese. Qui Filippo Astone, con la solita penna brillante e non solamente pungente quanto, almeno, intransigente, che ci tiene in attenzione grazie all'inchiostro della scorrevolezza e diversi espedienti da professionista del mestiere, decide di spiegarci quella che, e forse solamente in questi passaggio e scelta un po' ce ne doliamo, chiama la "meridionalizzazione" del Nord. Raccontando nei minimi dettagli i nodi di quei lacciuoli di ferro  fieri di tener in simbiosi necessaria, obbligata e, per loro, redditizia, una certa politica con una certa imprenditorialità. Le macro-aree del ragionamento, i luoghi visitati sono il partito Formigoni-Cl-Compagnia delle Opere e la meno potente - ma sicuramente brava a smentire con le azioni i propri pubblicizzati fini di rinascita dei territorio rappresentati - Lega Nord. In apertura del libro il giornalista parte con una curiosità che ai più era sfuggita e tanti avevano nascosto, ovvero che Bossi, prima di presentarsi e proporsi col suo clan quale nuovo volto, aveva avuto problemi giudiziari derivanti da situazioni proprio della 'vecchia politica'. Ma la Lega con Berlusconi e i loro accoliti portavano la maschera, chiaramente, del politicamente nuovo e santo. Insieme alla forza e alla volontà. Con l'intento sbandierato di "risolvere la questione settentrionale e con essa tutti i mali del Paese". Allora: "il nuovo potere nordista proclamava di voler cancellare decenni di centralismo, inefficienza e corruzione partitocratica". Epperò, a strada percorsa, non hanno che, solamente, peggiorato la situazione. Complessiva, d'altronde. Portando in pratica anche a Nord quintali di clientelismo, nepotismo e affarismo (illegale perfino). Fra favori personali e finanziamenti agli amici e agli amici degli amici, e chiaramente parliamo di fianziamenti pubblici. Astone, ragionando su passato e presente dei personaggi e ridandoci le loro storie, oltre che le inchieste nei quali sono stati e sono coinvolti, analizza tutti gli errori e, per molti, la furberia, di personaggi che si chiamano Formigoni, Maroni, Tosi, Ponsellini eccetera eccetera. Ma senza risparmiare una schiera di figure apparentemente minori, certo. Gente sempre al potere o sempre a gestire il potere, magari fintamente dietro le quinte. Filippo Astone da la genesi e la rapace voracità e voluttuosa voglia di soldi e dominio, per esempio, di quella Comunione e Liberazione osannata da tanta destra, oltre ovviamente dai seguaci e affiliati, e da parte della sinistra - e non solamente al centrosinistra legato con le cooperative "rosse". Con rammarico, forse, Astone relamente con "La disfatta del Nord" sfata il mito dell'efficienza settentrionale. Facendoci capire come quando e perché tutti i mali e le fortune (per pochi) accaduti nel Nord dell'Italia hanno condotto l'intero Paese sull'ordo del precipizio.

Le grandi opere: Poesie giovanili, Odi e sonetti, Dei Sepolcri, Dalle Grazie, A Bonaparte liberatore: dedica dell'oda, Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo (Newton Compton)



Il volume, curato da Giuseppe Leonelli, raccoglie le opere maggiori di Foscolo e una scelta di quelle che in genere vengono classificate come minori: i lettori troveranno alcune delle più interessanti poesie giovanili, quindi le due famose odi (A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, All'amica risanata), i dodici sonetti pubblicati nel 1803, Dei sepolcri e numerosi componimenti tra i più belli e famosi de Le Grazie: il tutto corredato da un puntuale commento, il quale, oltreché fornire i necessari apparati esplicativi e filologici, propone una lettura aggiornata della poesia foscoliana. Il testo delle Ultime lettere di Jacopo Ortis, l'opera attraverso la quale la letteratura italiana riscopre il romanzo e si allinea ai grandi esemplari europei, è dato anche nella prima edizione bolognese del 1798. Assieme all'Ortis, la Notizia intorno a Didimo Chierico, il magistrale scritto con il quale, nel 1813, Foscolo rovescia l'immagine di sé offerta fino a quel momento e ne rilancia una nuova, ritagliata sulla lettura delle opere di Sterne. Ampio spazio è riservato all'opera saggistica, fra cui le bellissime orazioni pavesi e le pagine sui classici italiani e sulla letteratura contemporanea, grande esempio di una vena di critico-scrittore tuttora da riscoprire. Il volume comprende un florilegio delle lettere, soprattutto quelle d'amore, fra le più belle che siano mai state scritte nella nostra lingua.

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mercoledì 2 settembre 2015

AlunaGeorge - You Know You Like It

Drunk Bukowski Interview (sub Ita)

Il tuo corpo adesso è un'isola di Paola Predicatori (Rizzoli)



"Di notte si tira su e resta in ascolto: della città fuori; dei rumori che giungono da ogni punto dell'edificio e di cui cerca di indovinare l'origine; del cielo e del vento; e si accorge di una solitudine nuova, pacificata, che lo fa sentire più forte". Ascanio è stanco. Dei suoi amici, dei suoi genitori, di tutto, eppure vuole che nulla cambi e l'atteggiamento di indifferenza che offre a quanti lo circondano è l'unico modo che conosce per continuare a cullarsi giorno dopo giorno in un presente sempre uguale. Quando però a scuola conosce Adele, i ricordi tornano e minacciano il suo piccolo mondo tranquillo mandando in pezzi la facciata che si è costruito e che lo protegge. Sarà proprio lei a insegnargli il valore di una libertà assoluta che a poco a poco lo spinge lontano dagli altri e dai vincoli della famiglia. E poi c'è Jacopo, il fratello il cui ricordo ogni volta lo conduce verso quella parte di sé intrappolata nella memoria e mai vissuta completamente. Infine, quando tutto diventa troppo difficile da comprendere e la libertà diventa un bisogno insopprimibile, Ascanio fugge. Alla ricerca di un'isola.

Divergent - Trailer italiano ufficiale #2 [HD]