Il volume, curato da
Giuseppe Leonelli, raccoglie le opere maggiori di Foscolo e una scelta di
quelle che in genere vengono classificate come minori: i lettori troveranno
alcune delle più interessanti poesie giovanili, quindi le due famose odi (A
Luigia Pallavicini caduta da cavallo, All'amica risanata), i dodici sonetti
pubblicati nel 1803, Dei sepolcri e numerosi componimenti tra i più belli e
famosi de Le Grazie: il tutto corredato da un puntuale commento, il quale,
oltreché fornire i necessari apparati esplicativi e filologici, propone una
lettura aggiornata della poesia foscoliana. Il testo delle Ultime lettere di
Jacopo Ortis, l'opera attraverso la quale la letteratura italiana riscopre il
romanzo e si allinea ai grandi esemplari europei, è dato anche nella prima
edizione bolognese del 1798. Assieme all'Ortis, la Notizia intorno a Didimo
Chierico, il magistrale scritto con il quale, nel 1813, Foscolo rovescia
l'immagine di sé offerta fino a quel momento e ne rilancia una nuova,
ritagliata sulla lettura delle opere di Sterne. Ampio spazio è riservato
all'opera saggistica, fra cui le bellissime orazioni pavesi e le pagine sui
classici italiani e sulla letteratura contemporanea, grande esempio di una vena
di critico-scrittore tuttora da riscoprire. Il volume comprende un florilegio
delle lettere, soprattutto quelle d'amore, fra le più belle che siano mai state
scritte nella nostra lingua.