L’Occidente è
precipitato in una nuova epoca di terrore. La strage di Charlie Hebdo e gli
attacchi di Parigi hanno sprofondato l’Europa nella morsa della paura,
spingendo le nazioni ad adottare misure estreme com’era successo agli USA
all’indomani dell’11 Settembre. Gli attentati lasciano però una scia di
anomalie e dubbi, di coincidenze inspiegabili e quanto meno ambigue, che
riecheggiano drammaticamente la strategia del False Flag. Cosa sono i False
Flag? Per ottenere il consenso dell’opinione pubblica e l’accettazione di gravi
sacrifici, l’unico modo è che si palesi una «minaccia estrema e globale». I
False Flag sono operazioni belliche “sintetiche” ideate per fare credere che
l’attacco sia stato effettuato da gruppi diversi rispetto ai reali esecutori,
al fine di addossare loro la responsabilità di quanto accaduto, legittimando
così eventuali rappresaglie. La storia come strumento di manipolazione. Le
menzogne diventano così “storia” per giustificare spirali di violenza e
nascondere gli interessi delle oligarchie. I mass media entrano in scena a
questo punto per veicolare la propaganda bellica e per promuovere come giuste
le rivendicazioni del potere. Lo scopo di questo saggio è quello di offrire una
rassegna dei casi di False Flag più celebri e storicamente accertati e di
quelli che sollevano plausibili dubbi sulle reali dinamiche degli eventi, senza
avere la velleità di mettere la parola fine a ricerche che, si spera,
continuino, per accertare, un giorno, la verità.
Enrica Perucchietti
vive a lavora a Torino come giornalista e scrittrice. Laureata col massimo dei
voti in Filosofìa con una tesi di ricerca in Storia delle Religioni
sull'Alchimia, abbandona la carriera universitaria per diventare giornalista
televisiva. Dopo numerose pubblicazioni su riviste e portali web nazionali, con
l'uscita del suo primo saggio decide di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.
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