giovedì 3 settembre 2015

La disfatta del Nord. Corruzione, clientelismo, malagestione, di Filippo Astone (Longanesi). Intervento di Nunzio Festa



Con "Italia low cost" (Aliberti), scritto a quattro mani con Rossana Lacava, Filippo Astone sembrava si fosse dato una bella calmata; perché con quell'utile saggio-manuale forniva informazioni appunto, buone e buonissime tra l'altro, a consumatrici e consumatori. In quanto con i precedenti titoli dati alle stampe tutti presso Longanesi: "Gli affari di famiglia" e "Il partito dei padroni", il giornalista economico Astone aveva invece illustrato perfertamente il quadro italiota dell'affarismo dilagante, dove sono piccoli gruppi di potere che gestiscono e spesso malamente l'Italietta così come hanno contribuito a farla, come, poi, ridipinto la stirpe dei padroni del vapore che il loro capitale l'han ereditato, invece che costruito, e coltivato molto male. Libri, questi due, che di certo  piacere non han fatto a una bella quantità di italici ricci. Ma adesso, con "La disfatta del Nord", con il quale davvero Astone racconta corruzione, clientelismo e malagestione del Settentrione, abbiamo il colpo definitivo. Siamo, potremmo dire, alla chiusura d'una vera e propria trilogia sul disastro italiano e al terzo e conclusivo, forse, atto della narrazione del fallimento etico, prima che civile, della classe dirigente dell'ex Belpaese. Qui Filippo Astone, con la solita penna brillante e non solamente pungente quanto, almeno, intransigente, che ci tiene in attenzione grazie all'inchiostro della scorrevolezza e diversi espedienti da professionista del mestiere, decide di spiegarci quella che, e forse solamente in questi passaggio e scelta un po' ce ne doliamo, chiama la "meridionalizzazione" del Nord. Raccontando nei minimi dettagli i nodi di quei lacciuoli di ferro  fieri di tener in simbiosi necessaria, obbligata e, per loro, redditizia, una certa politica con una certa imprenditorialità. Le macro-aree del ragionamento, i luoghi visitati sono il partito Formigoni-Cl-Compagnia delle Opere e la meno potente - ma sicuramente brava a smentire con le azioni i propri pubblicizzati fini di rinascita dei territorio rappresentati - Lega Nord. In apertura del libro il giornalista parte con una curiosità che ai più era sfuggita e tanti avevano nascosto, ovvero che Bossi, prima di presentarsi e proporsi col suo clan quale nuovo volto, aveva avuto problemi giudiziari derivanti da situazioni proprio della 'vecchia politica'. Ma la Lega con Berlusconi e i loro accoliti portavano la maschera, chiaramente, del politicamente nuovo e santo. Insieme alla forza e alla volontà. Con l'intento sbandierato di "risolvere la questione settentrionale e con essa tutti i mali del Paese". Allora: "il nuovo potere nordista proclamava di voler cancellare decenni di centralismo, inefficienza e corruzione partitocratica". Epperò, a strada percorsa, non hanno che, solamente, peggiorato la situazione. Complessiva, d'altronde. Portando in pratica anche a Nord quintali di clientelismo, nepotismo e affarismo (illegale perfino). Fra favori personali e finanziamenti agli amici e agli amici degli amici, e chiaramente parliamo di fianziamenti pubblici. Astone, ragionando su passato e presente dei personaggi e ridandoci le loro storie, oltre che le inchieste nei quali sono stati e sono coinvolti, analizza tutti gli errori e, per molti, la furberia, di personaggi che si chiamano Formigoni, Maroni, Tosi, Ponsellini eccetera eccetera. Ma senza risparmiare una schiera di figure apparentemente minori, certo. Gente sempre al potere o sempre a gestire il potere, magari fintamente dietro le quinte. Filippo Astone da la genesi e la rapace voracità e voluttuosa voglia di soldi e dominio, per esempio, di quella Comunione e Liberazione osannata da tanta destra, oltre ovviamente dai seguaci e affiliati, e da parte della sinistra - e non solamente al centrosinistra legato con le cooperative "rosse". Con rammarico, forse, Astone relamente con "La disfatta del Nord" sfata il mito dell'efficienza settentrionale. Facendoci capire come quando e perché tutti i mali e le fortune (per pochi) accaduti nel Nord dell'Italia hanno condotto l'intero Paese sull'ordo del precipizio.

Le grandi opere: Poesie giovanili, Odi e sonetti, Dei Sepolcri, Dalle Grazie, A Bonaparte liberatore: dedica dell'oda, Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo (Newton Compton)



Il volume, curato da Giuseppe Leonelli, raccoglie le opere maggiori di Foscolo e una scelta di quelle che in genere vengono classificate come minori: i lettori troveranno alcune delle più interessanti poesie giovanili, quindi le due famose odi (A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, All'amica risanata), i dodici sonetti pubblicati nel 1803, Dei sepolcri e numerosi componimenti tra i più belli e famosi de Le Grazie: il tutto corredato da un puntuale commento, il quale, oltreché fornire i necessari apparati esplicativi e filologici, propone una lettura aggiornata della poesia foscoliana. Il testo delle Ultime lettere di Jacopo Ortis, l'opera attraverso la quale la letteratura italiana riscopre il romanzo e si allinea ai grandi esemplari europei, è dato anche nella prima edizione bolognese del 1798. Assieme all'Ortis, la Notizia intorno a Didimo Chierico, il magistrale scritto con il quale, nel 1813, Foscolo rovescia l'immagine di sé offerta fino a quel momento e ne rilancia una nuova, ritagliata sulla lettura delle opere di Sterne. Ampio spazio è riservato all'opera saggistica, fra cui le bellissime orazioni pavesi e le pagine sui classici italiani e sulla letteratura contemporanea, grande esempio di una vena di critico-scrittore tuttora da riscoprire. Il volume comprende un florilegio delle lettere, soprattutto quelle d'amore, fra le più belle che siano mai state scritte nella nostra lingua.

Top 10 Game Franchises Tainted by Free to Play

Top 5 Little Known Eco Footprint Facts

Top 10 Hipster Movies

Conferenza di Fausto Carotenuto a Torino. Parte 3

Conferenza di Fausto Carotenuto a Torino. Parte 2

THE VISIT Trailer Internazionale Italiano (2015) - M. Night Shyamalan Mo...

mercoledì 2 settembre 2015

AlunaGeorge - You Know You Like It

Drunk Bukowski Interview (sub Ita)

Il tuo corpo adesso è un'isola di Paola Predicatori (Rizzoli)



"Di notte si tira su e resta in ascolto: della città fuori; dei rumori che giungono da ogni punto dell'edificio e di cui cerca di indovinare l'origine; del cielo e del vento; e si accorge di una solitudine nuova, pacificata, che lo fa sentire più forte". Ascanio è stanco. Dei suoi amici, dei suoi genitori, di tutto, eppure vuole che nulla cambi e l'atteggiamento di indifferenza che offre a quanti lo circondano è l'unico modo che conosce per continuare a cullarsi giorno dopo giorno in un presente sempre uguale. Quando però a scuola conosce Adele, i ricordi tornano e minacciano il suo piccolo mondo tranquillo mandando in pezzi la facciata che si è costruito e che lo protegge. Sarà proprio lei a insegnargli il valore di una libertà assoluta che a poco a poco lo spinge lontano dagli altri e dai vincoli della famiglia. E poi c'è Jacopo, il fratello il cui ricordo ogni volta lo conduce verso quella parte di sé intrappolata nella memoria e mai vissuta completamente. Infine, quando tutto diventa troppo difficile da comprendere e la libertà diventa un bisogno insopprimibile, Ascanio fugge. Alla ricerca di un'isola.

Divergent - Trailer italiano ufficiale #2 [HD]

Nome al tavolo Blackjack, di Valter Binaghi, con una nota di Antonio Paolocci (Perdisa Pop). Intervento di Nunzio Festa



Molestie a parte, l'ultimo libro di Valter Binaghi, pubblicato postumo perché l'autore è morto il 12 luglio scorso - soltanto due giorni prima di compiere il suo cinquattottesimo compleanno - dopo una lunga malattia, nella sua Busto Garofalo (dell'amata e odiata Lombardia), l'ho letto in appena tre giorni; durante, tra l'altro, la compulsiva e compressiva Fiera della Piccola e Media Editoria di Roma del PalaEur. Ché, onestamente, provavo una curiosità immensa nel leggere questo “Nome al tavolo Blackjack”. Intanto in quanto davvero non m'aspettavo Binaghi riuscisse a calarsi così, pienamente, nel genere. Fino a scendere nelle pieghe più difficili del thriller. E dato il fatto che di Binaghi, e ne faccio ammenda, oltre a sue cose in rete niente avevo neppure sfogliato. Ma quando la versatilità non è una dote accessoria, trovi uno scrittore che da alle stampe prima un romanzo storico e poi una vera e propria testimonianza di fede, “Dieci buoni motivi per esser cattolici (Laurana, con Mozzi). O al contrario, in senso meramente editoriale. Senza trascurare quelle doti musicali: specie da bluesman. E che ti lascia a bocca aperta, oltre che realmente incastrato nelle sue pagine, dandoti innanzitutto una serie di personaggi ognuno dei quali significativo e comprovante d'un pezzo di mondo. Il protagonista del romanzo, infatti, Francesco Barca, come si vede solamente in coda all'opera, fa il giocatore di carte per professione. Dunque servendosi dell'oramai titolo, più che soprannome, di Blackjack. Mentre nella sua mente scorre l'assenza della madre. Più spunta l'improvviso, ovviamente, colpo di fulmine. Quando suo padre, di taglio, è un nostalgico comunista ortodosso e intransigente - che in vecchia ancora è capace di credere nella buonafede di compagni d'un tempo svendutisi tranquillamente al nemico, al potere (questione che i figli cercano di nasconderli fino alla fine della sua vita pura). Pezzi dati in pasto a una montagna d'altri pezzi. Vedi il cameriere rom... Uomo italiano. Vittima di pregiudizi, ma meno dei suoi connazionali solo in virtù dello stato sociale che veste adesso nell'ex Belpaese. Il pregiudizio razziale, punto primo. Che sfianca la dignità umana, comunque resistente, specie dove il grasso della pancia piena è leggermente intaccato dal calo del rendimento dell'economia. Il pregiudizio sessuale, punto secondo. Quando l'amata di Blackjcak è maltrattata e vessata dal suocero. Come altri pregiudizi e condizioni dell'Italia d'oggi. La storia sfiora veramente il giallo. Di pretesto. Mentre scava nell'anima dei singoli e scava, proprio, nell'anima della nazione. Un tumulto di suggestioni. Tutte e ognuna a scorrere da nastro nella trama. La parte peggiore e la migliore dell'umanità, scoppia sullo schermo istallato da Valter Binaghi.    

CONSIGLIO – IL BLOG DI ROSSANA FERRARA



L’attrice Rossana Ferrara ha aperto da poco un blog dedicato alle news su cinema, teatro nazionale e internazionale, ma anche ricco di segnalazioni editoriali dedicate al mondo dello spettacolo. Non mancano ovviamente le segnalazioni di trailers delle ultime produzioni cinematografiche in uscita nelle sale, e qualche chicca direttamente dalla storia del cinema. Lo segnaliamo per la varietà dei contenuti e per l’attenzione veramente certosina nel segnalare consigliare e guidare il visitatore nell’intricata selva del cinema e del teatro contemporaneo.  
Rossana Ferrara ha all’attivo un curriculum teatrale di tutto rispetto e  al cinema e in televisione la ricordiamo (citando solo un piccolissima parte della sua attività) in “Baciati dall’amore” nel ruolo madre di Giacomo con  la regia di Claudio Norza (fiction Mediaset);  nel film  “Posti in piedi in paradiso” nel ruolo di addetta ufficio stampa con la regia di Carlo Verdone;  in “Bella giornata”nel ruolo di giurata con la regia di Carlo Vanzina.



Link - http://ilblogdirossanaferrara.blogspot.ie/

[HD] Accel World - Opening 1 [Chase the world] subtitulos en español

Parigi è sempre una buona idea di Nicolas Barreau - Il booktrailer

Top 10 Greatest Fan Conventions

Top 5 Provocative Prohibition Facts

Top 10 Space Stations from Movies and TV

Fausto Carotenuto in Conferenza a Torino. Parte 1