Il volume, curato da
Giuseppe Leonelli, raccoglie le opere maggiori di Foscolo e una scelta di
quelle che in genere vengono classificate come minori: i lettori troveranno
alcune delle più interessanti poesie giovanili, quindi le due famose odi (A
Luigia Pallavicini caduta da cavallo, All'amica risanata), i dodici sonetti
pubblicati nel 1803, Dei sepolcri e numerosi componimenti tra i più belli e
famosi de Le Grazie: il tutto corredato da un puntuale commento, il quale,
oltreché fornire i necessari apparati esplicativi e filologici, propone una
lettura aggiornata della poesia foscoliana. Il testo delle Ultime lettere di
Jacopo Ortis, l'opera attraverso la quale la letteratura italiana riscopre il
romanzo e si allinea ai grandi esemplari europei, è dato anche nella prima
edizione bolognese del 1798. Assieme all'Ortis, la Notizia intorno a Didimo
Chierico, il magistrale scritto con il quale, nel 1813, Foscolo rovescia
l'immagine di sé offerta fino a quel momento e ne rilancia una nuova,
ritagliata sulla lettura delle opere di Sterne. Ampio spazio è riservato
all'opera saggistica, fra cui le bellissime orazioni pavesi e le pagine sui
classici italiani e sulla letteratura contemporanea, grande esempio di una vena
di critico-scrittore tuttora da riscoprire. Il volume comprende un florilegio
delle lettere, soprattutto quelle d'amore, fra le più belle che siano mai state
scritte nella nostra lingua.
giovedì 3 settembre 2015
Le grandi opere: Poesie giovanili, Odi e sonetti, Dei Sepolcri, Dalle Grazie, A Bonaparte liberatore: dedica dell'oda, Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo (Newton Compton)
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mercoledì 2 settembre 2015
Drunk Bukowski Interview (sub Ita)
Il tuo corpo adesso è un'isola di Paola Predicatori (Rizzoli)
"Di notte si tira
su e resta in ascolto: della città fuori; dei rumori che giungono da ogni punto
dell'edificio e di cui cerca di indovinare l'origine; del cielo e del vento; e
si accorge di una solitudine nuova, pacificata, che lo fa sentire più
forte". Ascanio è stanco. Dei suoi amici, dei suoi genitori, di tutto,
eppure vuole che nulla cambi e l'atteggiamento di indifferenza che offre a
quanti lo circondano è l'unico modo che conosce per continuare a cullarsi
giorno dopo giorno in un presente sempre uguale. Quando però a scuola conosce
Adele, i ricordi tornano e minacciano il suo piccolo mondo tranquillo mandando
in pezzi la facciata che si è costruito e che lo protegge. Sarà proprio lei a
insegnargli il valore di una libertà assoluta che a poco a poco lo spinge
lontano dagli altri e dai vincoli della famiglia. E poi c'è Jacopo, il fratello
il cui ricordo ogni volta lo conduce verso quella parte di sé intrappolata
nella memoria e mai vissuta completamente. Infine, quando tutto diventa troppo
difficile da comprendere e la libertà diventa un bisogno insopprimibile,
Ascanio fugge. Alla
ricerca di un'isola.
Nome al tavolo Blackjack, di Valter Binaghi, con una nota di Antonio Paolocci (Perdisa Pop). Intervento di Nunzio Festa
Molestie a parte,
l'ultimo libro di Valter Binaghi, pubblicato postumo perché l'autore è morto il
12 luglio scorso - soltanto due giorni prima di compiere il suo
cinquattottesimo compleanno - dopo una lunga malattia, nella sua Busto Garofalo
(dell'amata e odiata Lombardia), l'ho letto in appena tre giorni; durante, tra
l'altro, la compulsiva e compressiva Fiera della Piccola e Media Editoria di
Roma del PalaEur. Ché, onestamente, provavo una curiosità immensa nel leggere
questo “Nome al tavolo Blackjack”. Intanto in quanto davvero non m'aspettavo
Binaghi riuscisse a calarsi così, pienamente, nel genere. Fino a scendere nelle
pieghe più difficili del thriller. E dato il fatto che di Binaghi, e ne faccio
ammenda, oltre a sue cose in rete niente avevo neppure sfogliato. Ma quando la
versatilità non è una dote accessoria, trovi uno scrittore che da alle stampe
prima un romanzo storico e poi una vera e propria testimonianza di fede, “Dieci
buoni motivi per esser cattolici (Laurana, con Mozzi). O al contrario, in senso
meramente editoriale. Senza trascurare quelle doti musicali: specie da
bluesman. E che ti lascia a bocca aperta, oltre che realmente incastrato nelle
sue pagine, dandoti innanzitutto una serie di personaggi ognuno dei quali
significativo e comprovante d'un pezzo di mondo. Il protagonista del romanzo,
infatti, Francesco Barca, come si vede solamente in coda all'opera, fa il
giocatore di carte per professione. Dunque servendosi dell'oramai titolo, più
che soprannome, di Blackjack. Mentre nella sua mente scorre l'assenza della
madre. Più spunta l'improvviso, ovviamente, colpo di fulmine. Quando suo padre,
di taglio, è un nostalgico comunista ortodosso e intransigente - che in vecchia
ancora è capace di credere nella buonafede di compagni d'un tempo svendutisi
tranquillamente al nemico, al potere (questione che i figli cercano di
nasconderli fino alla fine della sua vita pura). Pezzi dati in pasto a una
montagna d'altri pezzi. Vedi il cameriere rom... Uomo italiano. Vittima di
pregiudizi, ma meno dei suoi connazionali solo in virtù dello stato sociale che
veste adesso nell'ex Belpaese. Il pregiudizio razziale, punto primo. Che
sfianca la dignità umana, comunque resistente, specie dove il grasso della
pancia piena è leggermente intaccato dal calo del rendimento dell'economia. Il
pregiudizio sessuale, punto secondo. Quando l'amata di Blackjcak è maltrattata
e vessata dal suocero. Come altri pregiudizi e condizioni dell'Italia d'oggi.
La storia sfiora veramente il giallo. Di pretesto. Mentre scava nell'anima dei
singoli e scava, proprio, nell'anima della nazione. Un tumulto di suggestioni.
Tutte e ognuna a scorrere da nastro nella trama. La parte peggiore e la
migliore dell'umanità, scoppia sullo schermo istallato da Valter Binaghi.
CONSIGLIO – IL BLOG DI ROSSANA FERRARA
L’attrice Rossana
Ferrara ha aperto da poco un blog dedicato alle news su cinema, teatro
nazionale e internazionale, ma anche ricco di segnalazioni editoriali dedicate
al mondo dello spettacolo. Non mancano ovviamente le segnalazioni di trailers
delle ultime produzioni cinematografiche in uscita nelle sale, e qualche chicca
direttamente dalla storia del cinema. Lo segnaliamo per la varietà dei
contenuti e per l’attenzione veramente certosina nel segnalare consigliare e guidare
il visitatore nell’intricata selva del cinema e del teatro contemporaneo.
Rossana Ferrara ha all’attivo un curriculum
teatrale di tutto rispetto e al cinema e
in televisione la ricordiamo (citando solo un piccolissima parte della sua
attività) in “Baciati dall’amore” nel ruolo madre di
Giacomo con la regia di Claudio Norza
(fiction Mediaset); nel film “Posti in piedi in paradiso” nel ruolo di
addetta ufficio stampa con la regia di Carlo Verdone; in “Bella giornata”nel ruolo di giurata con la
regia di Carlo Vanzina.
Link - http://ilblogdirossanaferrara.blogspot.ie/
martedì 1 settembre 2015
Il corpo cosciente di Laura Massacra (Rubbettino)
Perché nel mondo fisico
esistono entità dotate di coscienza ed entità che, invece, ne sono sprovviste?
Nel dibattito filosofico contemporaneo le teorie che indagano sul rapporto
mente-corpo prendono come riferimento una concezione troppo vaga e astratta di
corpo. Questa errata formulazione della nozione di corpo ha condotto, negli
ultimi cinquant'anni, alla nefasta conseguenza di impedire la piena
comprensione della coscienza. Lo scopo di questo libro è spiegare che esiste
una sostanziale identità tra corpo e coscienza e delineare una nuova
definizione di corpo a partire dalle proprietà che possiede e che determinano,
ipso facto, il manifestarsi della coscienza. Per tutto il secolo scorso, fino
ai giorni nostri, filosofi e neuro-scienziati, a partire da specifiche
problematiche, hanno via via rintracciato nuove proprietà esplicative che
caratterizzano l'essere coscienti, senza tuttavia sistematizzare le recenti
acquisizioni in una nuova precisa visione d'insieme. "Il corpo
cosciente" rappresenta lo sforzo originale e brillante dell'autore di
ricomporre il puzzle della coscienza dando una nuova forma teorica alla nozione
di corpo e alle sue ancora inesplorate risorse.
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