lunedì 7 dicembre 2015
venerdì 4 dicembre 2015
Astrologia Oraria di John Frawley con la collaborazione e la curatela di Associazione Il cuore del tempo. Prefazione Roberta Damiata. In libreria dal 15 dicembre 2015.
Non leggere Paolo Fox,
diventa Paolo Fox. Il guru della disciplina dell’astrologia
oraria svela i suoi segreti in questo manuale completo e definitivo. Il
carattere puntuale della richiesta e della situazione astrale insegna a
illuminare il richiedente con pochi semplici parametri. Per questo, questa
branca dell’astrologia previsionale è oggetto di un interesse crescente.
L’associazione Il Cuore del Tempo, la più importante a livello italiano per la
formazione relativa e la pratica dell’Astrologia Oraria ha quindi incentivato e
curato l’edizione italiana di questo innovativo testo che spiega per filo e per
segno come ottenere risultati tramite questa disciplina. Il carattere
approssimativo di moltissime previsioni astrologiche, sostiene John Frawley,
non appartiene all’astrologia oraria, perché con una richiesta puntuale
formulata in un orario preciso (e chiaramente da un richiedente unico) i
margini di errore sono limitati. Tra gli appassionati di astrologia oraria,
infatti, ci sono svariati esponenti dell’alta finanza, che la utilizzano per
decidere se e quali transazioni milionarie effettuare. Anche se le domande
possono essere rivolte a qualsiasi ambito. dalla scelta del partner alla
riuscita di un colloquio di lavoro. Per il resto, gli elementi sono simili a
quelli delle altre branche della disciplina: Case, Pianeti, Aspetti, Segni etc.
Ricco di esempi e situazioni concrete, completo dei fogli per sperimentarsi e
indicazioni a siti dove scaricare gratuitamente i software che calcolano le
effemeridi minuto per minuto, la lettura di questo manuale e un po’ di
esercizio consentono al lettore di formulare giudizi su qualsiasi domanda
propria o altrui. Un imperdibile compendio per gli esperti e per gli
appassionati.
John Frawley (nato il 16
maggio 1955 a Londra) è un astrologo tradizionale, scrittore e docente, noto
per la praticità e l’immediatezza dell’approccio, l’ampiezza e la profondità
delle conoscenze e uno stile provocatorio, stimolante e brillante. Dal 1996 al
2006 ha curato e prodotto la rivista The Astrologer’s Apprentice. Nel 2001 ha
lanciato la sua casa editrice, Apprentice Books. Il suo primo libro, The Real
Astrology, si propone di fornire una critica satirica all’astrologia moderna e
ha vinto lo Spica Award come Miglior libro del 2011. è stato descritto
dall’Astrological Association Journal come “un must per tutti gli astrologi
seri”. È stato seguito da molte altre pubblicazioni, tutte tradotte in diverse
lingue. Negli anni Novanta, Frawley è stato un ospite regolare della
televisione britannica, conducendo un programma quotidiano tutto suo, Frawley
and the Fish, su live tv. Ha partecipato a Odds on Sport, Predictions! e molti
altri programmi televisivi inglesi, dove ha predetto con precisione gli esiti
di gare sportive di alto profilo. Frawley gestisce i propri corsi di diploma in
Astrologia oraria tradizionale e Astrologia natale tradizionale. Tiene
conferenze e lezioni in tutto il mondo, alcune delle quali sono state
registrate e distribuite su internet. Vive in Polonia con la moglie, un bobtail
e una fluttuante popolazione di gatti. Il Cuore del Tempo è una società di
Astrologia, con sede in Bologna, che si propone di divulgare tematiche a
contenuto astrologico offrendo ai suoi interlocutori servizi finalizzati alla
consultazione e all’apprendimento dell’Astrologia, con particolare riguardo
all’Astrologia Oraria. Si è occupata della traduzione e revisione dei contenuti
relativi all’opera di John Frawley per il marchio editoriale Armilla.
giovedì 3 dicembre 2015
POESIE DA AFFRANCARE DALLA TRINCEA ALLE CARTOLINE: STORIE DI VERSI. INCONTRO CON PIETRO BERRA AL FONDO VERRI DI LECCE
Incontro con
Pietro Berra. Domenica 6 dicembre 2015, Fondo Verri (Lecce, via Santa Maria del
Paradiso 8). L’autore dialoga con Stefano Donno e Mauro Marino
La poesia come fonte di libertà, bellezza e memoria,
fuori dagli schermi e, spesso, anche dai libri. E’ lo spirito che ispira tutta
l’attività di Pietro Berra, sia come autore sia come curatore e promoter di
rassegne letterarie. Domenica 6 dicembre alle 19 presenterà al Fondo Verri di
Lecce i tre frutti più recenti della sua ventennale militanza poetica, maturati
negli ultimi mesi: “Poesie in scatola”, ovvero scatole di porcellana dipinte
dall’artista Alcide Gallani ispirandosi alla poesia inedita che ciascuna di
esse custodisce al proprio interno, seme unico e prezioso; “Poesie dal fronte.
Vite in versi di soldati semplici dalla Grande Guerra all’Afghanistan”,
notevole raccolta di scrittura popolare, frutto di una ricerca ultradecennale,
che documenta come la forma poetica sia stata utilizzata anche da non letterati
durante tutte le guerre per rispondere all’esigenza profondamente umana di
comunicare fatti ed emozioni al di fuori di ogni retorica; “La città visibile.
Poesie da affrancare”, serie di testi ispirati a cartoline sull’evoluzione
urbana del Novecento e stampati sul retro delle medesime, in un libro che ha il
formato della cartolina maxi e le cui pagine si possono staccare e spedire
realmente, così che il lettore diventa parte della performance poetica. In
“Poesie dal fronte” è inserito, non a caso, anche un poeta soldato leccese,
conferma della particolare attenzione che Berra ha da oltre 15 anni per il
Salento, luogo dell’anima che ha ispirato tre delle sue raccolte poetiche,
manifestazioni come il gemellaggio culturale tra i fari di Brunate (Como) e
Santa Maria di Leuca (2010) e il reading di poeti delle città di frontiera
italiane riuniti a Oltranto (2006), oltre a ricerche, articoli e incontri
dedicati a Maria Corti e ai poeti salentini Salvatore Toma (di cui riuscì a far
ristampare “Il canzoniere della morte da Einaudi promuovendo una petizione a
livellonazionale), Antonio Verri, Claudia Ruggeri e Stefanio Coppola.
Pietro Berra (Como, 1975) è giornalista al quotidiano
“La Provincia”, di cui cura l'inserto domenicale “L’Ordine”, pubblicazione che
negli ultimi tre anni si è affermata come un’interessante eccezione nel
contesto di crisi della stampa italiana: si mantiene felicemente in attivo
scommettendo sui lettori forti, cui regala ogni settimana una selezione di
brevi saggi su temi chiave della vita locale e globale affidati a grandi firme
italiane e internazionali. In passato ha collaborato con i settimanali
“Diario”, “Panorama” e “Oggi”. Ha pubblicato 15 volumi tra poesia, narrativa e
saggistica e tre guide cineturistiche del lago di Como e della Lombardia.
Promotore di rassegne culturali, è nei comitati organizzatori di ParoLario,
Lake Como Film Festival, premio internazionale di letteratura “Alda Merini” e
Grand tour poetico, manifestazione itinerante per la diffusione della poesia e
della bellezza in Italia e nel mondo. Come poeta ha pubblicato le raccolte Un
giorno come l’ultimo. In viaggio per le strade di Como e della mente
(Dilogolibri, 1997), Poesie di lago e di mare (Lietocolle, 2004), Poesie
politiche (Luca Pensa Editore, 2006) Notizie sulla famiglia (Stampa,
2008) e Terra tra due fari. Piccolo viaggio in Italia (Lietocolle,
2011), La città visibile. Poesie da affrancare (Lietocolle, 2015, con
Francesco Osti) e il racconto in versi Disfattista! (Lythos, 2004),
oltre a diverse plaquette per le edizioni Pulcinoelefante.
mercoledì 2 dicembre 2015
LA FORMICA NERA DI GIORGIO CORTENOVA (Edizioni Academia Universa Press)
Da uno degli studiosi
di riferimento della critica d’arte degli ultimi quarant’anni, un nuovo modo di
raccontare l’arte e la sua storia, dalle origini al primo Rinascimento. La
formica nera (Edizioni Academia Universa Press) è il titolo dell’ultima grande opera
di Giorgio Cortenova (1944-2013), studioso di riferimento nel panorama della
critica d’arte degli ultimi quarant’anni che presenta un nuovo modo di
raccontare l’arte e la sua storia, dalle origini al primo Rinascimento, in modo
semplice ma efficace, fornendo gli strumenti critici fondamentali per cogliere
il fatto artistico nelle sue varie epoche ed espressioni. “L’arte - come ha
scritto lo stesso Cortenova nella premessa al volume - continua a proporsi al
di là delle polemiche, spesso strumentali, e al di là dello scetticismo
peraltro ricorrente nei tempi della storia. Sarebbe sciocco affermare che
l’arte “avanza”. Non è mai avanzata. Essa da sempre muta nei ritmi e nei modi,
si cela nei linguaggi apparentemente più semplici. Esplode in quelli più complessi;
affascina, respinge, scandalizza, esaspera”.
“L’arte - suggerisce
Giorgio Cortenova - è come una formica nera, in una notte nera, sopra una pietra
nera. Ma la si può vedere”. La formica nera è un viaggio affascinante
all’interno dell’universo artistico, lungo un arco temporale che lega le prime
esperienze creative umane, testimoniate dalla civiltà preistoriche, fino ai
maestri del primo Rinascimento italiano, sia quello fiorentino di Sandro
Botticelli, che quello ferrarese della triade Cosmè Tura, Francesco del Cossa
ed Ercole de’ Roberti, a quello veneziano, con i Vivarini, i Bellini, Vittore Carpaccio
e Cima da Conegliano. Il racconto, corredato da immagini a colori, supera il
tradizionale approccio enciclopedico e conduce il lettore alla scoperta dei
significati profondi dell’esperienza artistica, senza eccedere in tecnicismi,
con una rara capacità di cogliere l’essenza dell’arte lungo il corso dei
secoli. Giorgio Cortenova giunge così a una sintesi narrativa in grado di
proporre un inedito approccio narrativo capace di offrire coordinate generali a
chi si accosta per la prima volta a questi ambiti, ma anche analisi e
riflessioni nuove e illuminanti per i più esperti. Il volume è disponibile in
tutte le librerie e nei bookstore on line.
Giorgio Cortenova
(Como, 1944 - Arco, TN, 2013) ha diretto per oltre venticinque anni la Galleria
d’Arte Moderna di Verona a Palazzo Forti, ideando e organizzando da autentico
precursore una sequenza straordinaria di mostre e rassegne dedicate ai massimi
esponenti dell’Arte internazionale visitate da milioni di persone, proponendo
una visione del fatto artistico come cultura, conoscenza, ricerca, ricchezza
interiore. Tra queste, si possono ricordare “Degas scultore”, “Modigliani a
Montparnasse”, “Da Van Gogh a Schiele”, “Picasso in Italia, “Da Magritte a
Magritte”, “Paul Klee”, “Vasilij Kandinskij”, “Toulouse Lautrec”, “Dalí, Miró,
Picasso e il Surrealismo Spagnolo”, “Kandinskij, Chagall, Malevic e lo
Spiritualismo Russo”, “Il Settimo splendore. La modernità della malinconia”.
È stato una firma della
pagina della Cultura del Corriere della Sera e autore di numerosi saggi che
hanno accompagnato le sue rassegne a Palazzo Forti e in altre istituzioni;
scrittore di rara efficacia, narratore in grado di proporre analisi critiche e
spunti interpretativi sempre interessanti. Nell’ultimo decennio della sua
attività professionale si è dedicato anche alla stesura di quest’opera - di cui
La formica nera rappresenta il primo volume - con l’obiettivo di offrire alle
nuove generazioni di lettori una Storia dell’Arte capace di “parlare” in modo
semplice ma efficace, fornendo gli strumenti critici fondamentali per cogliere
il fatto artistico nelle sue varie epoche ed espressioni.
Il lungo cammino verso l’eguaglianza sociale raccontato in forma avvincente, attraverso le vicende di una famiglia americana: i Grant. In un libro di Colosseo Editore
Un excursus che parte dal periodo buio della schiavitù
e che analizza il difficile processo che ha portato alla parità dei diritti. Le
famiglie nere degli Stati uniti hanno
combattuto per decenni la segregazione razziale nelle loro comunità locali
prima della nota crociata per i diritti civili degli anni cinquanta. In questo
libro autobiografico, con il registro narrativo di una saga familiare, Gail
Milissa Grant apre il sipario su questi temi e ci presenta toccanti
episodi delle quotidiane battaglie personali e istituzionali dei neri, ignote
alla maggior parte di noi. La sua famiglia, insieme ad altre poche famiglie di
colore, era fortunata di altre: viveva in agiatezza, e godeva di un
livello culturale che l’ ha collocata al centro del delicato equilibrio tra il
potere dei bianchi e la maggioranza nera in cerca di equità
sociale. Milissa Grant racconta del ruolo decisivo giocato in questo
movimento dai suoi avi, che per decenni hanno saputo sopportare le sventure, e
combattere con arguzia, dignità e impegno sociale per una società più giusta,
aiutando chi era meno agiato, colto e abile. Personaggio chiave di questa
opera avvincente è David Marshall Grant, padre dell’autrice, avvocato e
attivista dei diritti civili. La sua principale battaglia fu quella di
pretendere che ognuno venisse giudicato per quello che effettivamente era, e
non per il colore della pelle.
Molte le sfide affrontate facendosi faticosamente
strada nelle istituzioni segnate dal bigottismo razziale. La storia della
famiglia Grant è la stessa di quella di molte famiglie nere della classe media
e operaia, che sin dall’inizio del ventesimo secolo, andavano a scuola,
facevano il loro dovere e rispettavano le leggi, costringendo l’America a fare
i conti con i propri pregiudizi. Coraggiosamente, atto dopo atto, si
avviò un movimento sociale senza fine che portò, finalmente, alla
dichiarazione dell’eguaglianza e della giustizia per tutti. Il libro, però, non
si limita ad un excursus sul passato e all’analisi di come questa battaglia sia
stata combattuta, sofferta e infine vinta, ma stimola una ulteriore
riflessione: nonostante il paese occidentale più potente al mondo veda in
Barack Obama il suo primo presidente di colore, ancora lungo è il cammino da
fare. Esiste una formale uguaglianza, sancita e approvata da tutti, ma
una sottile differenza tra bianchi e neri ancora esiste, ed è quella che porta
a punire in modo blando i poliziotti bianchi che uccidono a tradimento colpendo
alle spalle un ragazzo nero. Ma se un tempo questo era considerato
normale, adesso il mondo intero si indigna perché le persone cosiddette “nere”,
“mulatte” o “afroamericane” con i loro sogni, il desideri di uguaglianza e
giustizia, hanno combattuto duramente nel recente passato, e hanno costruito un
mondo migliore non solo per se stesse e per i loro posteri, ma anche per tutti
noi, dandoci una coscienza di eguaglianza e solidarietà che va oltre alle
differenze razziali. Casa Grant è stato insignito del premio Benjamin Franklin Book of the Year
2009 (autobiography/memoir)e dell’ Award of Merit, American Association of
State and Local History (2010)
Gail Milissa Grant è stata diplomatica di carriera per gli stati Uniti
per oltre vent’anni, si è occupata della
gestione di programmi di scambio internazionali, educativi e culturali in tutto
il mondo. Ha insegnato storia dell’arte e dell’architettura all’Howard
University di Washington DC.
Attualmente vive e lavora a Roma. E’ stata invitata a tenere conferenze sul suo libro e sulla storia dei diritti civili negli Stati Uniti in più di quaranta sedi tra cui la Oxford University, la Columbia University, lo Smithsonian Institution e le ambasciate statunitensi in tutta Europa.
Attualmente vive e lavora a Roma. E’ stata invitata a tenere conferenze sul suo libro e sulla storia dei diritti civili negli Stati Uniti in più di quaranta sedi tra cui la Oxford University, la Columbia University, lo Smithsonian Institution e le ambasciate statunitensi in tutta Europa.
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