Dorrigo Evans, medico
di origine tasmaniana, è stato deportato in un campo di prigionia giapponese
dove, insieme a molti connazionali, viene impiegato nella costruzione della
Ferrovia della Morte, la linea ferroviaria tra Bangkok e la Birmania che
avrebbe dovuto permettere all’esercito nipponico d’invadere l’India. Un’impresa
sovrumana, che costerà la vita a centinaia di migliaia di uomini. Dorrigo fa il
possibile per salvare i suoi compagni dalla fame, dalle malattie e dalle
violenze delle guardie. A sostenerlo il ricordo di una fugace storia d’amore,
vissuta anni prima con la giovane moglie di suo zio. Una manciata di giorni che
vale una vita. Una promessa mai pronunciata. La strada stretta verso il
profondo Nord è una storia epica d’amore e morte, disperazione e speranza, e
Richard Flanagan, con una lingua densa e uno stile superbo, riesce a toccare
tutte le corde dell’animo umano, avvolgendo il lettore con una storia
sorprendente, dolorosa e di tremenda bellezza.
domenica 13 settembre 2015
Trattato sulla tolleranza di Voltaire. Cura e traduzione di Palmiro Togliatti (Newton Compton)
Pubblicato nel 1763, il
Trattato sulla tolleranza è forse il più famoso tra le opere di Voltaire. È una
riflessione sulla libertà di credo, sul rispetto delle opinioni e sui cardini
di quella che definiremmo società civile. A ispirare questo celebre libello era
stato il caso Calas (1762). Marc-Antoine Calas, figlio di un commerciante
protestante ugonotto, era stato trovato impiccato e per il suo assassinio era
stato imprigionato, giudicato e condannato a morte per tortura il padre, sulla
base di un processo indiziario: l’uomo avrebbe ucciso il figlio perché questi
aveva intenzione di convertirsi al cattolicesimo. La società, intendendo
condannarlo, aveva cavalcato il fanatismo religioso, fino all’uccisione di un
innocente (il figlio in verità si era suicidato). In favore della ragione e di
una giustizia che sappia adoperare la carità e l’indulgenza contro ogni abuso
della morale religiosa parla Voltaire. «Se si considerano le guerre di
religione, i quaranta scismi dei papi che sono stati quasi tutti sanguinosi, le
menzogne, che sono state quasi tutte funeste, gli odi inconciliabili accesi
dalle differenze di opinione; se si considerano tutti i mali prodotti dal falso
zelo, gli uomini da molto tempo hanno avuto il loro inferno su questa terra». Come
nella Francia del XVIII secolo, la presenza di forti contrasti
ideologici-religiosi ai giorni nostri rende attuale, e quanto mai
indispensabile, la lettura o la rilettura di uno dei capisaldi della filosofia
di tutti i tempi. «La tolleranza è una conseguenza necessaria della nostra
condizione umana. Siamo tutti figli della fragilità: fallibili e inclini all’errore.
Non resta dunque che perdonarci vicendevolmente le nostre follie». (Voltaire)
VIAGGIO A BANDIAGARA. Sulle tracce della Missione Desplagnes 1904-1905. La prima esplorazione del Paese Dogon di Ferdinando Fagnola (in libreria da settembre)
Il luogotenente Louis
Desplagnes fu il primo europeo a esplorare minuziosamente, tra il 1904 e il
1905, il paese di Dogon (Mali), in Africa, con un viaggio di oltre 2800 km che
lo portò da Timbuctu alle falesie di Bandiagara al lago Faguibine e nuovamente
a Bandiagara. Sono oltre 500 le foto, molte delle quali inedite, scattate
durante il viaggio nel continente africano: testimonianze visive di danze,
maschere, vita quotidiana e cultura materiale dei Dogon, che Desplagnes
documentò anche attraverso descrizioni e disegni raccolti in due taccuini, il
Carnet de route e il Cahier de notes. Inoltre, il viaggiatore francese nel 1907
aveva pubblicato a Parigi un libro intitolato Le Plateau Central Nigérien,
presto dimenticato. Ferdinando Fagnola, autore di Viaggio a Bandiagara. Sulle
tracce della Missione Desplagnes 1904-1905. La prima esplorazione del Paese
Dogon, edito da Officina Libraria e in libreria da settembre, illumina il
lavoro dell’esploratore francese ripercorrendone i passi, grazie all’interesse
scaturito dopo aver trovato, proprio nei cahiers di Desplagnes, una statuetta
Dogon presente nella sua collezione. Per
questo ritrovamento comincia il secondo viaggio che viene descritto nel libro,
quello di Fagnola stesso, o meglio le decine di viaggi in Mali che gli hanno
permesso di tracciare esattamente l’itinerario di Desplagnes e di fotografare,
a cent’anni di distanza, gli stessi luoghi, abitazioni, emergenze monumentali,
in un gioco di riflessi tra quel che era ieri e la realtà odierna. Oltre alle
proprie testimonianze, infatti, Fagnola riproduce in questo libro anche alcune
fotografie inedite di Desplagnes. Il libro non è semplicemente il racconto di
questo dimenticato viaggio di esplorazione, ma è una vivace introduzione alla
cultura Dogon, all’arte, ai riti, alla cultura materiale e alla geografia di
questo luogo incantato, un importante riferimento per tutti coloro che si
interessano all’Africa e alla sua cultura. Il volume, che dopo il successo
dell’edizione francese esce per la prima volta in lingua italiana in una
versione completamente rivista e aggiornata, comprende inoltre un contributo di
Geneviève Calame-Griaule che analizza le parole dogon citate nell’opera di
Desplagnes.
Ferdinando Fagnola -
Architetto torinese e collezionista di arte africana, è stato tra i promotori
della mostra «Africa: capolavori da un continente», GAM, Torino 2003-2004.
VIAGGIO A BANDIAGARA.
Sulle tracce della Missione Desplagnes 1904-1905 La prima esplorazione del
Paese Dogon di Ferdinando Fagnola (Officina Libraria)
sabato 12 settembre 2015
Tranquillo prof, la richiamo io di Christian Raimo (Einaudi)
Che succede quando è il professore a essere impreparato? Quando le note disciplinari stanno scritte negli occhi di tutta la classe? Irresistibili, caustici e irriverenti, questi «frammenti di un discorso scolastico» sono una commedia contemporanea paradossale ed estrema. Un divertentissimo, spietato, dolente, manuale di educazione alla rovescia. Le interrogazioni, i compiti, il tempo che non passa mai, sono gli incubi di qualunque studente. Tranne che in questo libro, dove è il professore a non essere preparato. Nato su Facebook e diventato molto rapidamente un fenomeno virale, Tranquillo prof, la richiamo io racconta di un docente non autorevole, spaventato, in cerca di riconoscimento, alle prese con degli studenti straordinariamente precisi, attenti, consapevoli del proprio ruolo. Attraverso telefonate, mail, sms, appuntamenti in chat, si srotola una divertentissima quanto atipica e struggente storia d'amore: con tanto di innamorato respinto (il prof), amata sfuggente (la classe), attacchi di gelosia (per la supplente) e paura dell'abbandono (ogni volta che una vacanza si avvicina)... Sembra il mondo alla rovescia, invece è la rappresentazione clinica della crisi dei presunti adulti, personaggi fragili e alla deriva. Una tragicommedia surreale. Una buffissima operetta morale.
Masha e l'Orso e altre fiabe popolari russe di A. N. Afanas’ev e con la curatela di Luisa De Nardis (La raccolta completa delle più famose e belle fiabe della tradizione russa per i tipi di Newton Compton)
Masha e l’Orso non è
un’invenzione dei nostri giorni. Gli sceneggiatori del celebre cartone animato
che ha fatto il giro del mondo hanno tratto l’ispirazione da una celeberrima
fiaba della tradizione folkloristica russa. In un unico volume sono qui
raccolte straordinarie fiabe popolari, caratterizzate da una prosa ricca di
formule e rime e dall’uso costante e divertito di proverbi e filastrocche.
Animali, oggetti, bizzarre creature, esseri magici: un universo popolato da
elementi della cultura contadina o provenienti dalle leggende delle diverse
etnie, che hanno regalato al Paese un immaginario fiabesco unico nel suo
genere. E tale ricchezza è stata preziosa fonte di ispirazione per i maggiori
scrittori russi dell’Ottocento: un libro da leggere ai bambini e che piacerà
moltissimo anche agli adulti.
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