giovedì 26 novembre 2015
mercoledì 25 novembre 2015
martedì 24 novembre 2015
giovedì 19 novembre 2015
mercoledì 18 novembre 2015
martedì 17 novembre 2015
I tempi non sono mai così cattivi di Andre Dubus. Traduzione di Nicola Manuppelli. Esce il 3 dicembre per Mattioli 1885
Il ritorno di Andre Dubus, nove racconti inediti a distanza di due anni dall’ultimo successo Ballando a notte fonda. Andre Dubus non finisce di stupire: I tempi non sono mai così cattivi è certamente la raccolta più commovente e profonda del grande autore americano. Nove storie che parlano di persone “non straordinarie”. Gente che affronta divorzi, alcolismo, violenza, adulterio, incomprensioni, perdite e che – nonostante le difficoltà – prova a ‘muoversi verso la luce’. Una nuova grande raccolta di racconti, nove storie delicate e durissime che parlano di rapporti fra padri e figli, fra uomini e donne, individui fragili e vulnerabili, travolti dal dolore e dalla gioia della vita quotidiana. Dubus ‘diventa’ i suoi personaggi, ci fa sentire la paura, il tormento, il sollievo di certe scelte. I tempi non sono mai così cattivi parla della ricerca di qualcosa di buono dentro se stessi e di come questa ricerca si faccia ancora più intensa quando a prevalere sono le tenebre. Il dolore è il prezzo del piacere e gli sbagli sono la scuola che bisogna affrontare per migliorare la propria vita. “A volte,” scrive Dubus in una lettera a un aspirante scrittore, “le storie diventano come ombre e luci dello spirito. Ci saranno sempre ombre nella tua vita, ma spero continuerai a muoverti verso la luce.”
Andre Dubus (1936-1999)
è uno dei maestri della short-story americana, padre di Andre Dubus II, anche
lui scrittore. Amico fraterno di Vonnegut, Yates, Doctorow e scrittore di culto
per autori come Dennis Lehane, Peter Orner e Stephen King, ha dedicato tutta la
vita a scrivere racconti e insegnare scrittura. Da Non abitiamo più qui è stato tratto il film I giochi dei grandi
con Mark Ruffalo, Laura Dern e Naomi Watts.
lunedì 16 novembre 2015
In principio era il sesso. Come ci accoppiamo, ci lasciamo e viviamo l'amore oggi. Di Christopher Ryan-Calcida Jethà. Dal 10 dicembre 2015 per Odoya in libreria
La validità scientifica
della narrazione standard è paragonabile a quella della storia di Adamo ed Eva.
Sotto molti aspetti è anzi una narrazione scientifica della Caduta nel peccato
originale così come è descritta nella Genesi, completa di inganno sessuale,
conoscenza proibita e colpa. Essa nasconde la verità della sessualità umana
dietro a una foglia di fico di anacronistica discrezione vittoriana
spacciandola per scienza. Ma la scienza autentica – diversamente da quella
mitica – tende sempre a fare capolino da dietro la foglia di fico. Bestseller
del New York Times e già tradotto in 15 lingue, In principio era il Sesso (Sex
at Dawn) è il più potente attacco al concetto di matrimonio vibrato tramite un
volume. Nondimeno le
teorie di Ryan sono state riferite da MSNBC, Fox News, CNN, NPR, The New York
Times, The Times of London, Playboy, The Washington Post, Time, Newsweek, The
Atlantic, Outside, El Pais, La Vanguardia, Salon, Seed, and Big Think. La
sua ultima conferenza al TED visualizzata più di un milione e mezzo di volte. Per
quanto le spiegazioni di antropologi e filosofi si siano affannate a ricondurre
il matrimonio alle prime forme sociali e addirittura alle relazioni nei gruppi
di scimmie antropomorfe, le loro conclusioni restano basate su fraintendimenti
di fondo piuttosto grossolani. Ryan e
Jethà decostruiscono le teorie di Darwin, Hobbes, Malthus, Hrdy, S. Goldberg,
Morgan, Pinker, Chagnon e altri con l’arma dell’ironia e con argomentazioni
ineccepibili. Non contenti della “narrazione standard” (di Sarah Blaffer
Hrdy)che prevede la coppia esclusiva basata sullo scambio: la donna in cambio
di carne (cibo) e di protezione per i figli dà all’uomo la certezza (con la
fedeltà) che i figli siano suoi, i due autori mettono in campo un vero e
proprio armamentario di dati su tribù del presente e del passato la cui
sessualità non ripercorre lo schema predetto. Se i pluri indagati Mosuo del
lago Lugu, sulle alture tra Yunnan e Sichuan, condividono la sfera sessuale e
non basano sul patriarcato la propria società, svariati popoli che vivono tra
il Venezuela e la Bolivia (Aché, gli Araweté, i Bari, i Canela, i Kaxinawá, i
Coripaco, gli Ese Eja, i Kayapó, i Kulina, i Matis, i Mehinaku, i Piaroa, i
Pirahã, i Secoya, i Siona, i Warao, gli Yanomami e gli Ye’kuana, ma anche i
Lugi della Papua Nuova Guinea) sono convinti che il figlio nasca dalla somma di
più sperma e condividono non solo il talamo, ma anche la cura dei figli. Uno
dei punti chiave della trattazione di Ryan è questo: non si può dire che la
cura esclusiva della prole da parte dei genitori biologici sia migliore della
condivisione della cura dei ragazzi da parte di una comunità allargata. Ci sono
inoltre tutta una serie di dati biologici che non spiegano la naturale genesi
della monogamia. Per citare un esempio: perché le donne non hanno un vero e
proprio periodo mensile di renitenza al sesso (biologicamente parlando)? O
perché i genitali maschili della specie umana sono di dimensioni così notevoli
in relazione agli altri animali? Inoltre: è proprio vero che Hobbes aveva
ragione e che la nostra preistoria è fatta di una guerra continua e senza
partito? I “bias di conferma” si susseguono. Basti leggere le critiche a
Napoleon Chagnon (autore del fortunato Yanomamo The Fierce People) che andava a
studiare le tribù venezuelane portando ad alcuni gruppi dei machete e
pretendendo che questo non causasse le guerre che annotava a suffragio della
sua teoria. E i Bonobo? Perché in nessuna delle teorie che mettono al centro
delle strutture sociali la famiglia monogamica sono considerate queste scimmie
antropomorfe che tanto condividono geneticamente con l’Homo sapiens sapiens e
sono pansessuali, matriarcali e pacifiche? Se i matrimoni falliscono ogni
giorno e i tradimenti portano sofferenze inenarrabili, è ora di rivalutare la
condivisione pacifica della sfera sessuale. O quantomeno di non prendere per
pazzi quel mezzo milione di statunitensi (più tanti e tanti altri nel mondo)
che fanno parte di “famiglie” poliamorose. «Ciò che non si può mettere in
discussione è che, oggi come oggi, il matrimonio convenzionale è un completo
disastro per milioni di uomini, donne e bambini. Il matrimonio convenzionale
“finché morte (o l’infedeltà o la noia) non ci separi” è un fallimento». E
allora perché non iniziare a praticare e pensare in maniera differente?
Ironico, brillante, ritmato e alla portata di tutti, Sex at Dawn è ormai un
must sull’argomento, finalmente lo si potrà apprezzare anche in traduzione
italiana.
venerdì 13 novembre 2015
I lupi e l'ammiraglio. Trionfo e tragedia dei sommergibili tedeschi di Wolfgang Frank. Per Odoya dal 29 novembre 2015 in libreria
I
lupi e l’ammiraglio è scritto da un ufficiale sommergibilista tedesco che,
oltre alla conoscenza personale e professionale dell’argomento, si è avvalso
anche del materiale degli archivi storici della Marina tedesca. È un resoconto
completo, preciso e ben documentato sulla storia dei sommergibili tedeschi
nella Seconda guerra mondiale. Dalla costruzione della prima unità subacquea
nel 1935 si arriva, attraverso i mille episodi di una guerra durissima
combattuta in tutti i mari e gli oceani del mondo, alla fine gloriosa
dell’armata sottomarina tedesca nel 1945. È anche la meravigliosa storia di un
uomo di carattere che, fra mille incomprensioni, ha diretto e guidato nella
costruzione, nell’addestramento e nell’impiego bellico: l’ammiraglio Karl
Dönitz. Il racconto avvincente dell’epopea dei sommergibili tedeschi che non
trascura di analizzare gli errori commessi, i dubbi di tradimento che pervasero
l’alto comando per le numerose perdite, le incomprensioni tra il Comando
sommergibili e il Comando della Marina, gli attriti fatali tra l’Aeronautica e
la Marina e l’attenta ricostruzione di una pagina epica e fondamentale della
storia navale. Le vittorie, gli errori, le sconfitte, le azioni eroiche a
migliaia di metri sotto il livello del mare, a bordo dei più insidiosi ed
efficaci strumenti di guerra: i sommergibili.
Wolfgang
Frank (1909-1980) è stato uno scrittore tedesco. Divenne famoso per i suoi
romanzi sulla Marina e per le sue biografie, come quella del comandante di
sottomarini Günther Prien, suo amico personale. A 17 anni lasciò la scuola e si
offrì volontario nella Marina militare, dove lo congedarono per un problema
agli occhi. Non si diede per vinto: partecipò a diverse traversate atlantiche,
si imbarcò su una baleniera attiva in Antartide, con l’inizio della Seconda
guerra mondiale fu impiegato in qualità di Marineberichterstatter nello staff dell’ammiraglio
Dönitz. È stato, dal 1956 al 1972, direttore amministrativo della Deutscher
Segler-Verband, con sede ad Amburgo.
18 STORIE DI GIOVANI ITALIANI ALL’ESTERO
In uscita il libro che raccoglie le vicende più incredibili passate per
“Cervellini in fuga”, il format dedicato alle esperienze dei giovani italiani
emigrati all’estero, condotto da Martino Migli, Gabriele Sanzini e Francesco
Taranto su RTL 102.5. È dedicato alle vite e alle scelte dei ragazzi nati nel
Belpaese e trasferitisi all’estero Cervellini in fuga, libro in uscita a
novembre per Mondadori Electa (pagine 156, euro 16,90) a firma di Martino
Migli, Gabriele Sanzini e Francesco Taranto, con prefazione di Rudy Zerbi e
postfazione di Gino e Michele. Un lavoro a più mani che nasce dall’esperienza
che i tre giovani autori (classe 1991) portano avanti, dal gennaio 2014, come
conduttori dell’omonimo format in onda ogni sabato e domenica su RTL 102.5.
Realizzando un ideale censimento delle aspirazioni ed esperienze che hanno come
protagonisti i moltissimi che scelgono di cercare la propria strada lontano da
casa. Decine le testimonianze raccolte nel corso della trasmissione: diciotto
di queste sono state ampliate e approfondite grazie ad incontri “sul campo” che
hanno visto il trio di autori raggiungere uno per uno i soggetti del libro. I
ritratti, in un primo tempo tratteggiati con l’immediatezza dei tempi
radiofonici, si sono così arricchiti, trasformando il progetto in un ibrido
intrigante tra l’indagine sociologica e il diario di viaggio; restituendo
attraverso l’uso del “noi narrante” tutta la complicità e la curiosità che i
giovani reporter nutrono nei confronti dei loro coetanei espatriati. Le storie raccolte
da Martino, Gabriele e Francesco sanno trovare un equilibrio tra l’ordinario e
l’eccezionale, riuscendo ad essere insieme individuali e universali. Nessuna
vicenda può dirsi simile all’altra: si passa così da Gianmario, partito dalla
Sardegna pensando alla vita monastica e finito a Mosca ad occuparsi di mercato
immobiliare; e si arriva ad Elena che, dopo aver studiato Lingue Orientali a
Roma, si è inventata di sana pianta il mestiere di facilitatrice di vita (aiuta
le persone a fare ciò che non hanno tempo o voglia di fare). Per arrivare
all'incredibile e drammaticamente attuale storia di Nicola, che mantiene i
genitori da poco disoccupati lavorando come gelataio in Germania.
E incontriamo ancora un fotografo in Vietnam, un reporter di guerra a Kabul,
una ragazza che da un paesino in Calabria si arruola nella marina militare
americana in pieno caos post 11 settembre. A unificare ogni profilo sono allora
l’urgenza di essere padroni del proprio destino, senza lasciarsi deprimere
dalle congiunture negative, e la soddisfazione di chi ammette di “avercela
fatta”.
DATI - Il Rapporto Italiani nel Mondo diffuso da Fondazione Migrantes,
registra in riferimento al 2014 un aumento del 7,6% nel numero di italiani che
si sono trasferiti all’estero rispetto all’anno precedente, per un totale di
101.297 persone. Si stima che negli ultimi dieci anni l’emigrazione italiana
sia cresciuta del 49%.
BIO- Martino Migli, Gabriele Sanzini, Francesco Taranto, classe 1991,
sono cresciuti a Milano tra gli stessi banchi di scuola. Già dai tempi del
liceo, nel 2008, iniziano a collaborare con Radio Popolare Milano come inviati
di una trasmissione pomeridiana di infotainment. Dopo due anni ottengono la
conduzione di un programma tutto loro: Notturno Express, sulla vita di italiani
all’estero. Dal 2012 approdano a RTL 102.5 dove, da gennaio 2014, conducono
Cervellini in fuga. Il programma ospita giovani da tutto il mondo che
raccontano in diretta la loro vita fuori dall’Italia.
giovedì 12 novembre 2015
Novità editoriale - "Le promesse di una vita" di Susan Elizabeth Phillips in ebook (Leggereditore)
Da
giovedì 12 novembre in ebook torna la regina del romance, Susan Elizabeth
Phillips, con un romanzo stand alone "Le promesse di una vita". Isabel
Favor è una donna di successo, considerata in America il guru dell’auto-aiuto.
La sua vita è apparentemente perfetta: ha fama, denaro e un fidanzato che, tra
una conferenza e un libro, non trova mai il tempo di sposare. Tuttavia, a
seguito di una truffa finanziaria ordita ai suoi danni, tutto ciò che ha
costruito rischia di crollare miseramente. E mentre la reputazione di Isabel è
messa a dura prova dalle accuse pubblicate dai giornali, il fidanzato la lascia
per un’altra donna. Lei che ha sempre risolto i problemi degli altri, scopre
ora di non avere soluzioni per sé. Così, con l’animo a pezzi, parte per
l’Italia alla ricerca di un po’ di serenità. Lorenzo Gage è un celebre attore
di Hollywood, in Italia per lavoro. Da qualche tempo avverte una vaga
insoddisfazione: fare sempre la parte del ribelle dal fascino maledetto ha i
suoi vantaggi, ma ha come la sensazione di aver trascurato troppe cose nella
vita. Quando vede Isabel sorseggiare del vino al tavolino di un bar, decide che
è il momento di buttarsi in una nuova impresa: conquistare quella donna
dall’aria tanto composta. Isabel però ha altro a cui pensare: deve ricostruire
la sua vita, e le sembra difficile anche al riparo tra le mura di pietra di un
casale toscano... soprattutto se quell’uomo che ha rifiutato non la lascerà in
pace!
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