lunedì 5 ottobre 2015

Le ultime diciotto ore di Gesù di Corrado Augias (Einaudi)
























Tutto si è svolto in un pugno d'ore, diciotto o venti al massimo. Dall'imbrunire di un giorno, al primo pomeriggio del successivo. In modo convulso. Per lo piú nottetempo o alle prime luci dell'alba. Il processo che ha cambiato il destino dell'uomo è stato celebrato sicuramente in fretta, ma in base a quali accuse? Secondo quale rito? Chi aveva ordinato l'arresto e perché? E soprattutto, chi aveva il potere di convalidare il provvedimento emettendo la sentenza finale? Ad essere indagate sono le ultime febbrili ore di Gesú di Nazareth, il giovane profeta giustiziato su un patibolo romano a Gerusalemme in un anno convenzionalmente datato 33 della nostra èra. Vicende viste, forse per la prima volta, anche dalla prospettiva degli occupanti romani. È questo un libro dove si entra e si esce dalla storia, dove si raccolgono e indagano i documenti, dove si commentano le fonti e le si fa parlare, e dove anche uomini e cose prendono vita. Fra queste pagine si ode il rumore della pialla del falegname, lo stridio delle ruote dei carri, il belato degli agnelli; si vedono il bianco della farina e il grigio del fumo dei camini e si percepiscono le presenze misteriose di maghi, indovini, assassini. Saggismo e gesto narrativo s'incontrano: c'è la precisione storica e c'è la vita, la passione per il mondo e il talento di raccontarlo. Molti sono i protagonisti della storia e appaiono piú tormentati, sfaccettati, umani, di quanto siamo soliti considerarli: un Ponzio Pilato politicamente debole, collerico e incerto. Claudia Procula, la misteriosa e tormentata moglie dal passato burrascoso. Caio Quinto Lucilio, intellettuale deluso, acuto testimone degli eventi. Il fariseo Nicodemo, discepolo di Gesú e membro del Sinedrio. Giuda, forse ingiustamente colpevolizzato. Maddalena, la piú famosa tra le discepole. Erode Antipa, un re fantoccio nelle mani dei Romani. L'adultera senza nome che Gesú salva dalla lapidazione. Giuseppe e Maria che assistono disperati alla morte del figlio amato. La mutevole folla di Gerusalemme. Pagina dopo pagina, Corrado Augias tiene il lettore col fiato sospeso ricostruendo una vicenda che crediamo, non sempre a ragione, di conoscere. E sintetizza in modo affascinante decenni di discussioni storiche e teologiche, lasciando aperte delle domande ma fornendo insieme nuovi e inaspettati punti fermi da cui, ancora e ancora una volta, ripartire.




Top 10 Jobs Most Likely to be Replaced by Robots

Top 10 Biggest TV Plot Holes

Top 10 Naruto Battles

domenica 4 ottobre 2015

THE LAST WITCH HUNTER - L'Ultimo Cacciatore di Streghe Trailer Italiano ...

negramaro - Attenta (Videoclip Ufficiale)

La barca dei folli di Stefano Dionisi (Mondadori)
























«Noi eravamo lì per un miracolo, per un'assoluzione laica per le nostre follie e i nostri amori… Noi eravamo lì per non dover più piangere per i nostri cari, per non suicidarci, per riprendere a mangiare…» A scrivere è Stefano Dionisi, che una notte in Estremadura, dove sta girando un film, perde la drammatica battaglia con i fantasmi che da tempo lo cingono d'assedio. L'inevitabile ricovero coatto in una struttura psichiatrica diventa così la prima stazione di un tormentato viaggio nella malattia mentale, sia dentro di sé sia dentro le cliniche pubbliche e private, dove ogni giornata è identica alla precedente, scandita dalle visite del Prof e dei suoi assistenti Tacchi a Spillo e Sbrano, dal cigolio delle ruote del carrello con i pasti sottovuoto e di quello con la «terapia», dai fugaci incontri con i familiari e con gli altri pazienti, e da ore e ore passate sdraiati sul letto o in piedi davanti a una finestra ermeticamente chiusa, nell'ansiosa attesa di «un treno che è sempre in ritardo». Nelle stanze, nei saloni e nei corridoi illuminati giorno e notte dalla fredda luce dei neon si muovono Ciuf Ciuf, il Conte, il Pilota, il Toscano e molti altri uomini e donne fragili, bisognosi, ciascuno con la propria angoscia, ma tutti disperatamente aggrappati a ciò che resta della loro identità e a ogni minimo spazio di libertà. Per continuare a nutrire e a manifestare, in condizioni estreme e contro il regolamento, sentimenti di amicizia, affetto, tenerezza e un insopprimibile desiderio di amore. Mentre fra urla, sussurri e lunghi silenzi si combatte con ogni mezzo (dagli psicofarmaci alla psicoterapia, all'elettroshock) la lotta mortale contro il male interiore. Qualche volta perdendola. Stefano sa che per guarire deve accettare di vivere in questo «mondo a parte», nascosto agli occhi della cosiddetta «normalità», e lo fa con animo aperto, solidale, a volte vulnerabile, e con lucida determinazione. Il suo sguardo, mai rassegnato o indifferente, coglie con delicatezza ogni barlume e gesto di vera umanità, e trafigge con ironia i piccoli e grandi abusi di potere, le meschinità e gli inganni di medici, infermieri e pazienti. Intanto, fra un ricovero e l'altro, cerca in tutti i modi di recuperare un rapporto con il padre da cui è stato abbandonato troppo presto, per ritrovarlo, faticosamente e dolorosamente, appena prima del distacco definitivo. Ed è proprio nella rinuncia a un impossibile risarcimento affettivo e nella capacità di provare pietà e persino amore per lui che il percorso di guarigione conosce una svolta, rendendo possibile la conciliazione delle forze discordanti che hanno lacerato la psiche del protagonista di questo straordinario e toccante racconto dall'inferno della follia.

18 Adam Kadmon - la Verità sui costruttori della Luna e i creatori della...

Dimmi a che serve restare di Maria Pia Romano (Il Grillo editore)























Estate 2005: due amici, uno neopatentato, l’altro in procinto di diventare maggiorenne, decidono di trascorrere una giornata in spiaggia e poi di andare al concerto dei Negramaro a Gallipoli. Adorano quella band e conoscono a memoria tutte le canzoni, ma per uno scherzo del destino non arriveranno mai a quel concerto. Trascorrono gli anni: l’assenza diventa presenza nel racconto di chi ha amato. Un uomo rivive attraverso i sogni segreti di suo figlio, che si inventa un nome e degli amici immaginari per sfuggire alla paura; attraverso il ricordo del padre, che nel dialogo con il mare affonda le sue malinconie di genitore che vive il lutto più atroce; attraverso i pensieri della donna che lo ha amato per dieci anni, in punta di piedi, scegliendo di restare sullo sfondo. Maria Pia Romano ci fa dono di una storia d’amore e di mare, il canto di un’assenza, un romanzo ambientato nel Salento, che con i suoi colori e la sua musica diventa luogo dell’anima dei personaggi, anime inquiete in cerca di risposte. Che la vita dà solo quando smetti di chiedere.

Le 10 fotografie più misteriose di sempre

Top 10 Superhero Weaknesses

Top 10 Ellie Goulding Songs

sabato 3 ottobre 2015

'I FINK U FREEKY' by DIE ANTWOORD (Official)

Il libro dei secoli. Mille anni di storia e innovazioni di Ian Mortimer (Bollati Boringhieri)























La storia dell'umanità è costellata di avvenimenti in continuo mutamento e di punti di svolta epocali: i viaggi di Colombo, le novantacinque tesi di Lutero, l'invenzione della stampa, la Rivoluzione francese o lo scoppio della bomba atomica non sono che pochi esempi degli eventi che hanno marcato una discontinuità evidente rispetto al passato. Ma se dovessimo dire quale fra questi, - o quale secolo negli ultimi mille anni di storia -, sia stato più significativo degli altri, non avremmo modo di dare una risposta univoca e chiara. Come si misura, e cosa significa in definitiva il cambiamento nella storia? lan Mortimer si è dedicato alla risoluzione di queste domande, intrecciando mille storie con arguzia, competenza e grande smalto narrativo. Davvero Internet ci ha cambiato la vita più della penicillina? Il Rinascimento è stato più importante dell'invenzione dei bottoni? La peste nera ha causato più o meno vittime delle armi da fuoco? La capacità di rendere viva e palpabile la storia è la caratteristica di quest'opera, sia nel quadro immenso della "grande storia" - quella dei grandi imperi e dei grandi re - sia nel microcosmo della tranquilla "storia locale", dove le novità arrivano, magari in ritardo, ma arrivano e modificano la quotidianità di ogni singolo individuo.

Laura Pausini - Lado Derecho del Corazón (Official Video)

19 Adam Kadmon - Verità su falsi alieni, poteri deviati e lo scopo del d...

Top 10 Bruce Lee Moments (Quickie)

Top 10 Acoustic Covers

I 10 luoghi abbandonati più spaventosi di sempre

Avengers: Age of Ultron Clip 'Tutti voi contro tutti me' (2015) - In Blu...

venerdì 2 ottobre 2015

Cesare Cremonini - Lost In The Weekend

Creed - Nato per Combattere Trailer Italiano Ufficiale #2 (2016) - Sylve...

Anche le sante hanno una madre di Allan Gurganus (Fandango)























Jean Mulray è una donna di mezz’età, divorziata, intelligente, insoddisfatta. È madre di due piccoli gemelli, ma soprattutto di una diciassettenne, Caitlin, che lei stessa ha ribattezzato,e non senza irritazione, la “santa” e di cui ammira e allo stesso tempo critica l’eccessiva disponibilità verso il mondo.La figlia è infatti molto più devota ai poveri che a sua madre, cui ruba regolarmente scarpe e vestiti per portarli ai senzatetto. Popolare, bella, sportiva e altruista, è l’idolo della cittadina di Falls, nel North Carolina. Quando poi Caitlin comunica alla madre di voler partire per l’Africa con un’associazione non profit per svolgere attività di volontariato, Jean si oppone con tutte le sue forze, alimentando sempre di più i conflitti con la figlia che le rimprovera di essere egoista e “borghese”. Dopo la partenza di Caitlin, i contatti tra la madre e la figlia sono saltuari e difficoltosi per via dello scarso funzionamento di un telefono satellitare e soprattutto per l’insofferenza di Caitlin verso i rimproveri e le “cattive premonizioni” della madre. Finché una notte, quando sembra disposta a tacitare la tensione generata dal sapere la figlia in un altro continente, Jean riceve una telefonata. E nulla sarà più come prima.