martedì 8 marzo 2016
Vittò. Giuseppe Vittorio Guglielmo di Romano Lupi. In libreria dal 17 marzo per Odoya
Giuseppe Vittorio
Guglielmo, detto Vittò è stato un partigiano sanremese. Il suo nome di
battaglia fu Comandante Ivano e militò durante la Resistenza nella Brigata
Felice Cascione che contribuì a liberare la parte d’Italia tra la Liguria e il
Piemonte. Un combattente dalla condotta così esemplare che ispirò il
personaggio del comandante Ferriera nel romanzo di Italo Calvino: Il sentiero
dei nidi di ragno. La vita di Vittò è stata dura e contrassegnata da un ideale:
un mondo più giusto. Comunista non ancora ventenne si arruolò nelle Brigate
Internazionali che andarono a lottare per liberare la Spagna da Francisco
Franco. Preferì quella alle guerre del Duce, “almeno si combatteva dalla parte
giusta”. La fine di quell’esperienza lo portò ai campi per detenuti politici su
territorio francese e poi alla sventurata guerra di Mussolini sul fronte greco.
Tornato in Italia fu tra coloro che “salirono in montagna” dopo il 7 Settembre
1943. Vittò era un soldato abile, un antifascista convinto e un leader
naturale. Lupi racconta come il Comandante Ivano tra le montagne seppe
compattare i gruppetti di partigiani nell’estremo ponente ligure e sviluppare
la Resistenza in armonia (per quanto possibile) con la popolazione locale. Tra
i problemi che Guglielmo seppe fronteggiare al meglio ci fu quello della
sussistenza dei combattenti partigiani: promosse una politica interna ai gruppi
di resistenti che vietava di rubare derrate ai contadini. Convinto che prendere
senza chiedere sarebbe stato controproducente, il comandante raggiunse i luoghi
di aggregazione di allevatori e contadini e chiese a viso aperto di fornire
carne ai partigiani. La gente del posto, persuasa dalle sue parole, arrivò ad
autotassarsi per mantenere viva la resistenza antifascista e antinazista! Ma la
tanto agognata liberazione non fu per Vittò tutta rose e fiori. Fu una delle
vittime più illustri del “Piano K” che, all’indomani della liberazione, punì
con il carcere i partigiani comunisti che avevano semplicemente conservato le
proprie armi. Non supportato in quella occasione (ben quattro mesi di carcere!)
dal PCI, Vittò decise di stracciare la tessera del partito e di proseguire la
propria attività politica come comunista extraparlamentare. La storia
paradigmatica e semisconosciuta di un antifascista coerente, la cui attività fu
contraddistinta per decenni dagli ideali di libertà e giustizia.
Romano Lupi, nato a
Sanremo, è giornalista pubblicista dal 2005 e scrittore. Ha al suo attivo
diverse collaborazioni con giornali e riviste culturali. Tra i suoi libri: Sanremando
tra cronaca e storia (con Franco D’Imporzano); Futbolstrojka. Il calcio
sovietico negli anni della Perestrojka (con Mario Alessandro Curletto); Il
calcio sotto le bombe. Storia del Liguria nel campionato di guerra del ’44;
Jašin. Vita di un portiere (con Mario Alessandro Curletto).
lunedì 7 marzo 2016
domenica 6 marzo 2016
sabato 5 marzo 2016
venerdì 4 marzo 2016
giovedì 3 marzo 2016
“Ode al vento (Una historia de antípodas)”. Il nuovo libro bilingue di Pietro Berra debutta al Festival Internacional de Poesía "Benidorm & Costa Blanca" (Spagna)
Un piccolo libro
bilingue con una storia particolare debutterà questo fine settimana (da
oggi 3 al 6 marzo 2016 ) in un nuovo
festival di poesia che intreccia voci e storie poetiche da tutto il mondo, con
25 autori in rappresentanza di 11 paesi e 3 continenti, in procinto di riunirsi
a Benidorm in Spagna (dall’Italia anche Flaminia Cruciani, Gianpaolo
Mastropasqua e Tomaso Kemeny, promotori con Berra del Grand tour poetico, che
festeggia la prima di una serie di tappe fuori dai confini nazionali, e Laura
Garavaglia, presidente della Casa della poesia di Como e fondatrice del
festival Europa in versi). “Ode al vento (Una historia de antípodas)” (42
pagine, 7 euro) del comasco Pietro Berra, alla sua diciannovesima pubblicazione
in volume, la sesta in versi, propone un viaggio tra l’Italia e il Cile, che
combina sogno e realtà, richiami poetici (un’eco di Neruda è presente, non a
caso, fin dal titolo) e affettivi (la donna amata, che sulle ali della poesia
si è trasferita da Santiago al lago di Como), stagioni della natura e della
creatività umana, storie d’amore e di emigrazione. Il libro è inserito nella
collana di poesia delle edizione I Quaderni del Bardo Edizioni curate da
Stefano Donno, che puntano a recuperare il valore umano e sociale della parola
poetica, vivendo nel rapporto diretto tra l’autore e il suo pubblico, fatto di
incontri, più che di semplici presentazioni, anche a domicilio. E da una serie
di incontri è nato questo libro: in primis quello tra Pietro Berra e Mirna
Ortiz Lopez, che “Da opposti cieli guardavano / la stessa luna di novembre. //
Lui dalla terrazza sospesa / tra il castello del Barbarossa / e le cime dei
noci. / Lei sopra l’insegna del centro /commerciale di Ñuñoa” e poi con il
poeta cileno (che vive tra la Svezia e la Romania) Mario Castro Navarrete,
curatore della traduzione dei testi in castigliano con la collaborazione della
Ortiz Lopez. Anfitrione di questi incontri il grande poeta spagnolo della
generazione del ’27 Pedro Salinas (Mirna gli ha dedicato un gruppo su Facebook,
che è stato luogo di conoscenza prima di quelli materiali) cui è dedicata
l’epigrafe che apre il volumetto (“I cieli sono uguali / guardarli ci
avvicina”). Le poesie sono tutte inedite, tranne una: la già citata “Luna di
novembre”, che lo sorso settembre fu lanciata su piazza Duomo a Milano, assieme
ai testi di altri autori cileni e italiani, in uno dei “Bombardeos de poemas”
che il collettivo Los Casagrande sta organizzando da 15 anni nelle città che
subirono ben altri bombardamenti durante le guerre. In quell’occasione di
realizzò il finale, in qualche modo profetico, della poesia: “La notte che
taglieranno il cielo / con un aereo per abbracciarsi / dall’altro lato del
sipario / alzate la testa ai sogni: / sul mondo pioveranno bombe / di poesia”.
Così come sono diventati materia e storia i versi della poesia che dà il titolo
al libro, simbolicamente riportati sul risvolto di copertina: “Vento il mio
cuore a forma di foglia / fallo volare fino alla casa / di Neruda, fa’ che si
posi sul mosaico / del pavimento accanto ai miei piedi”. Un libro che è
testimonianza della forza vitale della parola poetica e invito a seguirla con
l’anima e anche con il corpo.
Per informazioni o per
richiedere copia del libro per recensione:
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno)
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