sabato 10 ottobre 2015
venerdì 9 ottobre 2015
giovedì 8 ottobre 2015
I capelli di Harold Roux di Thomas Williams. Trad. Giacomo Cuva, Nicola Manuppelli (Fazi Editore)
Vincitore nel 1975 del
National Book Award (quell’anno erano finalisti scrittori del calibro di Philip
Roth, Vladimir Nabokov, Toni Morrison, Donald Barthelme), I capelli di Harold
Roux è un eccezionale esperimento di romanzo nel romanzo, ma soprattutto una
formidabile riflessione sul potere della narrazione, su come le storie e il
processo creativo con cui le raccontiamo ricostruiscono il passato e la memoria
e contribuiscono a definire chi siamo.
Aaron Benham insegna
letteratura inglese in un’università del New England. Ha una bella casa nei
sobborghi residenziali della città, una moglie e due figli che stanno
diventando grandi – ed è nel pieno di una crisi di mezza età. Ha preso un anno
sabbatico e sta cercando di scrivere un romanzo che non riesce a scrivere,
continuamente distratto dalle persone che ama e che hanno bisogno di lui e dai
ricordi che continuano ad affiorargli alla mente, dalla nostalgia, dai
rimpianti. Il suo romanzo, I capelli di Harold Roux, è «una semplice storia di
seduzione, follia e omicidio», come lo definisce lui stesso. Allard, il
protagonista, ha poco più di vent’anni ed è appena tornato dalla seconda guerra
mondiale. Non ha dubbi sulla bestialità dell’uomo, non crede nella violenza ma
è spaventato dalla gioia che a volte il pensiero della violenza gli procura.
Vuole diventare uno scrittore, sogno che condivide con Harold Roux, suo
compagno di università e rivale intellettuale, che ha perso i capelli durante
la guerra e indossa un terribile parrucchino; entrambi corteggiano Mary, una
ragazza bellissima e naive – l’innocente, onesta, dolce America, la ragazza
della porta accanto –, ma Allard è anche attratto da Noemi, la sua compagna di
stanza, una militante comunista di buona famiglia che, come ogni ragazza
borghese, conosce il linguaggio preciso del contatto fisico. Più Aaron mescola
passato e presente e il romanzo prende forma, più appaiono in controluce i suoi
stessi anni al college, le sue inquietudini di allora, i ricordi di un gruppo
di amici abbastanza giovani da ricordare la cacciata dal paradiso.
Thomas Williams
(1926-1990) è nato in Minnesota e ha trascorso la maggior parte della sua vita
nel New Hampshire. I suoi racconti sono apparsi spesso, tra gli altri,
sull'«Esquire» e sul «New Yorker» e sono stati raccolti in due volumi, il
secondo dei quali, Leah, New Hampshire, pubblicato postumo. Ha inoltre scritto
otto romanzi. È stato candidato per il National Book Critics Circle Award e due
volte per il National Book Award, che ha vinto nel 1975. I capelli di Harold
Roux è il suo primo romanzo tradotto in italiano. Fra i suoi studenti e
ammiratori si annoverano, tra gli altri, Stephen King, John Irving e Andre
Dubus.
SERGIO FANUCCI AUTORE DI CODICE SCORSESE ESCE OGGI 8 OTTOBRE 2015 CON RIZZOLI
La Grande Mela,
l’omicidio di un’ereditiera e un’affascinante avvocatessa italiana che dovrà
lottare contro tutti per cercare la verità. È una notte qualsiasi quando Sharon
Corvino viene trovata uccisa nella sua casa di New York. Nessun segno di
effrazione, molteplici ferite al corpo e suo marito, Jeff McKinley, con l’arma
del delitto tra le mani. È una notte qualsiasi, ma questo non è un omicidio
qualsiasi. No, perché la donna assassinata è la figlia dell’intoccabile John
Corvino, un ex boss della mafia ora magnate della finanza, che un affronto del
genere non lo può accettare. A difendere il presunto colpevole è Elisabeth
Scorsese, avvocato di grido che già qualche anno prima ha dato filo da torcere
alla polizia newyorkese. Le forze dell’ordine si buttano sul caso, guidate dal
detective della Omicidi Peter Makarov, ma la pressione dei media cresce
vorticosa e l’avvocato Scorsese riceve oscure minacce: che sia o meno
colpevole, il suo cliente non dovrà essere scagionato. E mentre Makarov indaga
sui Corvino e su McKinley, mentre i servizi segreti ricostruiscono le trame di
una rete di criminalità che si snoda tra la Russia e il Sudamerica, dove oltre
400 persone hanno perso la vita in quello che sempre meno appare un incidente,
la situazione precipita e il sangue comincia a scorrere. Codice Scorsese è una
miscela esplosiva di action-thriller e noir in cui spietati giochi di potere
fanno da sfondo, grazie a un montaggio frenetico, a intrighi internazionali e
colpi di scena che vi terranno svegli fino all’alba.
SERGIO FANUCCI (1965) è
cresciuto nel mondo dei libri. Nipote di editori, ha lavorato fin da ragazzo
nelle aziende di famiglia e nel 1990 ha ereditato la casa editrice del padre.
Da allora ha costruito un catalogo specializzato nella letteratura di genere
creando il Gruppo Editoriale Fanucci. Infaticabile lettore, seleziona
personalmente i romanzi che pubblica e ha da sempre una passione per i grandi
thriller americani. A Roma, dove ha aperto due librerie, vive con la moglie e
due figlie. Codice Scorsese è il suo primo romanzo
mercoledì 7 ottobre 2015
Attesa di Dio di Simone Weil (Adelphi)
«Simone Weil ha
convertito molti non cattolici, ha deconvertito molti cattolici»: è sufficiente
questa affermazione di un eminente teologo per testimoniare quale
rivoluzionario valore abbia assunto, nel Novecento, un pensiero che si dipana
in una piccola costellazione di «libri duri e puri come diamanti, dal lento
ritmo incantatorio, dal francese sublime» (secondo le parole di Cristina
Campo). Una costellazione al centro della quale si colloca Attesa di Dio,
raccolta di scritti – composti fra l’autunno del 1941 e la primavera del 1942 –
apparsa postuma nel 1949 per le cure di Joseph-Marie Perrin, l’affabile padre
domenicano che fu amico, confidente e destinatario delle sei lettere che,
dettate da un ineludibile «bisogno di verità», costituiscono parte essenziale
dell’opera. Ponendosi sulla soglia di una Chiesa che ha svilito la verità a
linguaggio normativo, e rimanendo «in attesa» nel punto d’intersezione fra
cristianesimo e tutto ciò che non lo è, Simone Weil esprime, attraverso «un
esempio concreto e certo di fede implicita», l’urgenza di una nuova forma di
religione e di una radicale trasformazione dell’anima. E ancora oggi non si
esce illesi dalla lettura di pagine fra le più alte che nel secolo scorso siano
apparse.
martedì 6 ottobre 2015
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