mercoledì 2 dicembre 2015

Il lungo cammino verso l’eguaglianza sociale raccontato in forma avvincente, attraverso le vicende di una famiglia americana: i Grant. In un libro di Colosseo Editore

























Un excursus che parte dal periodo buio della schiavitù e che analizza il difficile processo che ha portato alla parità dei diritti. Le famiglie nere degli Stati uniti hanno combattuto per decenni la segregazione razziale nelle loro comunità locali prima della nota crociata per i diritti civili degli anni cinquanta. In questo libro autobiografico, con il registro narrativo di una saga familiare, Gail Milissa Grant apre il sipario su questi  temi e ci presenta toccanti episodi delle quotidiane battaglie personali e istituzionali dei neri, ignote alla maggior parte di noi. La sua famiglia, insieme ad altre poche famiglie di colore,  era fortunata di altre: viveva in agiatezza,  e godeva di un livello culturale che l’ ha collocata al centro del delicato equilibrio tra il potere dei bianchi  e la maggioranza nera in cerca di equità sociale.  Milissa Grant racconta del ruolo decisivo giocato in questo movimento dai suoi avi, che per decenni hanno saputo sopportare le sventure, e combattere con arguzia, dignità e impegno sociale per una società più giusta, aiutando chi era meno agiato, colto e abile. Personaggio chiave di questa opera  avvincente è David Marshall Grant, padre dell’autrice, avvocato e attivista dei diritti civili. La sua principale battaglia fu quella di pretendere che ognuno venisse giudicato per quello che effettivamente era, e non per il colore della pelle.
Molte le sfide affrontate  facendosi  faticosamente strada nelle istituzioni segnate dal bigottismo razziale.  La storia della famiglia Grant è la stessa di quella di molte famiglie nere della classe media e operaia, che sin dall’inizio del ventesimo secolo, andavano a scuola, facevano il loro dovere e rispettavano le leggi, costringendo l’America a fare i conti con i propri pregiudizi. Coraggiosamente,  atto dopo atto, si avviò  un movimento sociale senza fine che portò, finalmente, alla dichiarazione dell’eguaglianza e della giustizia per tutti. Il libro, però, non si limita ad un excursus sul passato e all’analisi di come questa battaglia sia stata  combattuta, sofferta e infine vinta, ma stimola una ulteriore riflessione: nonostante il paese occidentale più potente al mondo veda in Barack Obama il suo primo presidente di colore, ancora lungo è il cammino da fare. Esiste una  formale uguaglianza, sancita e approvata da tutti, ma una sottile differenza tra bianchi e neri ancora esiste, ed è quella che porta a punire in modo blando i poliziotti bianchi che uccidono a tradimento colpendo alle spalle un ragazzo nero. Ma  se  un tempo questo era considerato normale, adesso il mondo intero si indigna perché le persone cosiddette “nere”, “mulatte” o “afroamericane” con i loro sogni, il desideri di uguaglianza e giustizia, hanno combattuto duramente nel recente passato, e hanno costruito un mondo migliore non solo per se stesse e per i loro posteri, ma anche per tutti noi, dandoci una coscienza di eguaglianza e solidarietà che va oltre alle differenze razziali.  Casa Grant è stato insignito del premio Benjamin Franklin Book of the Year 2009 (autobiography/memoir)e dell’ Award of Merit, American Association of State and Local History (2010)
Gail Milissa Grant è stata diplomatica di carriera per gli stati Uniti per oltre vent’anni,  si è occupata della gestione di programmi di scambio internazionali, educativi e culturali in tutto il mondo. Ha insegnato storia dell’arte e dell’architettura all’Howard University di Washington DC.
Attualmente vive e lavora a Roma. E’ stata invitata a tenere conferenze sul suo libro e sulla storia dei diritti civili negli Stati Uniti in più di quaranta sedi tra cui la Oxford University, la Columbia University, lo Smithsonian Institution e le ambasciate statunitensi in tutta Europa.

martedì 1 dicembre 2015

Central Intelligence Trailer Ufficiale V.O. (2016) - Dwayne Johnson, Kev...

Super Villain Origins: Madame Masque

PER AMORE DEI LIBRI DI PAOLO MACI (BESA EDITRICE) DA OVERECO ACADEMY A LECCE IL 5 DICEMBRE 2015 CON ARCADIA LECCE



Arcadia Lecce è lieta di presentare il volume di Paolo Maci edito da Besa Editrice dal titolo “Per amore dei libri” sabato 5 dicembre 2015 ore 18,30 presso Overeco Academy and workshop di Lecce in via Casetti 2. Presentano l’autore lo scrittore e giornalista Raffaele Polo e la scrittrice Loredana Ruffilli. Introduce Valentino Zanzarella (Presidente Arcadia Lecce). Lo chef Angelo Colelli (patron di Angels Ristorante) offrirà una gustosa sorpresa ispirata al libro e all’amore per la lettura. Arcadia Lecce è lieta di presentare il volume di Paolo Maci edito da Besa Editrice dal titolo “Per amore dei libri” sabato 5 dicembre 2015 ore 18,30 presso Overeco Academy and workshop di Lecce in via Casetti 2.  Dialogheranno con l’autore il giornalista e scrittore Raffaele Polo e la scrittrice Loredana Ruffili. Lo chef Angelo Colelli (patron di Angels Ristorante) preparerà una sorpresa “golosa” ispirata alla forza delle parole e all’amore per la lettura. Introduce Valentino Zanzarella (Presidente Arcadia Lecce).
Passione, gratuità, condivisione sono le parole che caratterizzano il successo di Città del Libro. Quando Paolo Maci mi ha chiesto di introdurre questo suo libro di ricordi e considerazioni sugli anni del suo mandato di Presidente a Città del Libro era ben chiaro in me il giudizio positivo sull’esperienza...Ecco il merito principale di Paolo Maci negli anni in cui è stato presidente: saper ascoltare e recepire i consigli di tutti, affidarli al discernimento della “squadra” e curarne la realizzazione. Insomma, una regia di tutto rispetto che non poteva non portare frutti copiosi. Una voglia matta di fare cultura in piena libertà, senza condizionamenti, con l’unico intento di ascoltare, scoprire e riflettere sui temi che gli autori con la loro presenza e i loro libri proponevano al pubblico. Credo che il pubblico abbia respirato l’aria di libertà di Città del Libro e l’abbia condivisa fino in fondo pur nelle diversità di opinioni politiche consolidate o meno che fossero. Città del Libro è stata di tutti e non ha escluso nessuno lasciando la politica un po’ in disparte, non certo nel ruolo di protagonista. Città del Libro di Campi Salentina ha fatto scuola. Città del Libro è una esperienza e un patrimonio da non disperdere, anzi rinnovare e rilanciare non solo per Campi. Questo libro di Paolo Maci va letto in questa chiave, cioè testimonianza di una bella avventura culturale e sociale che indica un percorso per come si possono realizzare sogni collettivi che fanno bene alla comunità e al territorio. (dalla prefazione di Enzo Quarto)
PAOLO MACI è nato a Campi Salentina, dove vive. Laureato alla LUISS Guido Carli, è Avvocato Cassazionista. Cultore di Diritto Costituzionale, collabora con il prof. Nicola Grasso nell’Università del Salento. Esperto di Diritto Regionale e degli Enti Locali, è stato componente del Tavolo di Lavoro sulle Riforme istituito presso il Ministero per gli Affari Regionali nel 2013. Ha pubblicato i volumi L’autonomia finanziaria delle Regioni Ordinarie (Università degli Studi di Lecce, Quaderni di Ricerca del Dipartimento di Studi Giuridici, Argo, Lecce, 1998), Il nuovo Statuto della Regione Puglia (Besa, Nardò, 2004), Dieci anni sull’Ora. Politica e istituzioni nella transizione (Besa, Nardò, 2009) e il saggio Profili Costituzionali del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, in AA .VV., Cronos (Università degli Studi di Lecce, Dipartimento Beni Arti Storia, Lecce, 2004). Giornalista pubblicista, ha fondato e dirige il Centro Studi Mons. Carmine Maci e l’associazione culturale SoloLetteratura. Dal 2002 al 2009 è stato Presidente della Fondazione Città del Libro, che durante il suo mandato ha ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il premio per la migliore manifestazione di promozione del Libro e della lettura realizzata in Italia.

Per Info Arcadia Lecce – www.ordoequestristempliarcadia.it

lunedì 30 novembre 2015

Vivienne Westwood di Vivienne Westwood e Ian Kelly . Dal 3 dicembre 2015 in libreria per Odoya

















Tutti conosciamo di fama Vivienne Westwood, ma il racconto di una vita così incredibile in "presa diretta" è qualcosa che supera di gran lunga la eco mainstream delle gesta della “nonna del punk”. Ian Kelly, autore poliedrico e già collaboratore di Vivienne, si è prestato come coautore per questa “autobiografia a due voci” un po’ in prima persona (Vivienne), un po’ in terza (Ian), ricchissima anche di interviste a celebrità ed entourage della nostra (da Carlo D’Amario a Naomi Campbell, ai figli Ben e Joe). Per la prima volta in italiano quindi La biografia definitiva di Vivienne Westwood, corredata da incredibili foto tratte  dall’archivio privato della stilista. Tutto inizia in medias res: Parigi, un turbinio di stoffe e modelle in mutande con al centro Vivienne che calza una fascia in testa con scritto CAOS. La recentissima sfilata “Everything is connected” viene qui descritta dal suo brulicante backstage come in un documentario. Da quella che è oggi una delle stiliste più quotate al mondo, le basi del cui impero del fashion si sviluppano dal Sol Levante all’Italia con tutto quello che c’è in mezzo, parte il filo dei ricordi. La giovinezza provinciale, l’insegnamento, l’estrema sete di sapere e poi Londra e Malcolm McLaren… Tutto cambiò con Malcolm, ovviamente. Un rapporto in cui Vivienne fu dapprima spronata e poi vampirizzata, un rapporto distruttivo: “Era come una missione: non usciva di casa se prima non era riuscito a farmi piangere. Malcolm era un bullo.” Ma prima della caduta e delle eterne liti per i diritti sul marchio la premiata coppia partorì uno dei movimenti artistici/politici più carichi di conseguenze per i costumi mondiali: il PUNK. Dal sottobosco di personaggi che gravitavano intorno a King’s Road a Chelsea (Londra!) e dalla passione di McLaren per Lettrismo, Situazionismo e per i gruppi rock che gravitavano intorno al Chelsea hotel a New York nacque una boutique (Let’s Rock, poi SEX, poi  World’s End…), un look (spille da balia, borchie, lattice, scritte sulle magliette tipo “I HATE”), una musica (quella dei Sex Pistols), un atteggiamento (strafottente e antiautoritario), un afflato pre-politico (nichilistico, provocatorio anche in campo sessuale e iconoclasta) e un mare di guai (Sid e Nancy, vari arresti e ladruncoli messi in cassa al negozio più promettente di Londra). Le scritte sulle magliette, il new romantic, lo stile piratesco, tutte cose che Malcolm McLaren condensava in una frase e Vivienne sviluppava con le sue mani e la propria creatività; crescendo due figli e portando di fatto a casa quel poco di pane che la bizzarra famiglia mangiava. Ripercorrere quel periodo è elettrizzante: pensate a quanto oggi sia inflazionata la moda dei vestiti strappati o delle scritte sulle magliette. La inventò Vivienne, è un lascito del punk!
La morte nel 2010 di Malcolm McLaren consente oggi a Vivienne di togliersi dei sassolini dalle scarpe. L’inventore del punk non volle mai ammettere che fosse in realtà lei a creare vestiti e accessori, mentre lui si occupava di musica. Fu un italiano, Carlo D’Amario a “salvarla" dallo spettro di McLaren. Incredibile pensare come una londinese possa affermare che “Fu una manna dal cielo [la relazione con Carlo], questo e il fatto di andare in Italia: un cambiamento radicale.”. Erano gli anni Ottanta e l’Italia divenne la patria della Vivienne Westwood Inc. Un intero capitolo dedicato alla nostra nazione spiega come la patria della creatività e i personaggi che allora vi gravitavano accolsero e valorizzarono Vivienne che ancora oggi parla con orgoglio la nostra lingua perché “in fabbrica [nella sartoria dove creavano i vestiti col suo marchio] si parlava solo quello”. Fu per esempio con Mini Crini, apprezzata e indossata anche da Madonna, che la stilista ebbe la sua apoteosi come artista della moda: il look cortissimo e un po’ a palloncino con corpetti e crinoline (un po’ Minnie, un po’ vedo-non vedo) ha visto infinite repliche e rivisitazioni, ma è tutta farina del suo sacco. Associare l’idea dell’autoproduzione (dopotutto il punk è il DIY per eccellenza) alla moda è uno dei punti di forza di questo lavoro, che documenta i ricordi di vari personaggi rendendoli vividi come se fossero filmati. Ma anche studiare il periodo fertile (quello italiano) per la nascita di un marchio oggi tra i più quotati al mondo è altrettanto entusiasmante da leggere. Importantissimo infine un altro risvolto della personalità forte e determinata di questa donna, che sembra venire da un altro pianeta per quanto è “avanti”: l’attivismo. Le strenue e mai disertate battaglie contro il cambiamento climatico appassionano l’ormai settantenne signora che ancora oggi va a lavoro in bicicletta; noti i suoi fondi ad Amnesty International, il Consiglio Britannico per i Rifugiati, PETA, l’Environmental Justice Fundation e Friends of Earth. L’impegno che la contraddistingue è quello contro il cambiamento climatico. Davvero intrigante la lettera riportata nel volume in cui Vivienne spiega all’amica Naomi Campbell come essere utile e soprattutto perché fronteggiare il global warming. Si aggiunga la battaglia pro Bradley Manning e pro Julian Assange (qui ritratto con la maglietta firmata Vivienne Westwood con la faccia della stilista in persona la quale dichiara “Io sono Julian Assange”) per capire dove la “nonna del punk” voglia andare a parare. Vivienne ha scelto l’immagine di copertina di questo libro: una foto degli anni Settanta con il coup sauvage (pettinatura inventata da lei e poi “copiata” da David Bowie) e la bellezza selvaggia della sua giovinezza l’avrebbe fatta sentire meno a suo agio. Anche questo è Vivienne Westwood: orgoglio femminile e autenticità.

Viviene Westwod Nata nel 1941 nel Derbyshire come Vivienne Isabel Swire, nel 1958 si trasferisce con la famiglia a Londra, dove studia moda e oreficeria alla Harrow School of Art. Abbandonata l’università, studia per diventare insegnante. Nel 1962 sposa Derek Westwood e l’anno successivo nasce il figlio Benjamin. Matrimonio dolcemente naufragato a cui segue la turbolenta e creativa relazione con Malcolm McLaren, da cui nasce il secondo figlio Joseph. Nel 1981 la prima sfilata a Londra, con la collezione Pirate. Nel nuovo millennio dà il suo pieno appoggio all’organizzazione ambientalista Cool Earth e al movimento per la difesa dei diritti civili Liberty. Viene insignita del titolo di Ufficiale dell’Impero Britannico e poi di Dama di Commenda dell’Impero Britannico. Premiata più volte come British Fashioner of the Year, nel 2004 ha ricevuto ad Amburgo il Women’s World Fashion Award dall’ex presidente Michail Gorbačëv.

Ian Kelly Celebre attore teatrale e cinematografico inglese. Pluripremiato scrittore e drammaturgo.
Le sue precedenti opere includono le biografie di Casanova (Sunday Times Biography of the Year), di Beau Brummell e di Samuel Foote (Theatre Book of the Year 2013). Come attore, Ian è conosciuto al grande pubblico internazionale per il suo ruolo di padre di Hermione nella serie cinematografica Harry Potter.


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venerdì 27 novembre 2015

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Esce Guerrigliera di Eliana Forcignanò (iQdB Edizioni di Stefano Donno)






















Scrive Mauro Marino nell’introduzione: “Questa è poesia guerrigliera, muove all'attacco, porta il colpo dove è utile e necessario portarlo e le emozioni temprano un sentire desto, sempre presente: sempre vivo! Conosco da tempo l'esercizio poetico di Eliana Forcignanò, la ricerca che muove le sue parole, la saggezza con cui calibra la sua conoscenza di filosofa. La poesia è alleata della filosofia, è spalla parlante del pensiero, voce e mano, strumento dell'agire, del divulgare in "basso" ciò che l'animo muove. Poesia efficace di chi conosce le parole e sa usarle, sa metterle nel suono per mutarle in coro.”

I versi : “Se un giorno cercherete i poeti // quando dispersi e amareggiati // vi volgerete alla vostra vita // trovandola vuota vana vecchia // non rovistate tra gli scaffali // delle pubbliche biblioteche. // Non vi spaventino // pagine spesse e polverose. // Non perdetevi nelle grandi // rivendite alla moda luccicanti // di ultime novità editoriali. // Non consultate l’antiquario // pronti a pagare a peso d’oro // il volume autografato. // Se mai cercherete i poeti // pescate nelle vostre case // qualche strano libro dimenticato // una vecchia antologia di scuola // l’opuscolo che vostro padre pagò // tremila lire alla festa patronale. // Cominciate da quelle poche righe // mischiate nomi noti e senza gloria // scegliete un verso e scrivetelo // su un pezzo di carta inutile // mandatelo a memoria. // Perché i poeti sono inutili // se qualcuno non li ricorda // almeno per un verso. // Perché non tutti i poeti // campeggiano nelle letterature // togate e illustri. // Perché non tutti i poeti // sono morti poveri o suicidi. // Se un giorno cercherete i poeti // cercate quei pazzi che negano // di scrivere per cambiare il mondo”

Eliana Forcignanò, poetessa e prosatrice, è nata nel 1983 a Lecce ove tuttora risiede. Laureata in Storia della Filosofia, è attualmente iscritta all’Albo dei pubblicisti di Puglia: si dedica al giornalismo, collaborando con varie testate locali, da quando aveva diciotto anni, e alla scrittura creativa da sempre. Ha esordito nel 2007 con “Fiabe come rondini” (Lupo Editore) e nel 2011 “Fiato Corto” per LietoColle Libri. S’interessa di letteratura, psicologia, sociologia. Un suo saggio sull’antipsichiatria nel Sessantotto è apparso nel bollettino del Centro Italiano per la Ricerca Storico Educativa di Firenze.

iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
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Redazione - Mauro Marino
Editor – Francesco Aprile
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