martedì 1 dicembre 2015
PER AMORE DEI LIBRI DI PAOLO MACI (BESA EDITRICE) DA OVERECO ACADEMY A LECCE IL 5 DICEMBRE 2015 CON ARCADIA LECCE
Arcadia Lecce è lieta di
presentare il volume di Paolo Maci edito da Besa Editrice dal titolo “Per amore
dei libri” sabato 5 dicembre 2015 ore 18,30 presso Overeco Academy and workshop
di Lecce in via Casetti 2. Presentano l’autore lo scrittore e giornalista
Raffaele Polo e la scrittrice Loredana Ruffilli. Introduce Valentino Zanzarella
(Presidente Arcadia Lecce). Lo chef Angelo Colelli (patron di Angels
Ristorante) offrirà una gustosa sorpresa ispirata al libro e all’amore per la
lettura. Arcadia Lecce è lieta di presentare il volume di Paolo Maci edito da
Besa Editrice dal titolo “Per amore dei libri” sabato 5 dicembre 2015 ore 18,30
presso Overeco Academy and workshop di Lecce in via Casetti 2. Dialogheranno con l’autore il giornalista e
scrittore Raffaele Polo e la scrittrice Loredana Ruffili. Lo chef Angelo
Colelli (patron di Angels Ristorante) preparerà una sorpresa “golosa” ispirata
alla forza delle parole e all’amore per la lettura. Introduce Valentino Zanzarella
(Presidente Arcadia Lecce).
Passione, gratuità,
condivisione sono le parole che caratterizzano il successo di Città del Libro.
Quando Paolo Maci mi ha chiesto di introdurre questo suo libro di ricordi e
considerazioni sugli anni del suo mandato di Presidente a Città del Libro era
ben chiaro in me il giudizio positivo sull’esperienza...Ecco il merito
principale di Paolo Maci negli anni in cui è stato presidente: saper ascoltare
e recepire i consigli di tutti, affidarli al discernimento della “squadra” e
curarne la realizzazione. Insomma, una regia di tutto rispetto che non poteva
non portare frutti copiosi. Una voglia matta di fare cultura in piena libertà,
senza condizionamenti, con l’unico intento di ascoltare, scoprire e riflettere
sui temi che gli autori con la loro presenza e i loro libri proponevano al
pubblico. Credo che il pubblico abbia respirato l’aria di libertà di Città del
Libro e l’abbia condivisa fino in fondo pur nelle diversità di opinioni
politiche consolidate o meno che fossero. Città del Libro è stata di tutti e
non ha escluso nessuno lasciando la politica un po’ in disparte, non certo nel
ruolo di protagonista. Città del Libro di Campi Salentina ha fatto scuola.
Città del Libro è una esperienza e un patrimonio da non disperdere, anzi
rinnovare e rilanciare non solo per Campi. Questo libro di Paolo Maci va letto
in questa chiave, cioè testimonianza di una bella avventura culturale e sociale
che indica un percorso per come si possono realizzare sogni collettivi che
fanno bene alla comunità e al territorio. (dalla prefazione di Enzo Quarto)
PAOLO MACI è nato a
Campi Salentina, dove vive. Laureato alla LUISS Guido Carli, è Avvocato
Cassazionista. Cultore di Diritto Costituzionale, collabora con il prof. Nicola
Grasso nell’Università del Salento. Esperto di Diritto Regionale e degli Enti
Locali, è stato componente del Tavolo di Lavoro sulle Riforme istituito presso
il Ministero per gli Affari Regionali nel 2013. Ha pubblicato i volumi
L’autonomia finanziaria delle Regioni Ordinarie (Università degli Studi di
Lecce, Quaderni di Ricerca del Dipartimento di Studi Giuridici, Argo, Lecce,
1998), Il nuovo Statuto della Regione Puglia (Besa, Nardò, 2004), Dieci anni
sull’Ora. Politica e istituzioni nella transizione (Besa, Nardò, 2009) e il saggio
Profili Costituzionali del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, in AA
.VV., Cronos (Università degli Studi di Lecce, Dipartimento Beni Arti Storia,
Lecce, 2004). Giornalista pubblicista, ha fondato e dirige il Centro Studi
Mons. Carmine Maci e l’associazione culturale SoloLetteratura. Dal 2002 al 2009
è stato Presidente della Fondazione Città del Libro, che durante il suo mandato
ha ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il premio per la
migliore manifestazione di promozione del Libro e della lettura realizzata in
Italia.
Per Info Arcadia Lecce
– www.ordoequestristempliarcadia.it
lunedì 30 novembre 2015
Vivienne Westwood di Vivienne Westwood e Ian Kelly . Dal 3 dicembre 2015 in libreria per Odoya
Tutti conosciamo di fama Vivienne
Westwood, ma il racconto di una vita così incredibile in "presa
diretta" è qualcosa che supera di gran lunga la eco mainstream delle gesta
della “nonna del punk”. Ian Kelly, autore poliedrico e già collaboratore di
Vivienne, si è prestato come coautore per questa “autobiografia a due voci” un
po’ in prima persona (Vivienne), un po’ in terza (Ian), ricchissima anche di
interviste a celebrità ed entourage della nostra (da Carlo D’Amario a
Naomi Campbell, ai figli Ben e Joe). Per la prima volta in italiano quindi
La biografia definitiva di Vivienne Westwood, corredata da incredibili foto
tratte dall’archivio privato della stilista. Tutto inizia in medias
res: Parigi, un turbinio di stoffe e modelle in mutande con al centro
Vivienne che calza una fascia in testa con scritto CAOS. La recentissima
sfilata “Everything is connected” viene qui descritta dal suo brulicante
backstage come in un documentario. Da quella che è oggi una delle stiliste più
quotate al mondo, le basi del cui impero del fashion si sviluppano dal Sol
Levante all’Italia con tutto quello che c’è in mezzo, parte il filo dei ricordi.
La giovinezza provinciale, l’insegnamento, l’estrema sete di sapere e poi
Londra e Malcolm McLaren… Tutto cambiò con Malcolm, ovviamente. Un rapporto in
cui Vivienne fu dapprima spronata e poi vampirizzata, un rapporto distruttivo:
“Era come una missione: non usciva di casa se prima non era riuscito a farmi
piangere. Malcolm era un bullo.” Ma prima della caduta e delle eterne liti per
i diritti sul marchio la premiata coppia partorì uno dei movimenti
artistici/politici più carichi di conseguenze per i costumi mondiali: il PUNK. Dal
sottobosco di personaggi che gravitavano intorno a King’s Road a Chelsea
(Londra!) e dalla passione di McLaren per Lettrismo, Situazionismo e per i
gruppi rock che gravitavano intorno al Chelsea hotel a New York nacque una boutique
(Let’s Rock, poi SEX, poi World’s End…), un look (spille da balia,
borchie, lattice, scritte sulle magliette tipo “I HATE”), una musica (quella
dei Sex Pistols), un atteggiamento (strafottente e antiautoritario), un afflato
pre-politico (nichilistico, provocatorio anche in campo sessuale e iconoclasta)
e un mare di guai (Sid e Nancy, vari arresti e ladruncoli messi in cassa al
negozio più promettente di Londra). Le scritte sulle magliette, il new
romantic, lo stile piratesco, tutte cose che Malcolm McLaren condensava in una
frase e Vivienne sviluppava con le sue mani e la propria creatività; crescendo
due figli e portando di fatto a casa quel poco di pane che la bizzarra famiglia
mangiava. Ripercorrere quel periodo è elettrizzante: pensate a quanto oggi sia
inflazionata la moda dei vestiti strappati o delle scritte sulle magliette. La
inventò Vivienne, è un lascito del punk!
La morte nel 2010 di Malcolm McLaren consente oggi a Vivienne di togliersi dei sassolini dalle scarpe. L’inventore del punk non volle mai ammettere che fosse in realtà lei a creare vestiti e accessori, mentre lui si occupava di musica. Fu un italiano, Carlo D’Amario a “salvarla" dallo spettro di McLaren. Incredibile pensare come una londinese possa affermare che “Fu una manna dal cielo [la relazione con Carlo], questo e il fatto di andare in Italia: un cambiamento radicale.”. Erano gli anni Ottanta e l’Italia divenne la patria della Vivienne Westwood Inc. Un intero capitolo dedicato alla nostra nazione spiega come la patria della creatività e i personaggi che allora vi gravitavano accolsero e valorizzarono Vivienne che ancora oggi parla con orgoglio la nostra lingua perché “in fabbrica [nella sartoria dove creavano i vestiti col suo marchio] si parlava solo quello”. Fu per esempio con Mini Crini, apprezzata e indossata anche da Madonna, che la stilista ebbe la sua apoteosi come artista della moda: il look cortissimo e un po’ a palloncino con corpetti e crinoline (un po’ Minnie, un po’ vedo-non vedo) ha visto infinite repliche e rivisitazioni, ma è tutta farina del suo sacco. Associare l’idea dell’autoproduzione (dopotutto il punk è il DIY per eccellenza) alla moda è uno dei punti di forza di questo lavoro, che documenta i ricordi di vari personaggi rendendoli vividi come se fossero filmati. Ma anche studiare il periodo fertile (quello italiano) per la nascita di un marchio oggi tra i più quotati al mondo è altrettanto entusiasmante da leggere. Importantissimo infine un altro risvolto della personalità forte e determinata di questa donna, che sembra venire da un altro pianeta per quanto è “avanti”: l’attivismo. Le strenue e mai disertate battaglie contro il cambiamento climatico appassionano l’ormai settantenne signora che ancora oggi va a lavoro in bicicletta; noti i suoi fondi ad Amnesty International, il Consiglio Britannico per i Rifugiati, PETA, l’Environmental Justice Fundation e Friends of Earth. L’impegno che la contraddistingue è quello contro il cambiamento climatico. Davvero intrigante la lettera riportata nel volume in cui Vivienne spiega all’amica Naomi Campbell come essere utile e soprattutto perché fronteggiare il global warming. Si aggiunga la battaglia pro Bradley Manning e pro Julian Assange (qui ritratto con la maglietta firmata Vivienne Westwood con la faccia della stilista in persona la quale dichiara “Io sono Julian Assange”) per capire dove la “nonna del punk” voglia andare a parare. Vivienne ha scelto l’immagine di copertina di questo libro: una foto degli anni Settanta con il coup sauvage (pettinatura inventata da lei e poi “copiata” da David Bowie) e la bellezza selvaggia della sua giovinezza l’avrebbe fatta sentire meno a suo agio. Anche questo è Vivienne Westwood: orgoglio femminile e autenticità.
La morte nel 2010 di Malcolm McLaren consente oggi a Vivienne di togliersi dei sassolini dalle scarpe. L’inventore del punk non volle mai ammettere che fosse in realtà lei a creare vestiti e accessori, mentre lui si occupava di musica. Fu un italiano, Carlo D’Amario a “salvarla" dallo spettro di McLaren. Incredibile pensare come una londinese possa affermare che “Fu una manna dal cielo [la relazione con Carlo], questo e il fatto di andare in Italia: un cambiamento radicale.”. Erano gli anni Ottanta e l’Italia divenne la patria della Vivienne Westwood Inc. Un intero capitolo dedicato alla nostra nazione spiega come la patria della creatività e i personaggi che allora vi gravitavano accolsero e valorizzarono Vivienne che ancora oggi parla con orgoglio la nostra lingua perché “in fabbrica [nella sartoria dove creavano i vestiti col suo marchio] si parlava solo quello”. Fu per esempio con Mini Crini, apprezzata e indossata anche da Madonna, che la stilista ebbe la sua apoteosi come artista della moda: il look cortissimo e un po’ a palloncino con corpetti e crinoline (un po’ Minnie, un po’ vedo-non vedo) ha visto infinite repliche e rivisitazioni, ma è tutta farina del suo sacco. Associare l’idea dell’autoproduzione (dopotutto il punk è il DIY per eccellenza) alla moda è uno dei punti di forza di questo lavoro, che documenta i ricordi di vari personaggi rendendoli vividi come se fossero filmati. Ma anche studiare il periodo fertile (quello italiano) per la nascita di un marchio oggi tra i più quotati al mondo è altrettanto entusiasmante da leggere. Importantissimo infine un altro risvolto della personalità forte e determinata di questa donna, che sembra venire da un altro pianeta per quanto è “avanti”: l’attivismo. Le strenue e mai disertate battaglie contro il cambiamento climatico appassionano l’ormai settantenne signora che ancora oggi va a lavoro in bicicletta; noti i suoi fondi ad Amnesty International, il Consiglio Britannico per i Rifugiati, PETA, l’Environmental Justice Fundation e Friends of Earth. L’impegno che la contraddistingue è quello contro il cambiamento climatico. Davvero intrigante la lettera riportata nel volume in cui Vivienne spiega all’amica Naomi Campbell come essere utile e soprattutto perché fronteggiare il global warming. Si aggiunga la battaglia pro Bradley Manning e pro Julian Assange (qui ritratto con la maglietta firmata Vivienne Westwood con la faccia della stilista in persona la quale dichiara “Io sono Julian Assange”) per capire dove la “nonna del punk” voglia andare a parare. Vivienne ha scelto l’immagine di copertina di questo libro: una foto degli anni Settanta con il coup sauvage (pettinatura inventata da lei e poi “copiata” da David Bowie) e la bellezza selvaggia della sua giovinezza l’avrebbe fatta sentire meno a suo agio. Anche questo è Vivienne Westwood: orgoglio femminile e autenticità.
Viviene Westwod Nata nel 1941 nel Derbyshire come Vivienne Isabel Swire, nel 1958 si trasferisce con la famiglia a Londra, dove studia moda e oreficeria alla Harrow School of Art. Abbandonata l’università, studia per diventare insegnante. Nel 1962 sposa Derek Westwood e l’anno successivo nasce il figlio Benjamin. Matrimonio dolcemente naufragato a cui segue la turbolenta e creativa relazione con Malcolm McLaren, da cui nasce il secondo figlio Joseph. Nel 1981 la prima sfilata a Londra, con la collezione Pirate. Nel nuovo millennio dà il suo pieno appoggio all’organizzazione ambientalista Cool Earth e al movimento per la difesa dei diritti civili Liberty. Viene insignita del titolo di Ufficiale dell’Impero Britannico e poi di Dama di Commenda dell’Impero Britannico. Premiata più volte come British Fashioner of the Year, nel 2004 ha ricevuto ad Amburgo il Women’s World Fashion Award dall’ex presidente Michail Gorbačëv.
Ian Kelly Celebre attore teatrale e cinematografico inglese. Pluripremiato scrittore e drammaturgo. Le sue precedenti opere includono le biografie di Casanova (Sunday Times Biography of the Year), di Beau Brummell e di Samuel Foote (Theatre Book of the Year 2013). Come attore, Ian è conosciuto al grande pubblico internazionale per il suo ruolo di padre di Hermione nella serie cinematografica Harry Potter.
venerdì 27 novembre 2015
Esce Guerrigliera di Eliana Forcignanò (iQdB Edizioni di Stefano Donno)
Scrive Mauro Marino nell’introduzione: “Questa è
poesia guerrigliera, muove all'attacco, porta il colpo dove è utile e
necessario portarlo e le emozioni temprano un sentire desto, sempre presente:
sempre vivo! Conosco da tempo l'esercizio poetico di Eliana Forcignanò, la
ricerca che muove le sue parole, la saggezza con cui calibra la sua conoscenza
di filosofa. La poesia è alleata della filosofia, è spalla parlante del
pensiero, voce e mano, strumento dell'agire, del divulgare in "basso"
ciò che l'animo muove. Poesia efficace di chi conosce le parole e sa usarle, sa
metterle nel suono per mutarle in coro.”
I versi : “Se un giorno cercherete i poeti // quando
dispersi e amareggiati // vi volgerete alla vostra vita // trovandola vuota
vana vecchia // non rovistate tra gli scaffali // delle pubbliche biblioteche.
// Non vi spaventino // pagine spesse e polverose. // Non perdetevi nelle
grandi // rivendite alla moda luccicanti // di ultime novità editoriali. // Non
consultate l’antiquario // pronti a pagare a peso d’oro // il volume
autografato. // Se mai cercherete i poeti // pescate nelle vostre case //
qualche strano libro dimenticato // una vecchia antologia di scuola //
l’opuscolo che vostro padre pagò // tremila lire alla festa patronale. //
Cominciate da quelle poche righe // mischiate nomi noti e senza gloria //
scegliete un verso e scrivetelo // su un pezzo di carta inutile // mandatelo a
memoria. // Perché i poeti sono inutili // se qualcuno non li ricorda // almeno
per un verso. // Perché non tutti i poeti // campeggiano nelle letterature //
togate e illustri. // Perché non tutti i poeti // sono morti poveri o suicidi.
// Se un giorno cercherete i poeti // cercate quei pazzi che negano // di
scrivere per cambiare il mondo”
Eliana Forcignanò, poetessa e prosatrice, è nata nel
1983 a Lecce ove tuttora risiede. Laureata in Storia della Filosofia, è
attualmente iscritta all’Albo dei pubblicisti di Puglia: si dedica al
giornalismo, collaborando con varie testate locali, da quando aveva diciotto
anni, e alla scrittura creativa da sempre. Ha esordito nel 2007 con “Fiabe come
rondini” (Lupo Editore) e nel 2011 “Fiato Corto” per LietoColle Libri.
S’interessa di letteratura, psicologia, sociologia. Un suo saggio sull’antipsichiatria
nel Sessantotto è apparso nel bollettino del Centro Italiano per la Ricerca
Storico Educativa di Firenze.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del
Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74
73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro Marino
Editor – Francesco Aprile
Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica
Leo
giovedì 26 novembre 2015
mercoledì 25 novembre 2015
martedì 24 novembre 2015
giovedì 19 novembre 2015
mercoledì 18 novembre 2015
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