lunedì 7 settembre 2015

Jacqueline Kennedy Onassis. La biografia mai raccontata di Barbara Leaming (Odoya)



Per la prima volta in Italia la famosa biografia di Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis firmata da Barbara Leaming (autrice che ha raggiunto la risma dei NY Times Notable Books of the Year). Grazie alla scoperta di nuovi materiali, l’autrice ha potuto ampliare un precedente e già rinomato lavoro (Mrs. Kennedy: The Missing History of the Kennedy Years, New York, Thomas Dunne Books) ed entrare maggiormente nella psicologia di un personaggio-icona del Novecento. Più che spezzare in due la sua vita, la morte violenta di JFK – questa sì indagata da un fiume di pagine e centinaia di pubblicazioni – fu un evento fondante delle sue scelte per la maggior parte della sua stessa esistenza. Barbara Leaming si concentra sugli effetti che gli attimi terribili vissuti a Dallas ebbero a lungo termine sulla psiche di Jacqueline. Per la prima volta l'autrice chiama la situazione di Jackie col proprio nome ovvero disturbo postraumatico da stress (che si riscontrava spesso nei soldati di ritorno dal Vietnam, ma ancora non aveva cure valide).  Aggravante per le condizioni della vedova l'avverarsi della sua paura più grande: come si sa, 4 anni dopo la morte del primo presidente Kennedy, anche Bob Kennedy venne ucciso da un cecchino. Il turbine di paure con cui l’elegante signora dovette combattere descrive gli Stati Uniti per nulla pacificati di quegli anni, innervati di una violenza composita e di conflitti intestini di una certa rilevanza. Eppure l’opinione pubblica che tanto l’aveva osannata quando era first lady, si stufò presto della sua fragilità: dopotutto Jackie venne per un ampio periodo trattata come un ostacolo (almeno simbolico) alla voglia di ricominciare del Paese. L’impossibilità di controllare almeno la propria situazione personale portò Jackie ad allontanarsi dal clan dei Kennedy: l’assidua ricerca di un posto dove trovare sicurezza e tranquillità la spinse fra le braccia del miliardario Onassis che poteva vanatre un'isola di proprietà (Skorpio) e un "esercito" privato di body guard. La connivenza del miliardario greco con il regime fascista dei colonnelli, però, non venne vista di buon occhio dall’opinione pubblica americana e l’assedio di giornalisti continuò a simboleggiare una domanda: perché Jackie aveva sposato un uomo politicamente agli antipodi del suo famoso primo marito? Saranno gli ultimi lustri della sua turbolenta esistenza a regalarle un po' di quiete: Jackie trovò una dimensione di concentrazione su attività che non riguarassero i propri lutti o la propria salvaguardia nel lavoro di editor per le importanti case editrici Little Brown e Viking. Odoya  pubblica da anni biografie di signore che hanno fatto la storia come per esempio Lou Andreas Salomé, Alma Mahler o Lizzie Siddal mietendo sempre il consenso dei lettori. Questo libro si pone in linea con i precedenti, pur spiccando per la qualità magistrale della scrittura di Barbara Leaming.

Barbara Leaming è l’autrice di numerose biografie di grande successo, tra cui quelle di Katharine Hepburn, Rita Hayworth, Marilyn Monroe, Bette Davis e Orson Welles. Due dei suoi saggi biografici sono stati bestseller sul New York Times, e altri tre fra i suoi “Notable Books of the Year”. Suoi articoli compaiono regolarmente nelle pagine culturali di numerose testate americane ed europee, fra cui il New York Times Magazine, Vanity Fair e il Times di Londra. 

The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro - Teaser Trailer Italiano...

Estate crudele, di Alessandro Bertante (Rizzoli). Intervento di Nunzio Festa



Mastica solitudine, il protagonista del nuovo romanzo firmato da Alessandro Bertante, "Estate crudele", ma in fondo non cerca che l'amore. Il suo nome è Alessio Slaviero, anche se questo non vale nulla, perché nessuno nel quartiere di Milano dove vive nessuno chiama questo strano spacciatore col suo nome (nemmeno i suoi scagnozzi quasi negri) - alla fine scopriremo insomma che non l'additano che con "l'uomo nero" - , e lui ringrazia guardando le altre e gli altri e il suo contorno esistenziale con un giudizio definitivo: sono morti. Siamo nella Milano che va tra viale Monza, via Padova e la ferrovia. In pezzi di territorio contesto e spartito tra clan, in un punto del quale vive almeno l'amico Manuel, travestito brasiliano, "la pena del mio cuore", che lo fa impazzire e disperare più di tutto e tutti. Almeno fino a quando avverà l'Incontro. Si veste e s'immagina come l'ultimo dei forti, Alessio. Già promettente studente prima e ricercatore poi, spacciatore occasione prima e di professione poi, quando avrà sperimentato le delusioni della vita, dalla morte della sua ragazza alle false promesse del suo professore universitario, vive in uno stato di sbandamento così forte da fregarsene del mondo intero. Mentre il caldo torrido dell'estate del 2003 lo colpisce al ventre. Sorretto però dallo stile cadenzato in tenaci scorribande nell'evocativo. "Io sono solo, sconfitto, imprigionato e ingannato tutti i giorni di questa estate rovente”, quindi si dice. E l'incipit non è che l'inizio di questa nuova resa alle visione. Dove siamo nel passo successivo dell'ambientazione, per certi versi, del precedente "Nina dei lupi". Insomma Bertante è convinto di non poter narrare che il post. Ogni segmento e momento di quel che accade, o è accaduto, oltre la fine del mondo. Più in là della sconfitta della società. Raccontando come se si trovasse sotto le macerie dei valori. Tanto che l'ambientazione d'Estate crudele riporta alla mente quella periferia proletaria e orgoliosa adesso scomparsa del milanese e d'altre periferie degli imperi. Se quindi Alessio è il fantoccio che rappresenta tutta la generazione dei morti viventi, l'uomo disperato che è in lui vede ancora in fondo al pozzo. E viaggia, seppur quasi inconsapevolemente ma volendolo forte, verso una metà. In questo caso un'altra donna. A rappresentare, più che tutte le donne immaginate, semplicemente il riscatto dalla sconfitta già segnata nell'intimo. Mentre l'apocalisse non può che incalzare. E quando ancora qualcosa è comunque possibile.

I capolavori della letteratura horror - AA.VV. (Newton Compton)



Che cos’è l’orrore? È più della semplice paura, è più del brivido che si prova davanti all’ignoto, è la raggelante esperienza dell’inspiegabile, è il volto di tenebra del sublime. La misura dell’uomo è la conoscenza, e l’orrore è appena oltre la soglia del conoscibile, sembrano dirci le storie qui raccolte, veri capolavori ormai entrati di diritto nel mito. Vathek è la storia di un califfo ricco e potente, appassionato di esoterismo, che riceve a palazzo l’inattesa e sconvolgente visita di un demone. Il romanzo, che contamina elementi gotici e orientaleggianti, diede grande fama a Beckford, sul finire del Settecento. Lo strano caso del Dr. Jekill e Mr. Hyde di Stevenson e Dracula di Bram Stoker sono forse i due più celebri e celebrati classici dell’horror: rielaborando l’uno il tema del doppio e il dissidio tra bene e male e l’altro il tema del vampirismo, costituiscono delle vere e proprie pietre miliari della letteratura. C’è un manoscritto ritrovato (altro topos caro al romanzo gotico) al centro di La casa sull’Abisso: Hodgson immagina il diario, redatto tra angoscia e disperazione, dell’inquilino di una misteriosa e cadente dimora affacciata sopra un infernale, enorme pozzo. Altro archetipo, derivante dalla tradizione ebraica, è ripreso da Meyrink: Il Golem narra l’antica leggenda praghese dell’uomo di terra, animato da un potente incantesimo e pronto a scatenare una forza sovrumana. Stirpe di lupo di Munn è una appassionante rielaborazione del tema della licantropia (altro archetipico connubio tra ferinità e umanità): un alieno proveniente da una lontana galassia, atterrato in prossimità di Babilonia, viene raggirato da una strega locale che, con un incantesimo, lo racchiude nel corpo di un essere umano… Le Montagne della Follia è ambientato in Antartide ed è il romanzo più avventuroso di Lovecraft, nel quale il genere dell’orrore trova nella dimensione psicologica il luogo da pervadere con un senso di inquietudine sottile e contagioso.
Beckford, Vathek • Stevenson, Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde • Stoker, Dracula • Hodgson, La casa sull’Abisso • Meyrink, Il Golem • Munn, Stirpe di lupo • Lovecraft, Le Montagne della Follia

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domenica 6 settembre 2015

BIGBANG - '뱅뱅뱅 (BANG BANG BANG)' 0604 M COUNTDOWN

I capolavori del giallo – AA. VV. (Newton Compton)























È Sherlock Holmes il capostipite di tutti i detective letterari: alla penna di Conan Doyle deve perciò essere consacrato il primo scalino di qualsiasi raccolta di gialli. Con Il segno dei Quattro, secondo romanzo di cui era protagonista, l’investigatore di Baker Street entrava di diritto nella leggenda. Capacità deduttive, intuito, razionalità di ferro e approccio scientifico a ogni problema da risolvere: da allora in avanti queste sono state le doti richieste ai solutori di delitti. I capolavori qui raccolti consentono di omaggiare gli autori che hanno lasciato un segno nella storia del giallo, ammaliando e riuscendo a tenere incollati alla pagina milioni di lettori, oggi come ieri. Ecco dunque Rouletabille, il giornalista investigatore creato da Gaston Leroux, alle prese con il caso di Il profumo della dama in nero. John Buchan ci conduce nelle spire del Mistero della collana, a partire da un conturbante rito satanico; una morte inspiegabile è al centro del giallo di Anna Katherine Green, Due iniziali soltanto…; un intrico di sorprese e colpi di scena costituisce la trama di Il mistero del diamante giallo di Joseph Fletcher, ambientato presso le scogliere di Folkstone; il poliziotto Dick Martin dovrà carpire il segreto di una cripta tombale in La porta delle sette chiavi di Edgar Wallace; il geniale prete criminologo Padre Brown si cimenta in una delle più spinose indagini scaturite dalla fantasia di Gilbert Keith Chesterton in Il segreto di Padre Brown; in Charlie Chan e il cammello nero, l’eroe di tanti romanzi di Earl Derr Biggers si ritrova a indagare su un omicidio a Waikiki, tra stelle del cinema e uomini senza scrupoli; con un delitto nel museo egizio confronta invece il colto e raffinato Philo Vance, creatura di S.S. Van Dine. Chiude la raccolta il magistrale Il mistero della signora scomparsa, dal quale Hitchcock trasse il film La signora scompare nel 1938.


Conan Doyle, Sherlock Holmes. Il segno dei quattro

Leroux, Il profumo della dama in nero

Buchan, Il mistero della collana

Green, Due iniziali soltanto…

Fletcher, Il mistero del diamante giallo

Wallace, La porta delle sette chiavi

Chesterton, Il segreto di Padre Brown

Biggers, Charlie Chan e il cammello nero

Van Dine, La dea della vendetta

White, Il mistero della signora scomparsa

Guardiani della Galassia - Trailer ufficiale italiano | HD

Consiglio – Poesia la RIVISTA di poesia in Italia























Consiglio a quanti volessero approfondire non solo le ultime tendenze della Poesia in Italia e all’estero, ma anche dare uno sguardo alla ricchezza di un patrimonio lirico mondiale nella storia della letteratura poetica, la rivista Poesia edita da Nicola Crocetti editore. Rivista eroica per il coraggio e la presenza militante sul mercato editoriale italiano dedicato ai versi (non roseo anzi in declino) che testimonia come un gruppo di intellettuali e critici insieme possano fare la differenza … le differenze!!! Assolutamente da comprare ogni mese

Direttore responsabile: Nicola Crocetti / Vice direttore: Angela Urbano

Comitato di redazione: Massimo Bacigalupo, Donata Berra, Donatella Bisutti, Yves Bonnefoy, Roberto Carifi, Arnaldo Colasanti, Milo De Angelis, Enzo Di Mauro, Luigi Forte, Marco Forti, Nicola Gardini, Bruno Gentili, Cesare Greppi, Tony Harrison, Seamus Heaney, Giovanna Ioli, Barbara Lanati, Franco Loi, Angelo Lumelli, Lucio Mariani, Predrag Matvejevic, Paul Muldoon, Daniele Piccini, Marina Pizzi, Giancarlo Pontiggia, Roberto Rossi Precerutti, Silvio Ramat, Mario Richter, Jacqueline Risset, Ezio Savino, Maria Luisa Spaziani, Tomas Tranströmer, Derek Walcott, Charles Wright, Adam Zagajewski

Redazione: Stefano Calvi, Luigi Gargano, Corrado Peligra, Antonello Satta Centanin, Fabio Simonelli

Redazione negli Stati Uniti: Paolo Valesio: Columbia University (Department of Italian, 508 Hamilton Hall, MC 2827, 1130 Amsterdam Avenue - New York - N.Y. 10027, U.S.A.

Redazione in Gran Bretagna: Nicola Gardini: Saint Cross College (Oxford University - Saint Giles, OX1 3LZ Oxford - Regno Unito)

Fotografie: Giovanni Giovannetti / Effigie

Distribuzione - SO.DI.P., di Angelo Patuzzi - Via Bettola, 18 - 20092 Cinisello Balsamo (MI)

Stampa - Arti Grafiche Stefano Pinelli S.r.l. - Via Farneti 8, 20129 Milano


Le attenuanti sentimentali di Antonio Pascale (Einaudi). Intervento di Nunzio Festa



Quando le disgressioni fanno la trama. Non siamo in grado di dire se, come al contrario è voglioso di fare La Porta (diciamo riferendoci a un passaggio d'una sua recensione di qualche giorno fa), con lo 'stile' di "Le attenuanti sentimentali", ultima opera del provocatorio quanto o perché intransigente Antonio Pascale, l'autore d'origini casertane indicherà una prospettiva, spiegherà davvero una direzione alla nostra lettratura; ma di certo siam capaci di sostenere che Le attenuanti è un libro importantissimo, e lo è almeno come soprattutto per quante e quanti da anni sono soggiogati dalla superficialità. Tanto da aver dimenticato che il cosiddetto tarlo del dubbio, la gioia non felice dell'esser irrequieti perché sempre assillati dal fatto di non aver completamente ragione: è il vero motore che porta a conoscere sempre di più e, soprattutto, meglio. Allora, per non far torto allo scrittore (facendo magari finta di copiare la sua estrosità), partiamo dal personaggio. Dove la marionetta dataci da Pascale è tutt'altro che un pezzo da teatro. Ché il libro, diciamo intanto, è parecchio calato nelle acque salate dell'autobiografia; insomma il progatonista Antonio Pascale, soggetto attivo - nella maggior parte dei casi - e passivo, poche volte, delle vicende e nonostante quel che sembri è uno scrittore senza trama. Che quindi decide di metter in crisi la sua insonnia viaggiando nella capitale, di notte e di giorno, in bici. E praticamente da qui nasce l'idea. "Farò -, dice all'amica produttrice Paola, Antonio - un documentario su documentario sui sentimenti, che tu ovviamente produrrai". Tra le rovine delle certezze dei radical-chic e le rovinate incertezze, mascherate da sicurezza assoluta, dei Biologici a tutti-i-costi. Tra dialoghi esistenziali con un ex-fidanzata adesso pittrice e con la reale esistenza d'una regista di film pornografici che Pascale vorrebbe sperimentare. Con immersioni, ed ecco che siamo alle vere divagazioni che faranno non da contraltare all'avventura delle pagine ma da trama del testo, nelle terre difficili di psicologia, biologia evolutiva... Quando sono innanzitutto le domande a chiedere spazio. Perché il disordine delle risposte, comunque perfette, argomentate e puntuali, sempre, manifesta la fallacità dell'uomo. Dicendo che donne e uomini, quando si presentano in veste d'intellettuali, cioé quando danno parole e pensieri al senso comune e/o cercano di modellarlo, cambiarlo, re-inventarlo, inventarlo, dovrebbero come prima cosa porsi domande e cercare risposte. Altrimenti cosa rimarrà ai figli? Che ne avranno domani Marianna e Brando? L'irrequieto Antonio, anche quando non provoca non si lascia abbattere dalle varie maggioranze. A rischio di diventare noioso e perfino, in certi momenti, antipatico. Tipo nel riflettere sugli inceneritori oppure giustificare la logica, in un certo senso, dell'adulterio. Ma lo scrittore continua a insistere. Nel dirci che sempre ovunque e comunque si deve vivere per la verità. Nel caso contrario definirsi progressisti, tanto per cominciare, rimane la menzogna più grande. Questo alla fine è il romanzo irrequieto sulla sicura falsità di noi conformisti.

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