sabato 5 settembre 2015

Tutte le opere di Lucio Anneo Seneca a cura di Mario Scaffidi Abbate e Ettore Paratore (Newton Compton Editori)



Seneca fu un miscuglio di idealità e di realismo. Per lui, infatti, la vita è una ricerca incessante della verità, una verità sempre in fieri, perché noi indaghiamo e lavoriamo, sostiene, su principi tramandatici da coloro che ci hanno preceduto: principi non “trovati” ma “da cercare”. Per Seneca gli uomini sono come le membra di un unico corpo: da qui derivano il sentimento dell’uguaglianza, il rispetto per gli altri, anche per gli schiavi e persino verso i malvagi, che in realtà sono degli “ammalati”. Tre sono i temi fondamentali della sua opera: la miseria dell’uomo, la grandezza del saggio, il problema della morte. Durante tutta la sua esistenza travagliata, mentre nella realtà spesso si barcamenava tra due opposti, toccando spesso i vertici del potere e della ricchezza e i precipizi della sfortuna politica e sociale, il suo ideale rimase sempre quello dell’accettazione della vita come bene prezioso ma provvisorio, unita alla consapevolezza di una fine necessaria. Solo così l’uomo riesce in uno dei compiti più difficili: mantenere la propria libertà interiore. Le sue opere, tutte raccolte in questo volume, studiate e apprezzate in ogni epoca, sprigionano una forza innegabile, che avvince e commuove. «Seneca è lo scrittore più moderno della letteratura latina», scriveva Concetto Marchesi; il suo stile «fatto di frasi brevi, staccate, acute, luminose, improvvise, che incalzano spesso una medesima cosa per colpirla da più lati sino in fondo, è – fra le pagine degli scrittori latini – quello che parla a noi il linguaggio più vivo».

Aquarium di Marcelo Figueras (L'Asino d'Oro)























La foto di due bambini tra le mani. Ulises è in aereo e sta attraversando il mondo per ritrovarli. Sono Tadeo e Alicia, i suoi figli portati via dalla moglie. In Israele, un paese devastato dalla violenza, in cui Ulises, straniero, deve lottare per farsi comprendere. L'incontro con Irit, un'artista, cambia tutto. Il limite linguistico che li divide è solo apparente: i due sapranno creare un linguaggio tutto loro, fatto di sguardi, di corpo, di sensazioni. Intanto, sempre a Tel Aviv, si dipana il filo della storia di David e Miriam.

Mi piace il bar, di Andrea G. Pinketts (Barbera). Intervento di Nunzio Festa



In tutta onestà e con tutta la franchezza che è possibile dimostrare in questi casi, affermiamo prima di cominciare a dirne che "Mi piace il bar", l'ultima opera pubblicata in ordine temporale dallo scrittore milanese, nonché "supereroe", Pinketts, fa venir voglia di bere; ma, quindi, detto ciò, sgomberiamo il campo da ogni equivoco, perché abbiamo seguito uno dei consigli raccolto fra i tanti disseminati un po' qua e un po' là nell'opera: abbiamo scritto questa righe in stato di sobrietà (neppure brilli: e non sappiamo a questo punto quanto in verità la scelta piacerà pienamente allo scrittore e giornalista). Questo libro è un omaggio alla vita vissuata a pieno. Luoghi, letteratura, incontri. Tra breve autobiografia, sentimentale assai va detto, e romanzo breve. Si legge in pochissimo. Ed è un lunghissimo, interminabile calembour. Ché Pinketts scherza infinitamente con la lingua italiana. Rispettandola in tutta la sua importanza, tra l'altro. E lo si comprende da subito, ovvero dalla sintetica presentazione del testo, buona a creare il primissimo gioco di parole. Dove per spiegare l'orgine del termine "bar", per dire, lo scrittore spiega ironicamente ma non troppo e prendendosi per fino in giro ma con tanta attenzione: "In realtà l'unica fonte a cui abbeverarsi è la mia. B. A. R. significa Bevitore Alcolici Regali, perché il bar è un regno, un reame, benvenuti nella mia corte". Quindi Andrea Pinketts, cartina dei "bar" che conosce e ha conosciuto alla mano, oramai personaggio oltre che personalità a dir poco versatile delle lettere italiote, propone la sua 'visione' degli anni Ottanta, Novanta e ZeroZero. Da quando, cioé, frequentava un liceo - dal quale tra l'altro fu cacciato - a quando fa conoscenza, quasi in contemporanea, con modelle americane e "malavita". Più appunto la descrizione un po' più precisa, e riportata con toni quasi d'affetto sincero e puro, dei locali che ha scelto e viaggio per bere, approcciare, leggere, scrivere. Bar che sono stati e sono sempre la seconda, se non proprio prima casa dello scrittore Andrea G. Pinketts. Ma l'autore mai, almeno, ambienterebbe un intero romanzo in un bar. Con passaggi orizzontali e verticali in diverse delle sue opere letterarie più importanti per questo racconto ma con entrate e uscite anche fa vicende legate alla sua attività di giornalista-investigatore. Fino al passaggio dedicato al London di "John Barleycorn": qui rileggendo e poi 'correggendo' la sua prefazione all'edizione UTET del 2008, ma come sappiamo esiste anche la più recente edizione del testo, datata 2010, edita da Mattioli 1885 ("John Barleycorn. Memorie alcoliche"), curata da Davide Sapienza - che dello stesso autore ha lavorato pure ad altro. Non prima d'aver descritto quando decise di far l'esperienza della partecipazione ad appuntamenti della Alcolisti Anonimi. Il supereroe ha dato un'altra prova dei suoi superpoteri.

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Mauro Biglino - Cosa temevano gli Elohim

venerdì 4 settembre 2015

Iggy Azalea - Fancy (Explicit) ft. Charli XCX

Nove vite di Bernice Rubens (Elliot)



Donald Dorricks ha una missione precisa: uccidere nove psicoterapeuti. Nel suo diario descrive i dettagli di questa "crociata", la scelta casuale delle vittime, gli appostamenti, le attese e la ritualità dei delitti, compiuti immancabilmente con una corda di chitarra stretta intorno al collo. Senza alcun indizio o testimone attendibile, l'ispettore Wilkins cerca di trovare il serial killer, spostandosi da una parte all'altra del Regno Unito (e persino oltremanica) nel corso di svariati anni. Quando alla fine Donald viene fermato, però, si professa innocente e la moglie Verine crede nella sua buona fede: gli omicidi sembrano solo una mostruosa cornice al loro matrimonio e ai due amatissimi figli gemelli. Ma chi è davvero Donald e perché continua a dichiararsi non colpevole? "Nove vite" è un thriller pieno di suspense e sottile ironia, che con un ritmo serrato e un linguaggio diretto ed essenziale racconta l'alienazione e i rapporti di coppia nelle loro assurde, toccanti e imprevedibili sfumature.

Edge of Tomorrow - Senza Domani - Trailer Ufficiale Italiano | HD

La coscienza di Zeno. Ediz. Integrale di Italo Svevo (Newton Compton)



Rimasto incompreso per lungo tempo, "La coscienza di Zeno" è il più importante romanzo di Svevo e uno dei capolavori della letteratura italiana contemporanea. È il resoconto di un viaggio nell'oscurità della psiche, nella quale si riflettono complessi e vizi della società borghese dei primi del Novecento, le sue ipocrisie, i suoi conformismi e insieme la sua nascosta, tortuosa, ambigua voglia di vivere. 
L'inettitudine ad aderire alla vita, l'eros come evasione e trasgressione, il confine incerto tra salute e malattia divengono i temi centrali su cui si interroga Zeno Cosini in queste pagine bellissime che segnarono l'inizio di un modo nuovo di intendere la narrativa. Primo romanzo "psicoanalitico" della nostra letteratura, quest'opera rivoluzionaria seppe interpretare magistralmente le ansie, i timori e gli interrogativi più profondi di una società in cambiamento.