giovedì 28 gennaio 2016

ZOOLANDER 2 - Spot TV "No.2" (in versione originale) [HD]

Another Top 10 Over the Top Villain Deaths

Space is the Place. Storie di spazio, storie di spazi di Massimo Padalino. In libreria per Meridiano Zero il 10 febbraio 2016



Piccola co(s)mica considerazione: quando nasce una stella sono sempre in pochi ad accorgersene. Perché nel mondo così come nel cielo ce ne sono già tante, che una in più o in meno non fa poi tanta differenza. Poi quella stella comincia a brillare. Forte. Sempre più forte. Finché nessuno potrà più ignorarla e tutti la guarderanno con co(s)mica ammirazione. Ebbene, è in questo preciso istante che la parola stella diventa una metafora spaziale, poiché, oltre ai corpi celesti, comincerà a indicare le persone baciate dal destino, dalla fama, dalla santità, le belle donne, i begli uomini eccetera. Space is the Place è un oggetto letterario non identificato. Sorvola i cieli della letteratura rock come lo potrebbe fare un libro di Greil Marcus (vedi alla voce Lipstick Traces, ma togli punk e inserisci space rock). Space is the place è anche il titolo di un film «piuttosto facile da riassumere: dopo aver vagato nello spazio per anni a bordo di un razzo alimentato a musica, Sun Ra individua un pianeta che ritiene adatto alla rinascita della razza nera. Tornato sulla Terra, si ritrova nella Oakland del 1972 o giù di lì (dove le Pantere Nere sono nel mirino della polizia e dell’FBI). Per tutto il film Sun Ra lotterà contro il Sorvegliante, un demoniaco giocatore di carte che sfrutta la schiavizzazione del popolo nero. Sun Ra prometterà un “alter-destino” a chi vorrà seguirlo nello Spazio, ma il Sorvegliante, l’FBI e la NASA lo costringeranno ad abbandonare la Terra». Non solo Sun Ra è uno degli esponenti dello space rock tra i più citati nel volume, ma anche la trama del film –  utopica, visionaria e fuori di testa – ben rappresenta il lavoro di Padalino. Lasciati perdere i Beatles (che escono dalla porta per rientrare dalla finestra) e Vinicio Capossela (in questo caso definitivamente), l’autore parte a razzo nel cosmo della cultura e traccia legami tra 1) alcune concezioni della fisica contemporanea 2) alcuni topoi della fantascienza 3) alcune scoperte della tecnica musicale (il Theremin, il Moog, il Synth, l’Intonarumori di Luigi Russolo) 4) alcune visioni dell’urbanistica 5) alcune scoperte della NASA (il suono delle costellazioni e l’International Space Orchestra) e la musica. Definire quindi queste coltissime pagine “un saggio sullo space rock” è un insulto al libro e all’autore. Certo c'è molto su questo genere musicale, ma la prosa è diversa, magmatica: basti leggere le quattro "pennellate" con cui si dipinge quell’attimo di storia in cui una major decide di pubblicare il brano cosmico per eccellenza: Space Oddity di David Bowie.
«Il pianeta Terra è blu/E non c’è niente che io possa fare.
A dire il vero, qualcosa ci sarebbe, vero, David Robert Jones? Perché la tua storia ha qualcosa di davvero spaziale, che noi racconteremo così: Londra, maggio 1969. Dopo l’iniziale freddezza verso quella canzone, la Mercury Records ha finalmente deciso: il primo a registrarla sarai tu (che poi ne saresti l’autore). Bella mossa, Mr Jones, specialmente alla luce di quanto stiamo per scoprire. Suppergiù fra sessanta giorni, per l’esattezza martedì 20 luglio, accadrà un evento di portata… spaziale. Che notiziona, ragazzi! Ma le belle notizie non finiscono qui: “Ho appena ricevuto una lettera” ricorderà un giorno David-nessuno-mi-conosce-Bowie (alla vigilia della sua stratosferica trasformazione in David-tutti-mi-amano-e-mi-adorano-Bowie), “dice che vogliono pubblicarla come singolo”».
Coinvolgente, psichedelico, zeppo di riferimenti (tra gli altri compaiono John Cage, Albert Einstein, Lewis Carroll, Iannis Xenakis, David Byrne, gli Swan, Stockhausen…) la lettura di questo libro è controindicata per chiunque soffra di vertigini. È invece indicatissima per coloro che adorano la sensazione di risucchio nello stomaco e gli space trip in genere. Massimo Padalino ha collaborato con magazine musicali e quotidiani come Blow Up, Rockerilla, Il Mucchio Extra e il Manifesto; è stato redattore della webzine Movimenta e del digital magazine SentireAscoltare. Ha partecipato al volume collettivo Rock e altre contaminazioni: 600 album fondamentali (Tuttle Edizioni 2003); ha pubblicato due volumi con i testi commentati dei Beatles e una fortunata biografia su Vinicio Capossela. Vive a Torviscosa (UD). 

mercoledì 27 gennaio 2016

1981: UN'INDAGINE A NEW YORK (A Most Violent Year) Trailer Ufficiale - J...

La notte di Milano sa essere buia, l’uomo cattivo, il destino crudele. Questo libro lo è ancora di più. “Milano disco inferno” di Riccardo Besola in libreria dal 28 gennaio per Novecento Editore



In una sera d’estate del 1975 in una stamperia di vinili, l’operaio Mario Spitz incide un codice alfanumerico alla fine del solco di un disco. Un uomo al suo fianco lo osserva con attenzione. La piccola ditta è deserta, è l’orario di chiusura. Bruno Moriago, un collega di Spitz, entra nel locale, e da quel momento in poi le cose precipitano, stravolgendo il destino dei protagonisti. Qual è il significato del codice? Perché una banda criminale e alcuni poliziotti vogliono entrarne in possesso a ogni costo? La spasmodica ricerca del disco scatenerà un vero e proprio inferno. Scordatevi i buoni e i cattivi: è una caccia al tesoro in cui vince chi resta vivo.
Perché vale la pensa di leggere Milano disco inferno? Perché è un noir ambientato in una Milano degli anni Settanta incredibilmente attuale. Perché è una storia diversa. E come tutte le storie diverse ha qualcosa di eccezionale. Perché Riccardo Besola si conferma un autore abile, istintivo e con una scrittura pungente e diretta.
 COME COMINCIA - Mario Spitz era in piedi. Stava incurvato su di un disco in vinile fissato a uno strano ripiano. Nella mano destra stringeva un punteruolo molto affilato, poco meno di un bisturi. Una piastra di metallo era agganciata per il vertice a una robusta staffa che sormontava il vinile, e sorreggeva l’avambraccio con cui Mario Spitz stava incidendo. I suoi occhiali erano appesi a una catenella di plastica, prigionieri tra il bancale di lavoro e la stoffa blu del camice. Un monocolo, simile a quello che usano orafi e orologiai, era appoggiato, quasi incassato, al suo occhio sinistro. Una guaina leggermente consunta, di pelle, era calzata intorno alla lente circolare per facilitare l’aderenza all’orbita oculare. Il suo collo era piegato, la mano ferma e attenta.

Riccardo Besola è nato a Milano nel 1974. Lavora nel settore pubblicitario televisivo. Ha pubblicato Nera la notte (Rai Eri, 2011, vincitore del Premio NarreRai), Piombo, Mala Femmina e Al bar con le ragazze (Eclissi editrice 2011, 2012, 2014). Con Andrea Ferrari e Francesco Gallone ha scritto Operazione Madonnina, Operazione Rischiatutto e Il colosso di corso Lodi (Fratelli Frilli editore, 2013, 2014, 2015), oltre ai racconti presenti nelle antologie Un giorno a Milano, Una notte a Milano (editi in questa collana, 2013, 2014), e Giallo Metropoli (Piemme, 2015).

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martedì 26 gennaio 2016

MONEY MONSTER Trailer Ufficiale V.O. - George Clooney, Julia Roberts [HD]

PER LA PRIMA VOLTA IN LIBRERIA CARAVAN DI MICHELE MEDDA E MARTIN MYSTERE. FUORI TEMPO!
























Il 28 gennaio 2016 Sergio Bonelli Editore proporrà nelle librerie e nelle fumetterie italiane due nuovi volumi: il primo volume Omnibus della miniserie Caravan, scritta e sceneggiata da Michele Medda, e Martin Mystère. Fuori Tempo! di Alfredo Castelli. Caravan è il primo di due volumi che raccolgono l’intera serie scritta da Michele Medda, uno degli autori di Nathan Never. Una riproposizione arricchita dalle copertine inedite di Emiliano Mammucari e disegnata dagli artisti Roberto De Angelis, Stefano Raffaele, Fabio Valdambrini, Werner Maresta e Andrea Cuneo. La storia, narrata dal diciassettenne Davide Donati, è ambientata nella tranquilla cittadina americana di Nest Point. È qui che strane nuvole compaiono in cielo e, pochi istanti dopo, un black out oscura la città. All’improvviso, com’era cominciato, tutto ha termine, ma telefoni e internet restano inattivi: Nest Point è tagliata fuori dal mondo. È l’alba quando una colonna dell’esercito entra in paese con l’ordine di evacuazione per ragioni di “sicurezza nazionale”. Ventiquattr’ore più tardi, un fiume di auto si riversa fuori dalla città e per la carovana di Nest Point ha inizio un lungo viaggio verso l’ignoto in una narrazione fatta d’inquietudine, mistero e introspezione psicologica dei personaggi coinvolti. Martin Mystère. Fuori Tempo! raccoglie invece in un unico volume tutte le storie, sia a colori sia in bianco e nero, di Martin Mystère a spasso nel tempo tra transatlantici scomparsi, un sottomarino letale, un’invasione aliena, una strana coppia di turisti, una metropolitana ad aria compressa, un sinistro imperatore risorto dalla tomba, amori improbabili, un matrimonio interrotto, duelli e tradimenti. Una serie di folli avventure che vedono il Detective dell’Impossibile calarsi con disinvoltura in epoche diverse, dagli anni Trenta al futuro, dalla fine dell’Ottocento all’antichità, tra misteriose creature, gag a non finire, amori impossibili, sempre a ritmo di swing. Tutte avventure scritte dal creatore del personaggio, Alfredo Castelli, e visualizzate da alcune firme storiche della collana, da Giancarlo Alessandrini a Lucio Filippucci e Rodolfo Torti. Dallo scorso settembre Sergio Bonelli Editore ha fatto il suo debutto nelle librerie italiane (oltre che nelle fumetterie naturalmente) proprio con il suo marchio, anziché su licenza come era accaduto in passato. L’obiettivo è quello di creare mese dopo mese un catalogo che resti sempre disponibile e che proponga sugli scaffali di librerie e fumetterie volumi di diverso formato dedicati agli eroi Bonelli del passato e del presente. Sia per il pubblico di sempre, sia per lettori nuovi, esattamente come accade per i grandi classici che di generazione in generazione passano di mano in mano rivelandosi, ad ogni lettura, sempre più moderni.

Tutti i titoli disponibili sono indicati a questo link:

Le prossime uscite in libreria sono costantemente aggiornate qui:

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giovedì 21 gennaio 2016

UN BACIO Teaser Trailer - Ivan Cotroneo [HD]

La socialdemocrazia e l’inganno del progresso. Intervento per versi di Stefano Donno


















La socialdemocrazia ha fallito miseramente su tutta la linea gotica
arrancano tra le macerie dell’oggi  le istanze di progresso e crescita …
un tempo la disperazione lasciava alla gente solo la lettura
ora tra le maglie di soprusi e perversi abomini tutto è carta straccia.

La socialdemocrazia ha esaurito miseramente il suo mistero buffo
la vita si sgretola tra i mille profumi di particelle elementari
la previsione di Michel Houellebecq di un occidente al tramonto
non è sufficiente a scongiurare come da copione tristi decapitazioni
mutilazioni di regime ai piedi di asini marziali orrendi e blasfemi.

La socialdemocrazia ha da tempo abbandonato la fantasia al potere
nulla di certo più sotto il sole se non il sottile senso di implosione
il  desiderio snervante di evasione senza protezione o alcuna rassicurazione
convinti nell’inalienabile diritto di fuga attraverso uno Stargate qualunque
o genuflessi poveri e tristi nella speranza di una più sicura e razionale evoluzione

Le vite segrete di Lawrence d'Arabia di Philip Knightley-Colin Simpson. Dal 29 gennaio 2016 per Odoya



Due grandi opere hanno contribuito a mitizzare la figura di Thomas Edward Lawrence, meglio conosciuto come “Lawrence d’Arabia”: l’omonimo film e il suo fortunatissimo libro I sette pilastri della saggezza. Tra i suoi estimatori, oltre a una larga fetta della popolazione inglese, Winston Churchill, Bernard Shaw e Lady Astor. La figura romantica dell’Inglese che lotta per l’indipendenza degli arabi contro l’ingerenza turca, però, va oggi decostruita a favore di un’interpretazione più vicina alla vera storia di un personaggio controverso. Knightley e Simpson si giovano così di una messe copiosa di fonti tra le quali le dichiarazioni che una sorta di amante di Lawrence rilasciò nel 1968 al Sunday Times; le lettere dello stesso Lawrence concesse dal fratello, il professore A.W. Lawrence; gli importantissimi documenti desecretati del Public Record Office (Archivio di stato) di Londra e per finire: «Rintracciammo [scrivono gli autori] in Australia uno dei primi agenti reclutati da lui quando lavorava per il servizio di informazione al Cairo, nel 1915; in Turchia rintracciammo la famiglia (e tramite questa i diari) del bey di Deraa, l’uomo da cui Lawrence dichiarò di essere stato violentato; in Israele un documento riguardante un importante incontro tra il leader arabo, l’emiro Faysal, e Chaim Weizmann, del movimento sionista, uno dei fondatori di Israele». Ne esce il ritratto non solo di un uomo molto più “umano” di quello mitizzato nei racconti, ma anche un personaggio isolato e attaccato a una personalissima “ragion di stato”, per finire, quello che oggi oseremmo definire un masochista (a livello sessuale). Che l’interesse primario di una spia inglese non fosse l’indipendenza del popolo di Hussein (lo sceriffo ed emiro della Mecca) non è una rivelazione. Nel periodo coloniale il “risiko” delle nazioni europee all’interno dello scacchiere mediorientale (e globale!) era una guerra senza esclusione di colpi. Solo il più svelto, il più astuto e il più spregiudicato poteva avanzare. Lawrence fu più di tutto questo. Capace di andare oltre i suoi stessi ordini, Lawrence seguiva una propria idea:
«A parte il patriottismo, i principali stimoli durante tutta la Rivolta furono per lui l’ambizione, la diffidenza e l’odio per i francesi, quest’ultimo così profondo che in alcuni documenti da lui redatti agli inizi della guerra è difficile stabilire chi fosse il nemico, se i turchi o i francesi».
Le conseguenze delle sue azioni (una fra tutte lo stimolo concreto alla creazione dello stato di Israele) hanno conseguenze geopolitiche ancora oggi. Quindi, al di là dell’ottimo e piacevole “gossip storico” che smitizza un personaggio del colonialismo inglese, questo è un libro interessante per capire cosa si muove in Arabia, Siria, Turchia, Palestina, Egitto, Iran e Israele. La differenza tra la Jihad a cui chiamavano gli esponenti dell’Impero ottomano allora e quella odierna è importante per capire una galassia sfaccettata (quella islamica) e in costante evoluzione.
Phillip Knightley, giornalista, critico e saggista australiano, ha vissuto alle isole Fiji e in India, dedicandosi alla sceneggiatura di documentari e al commercio. Inviato speciale del Sunday Times, ha scritto numerosi saggi di storia contemporanea tra cui la biografia Philby, KGB Master Spy e An Affair of State, sullo scandalo Profumo britannico del 1963. Vive tra Londra, Sydney e Goa. 
 Colin Simpson ha studiato a Oxford e presso l’università di Helsinki. Corrispondente speciale del Sunday Times, ha scritto numerosi articoli di vario genere: dalle mostre di antiquariato alla Guerra dei sei giorni. È l’autore di Sir Francis Chichester, the Voyage of the Century. Vive nel Suffolk.