giovedì 17 settembre 2015

Putsch! L'ascesa di Hitler di Richard Hanser (Odoya). Dal 1 ottobre 2015 in libreria























Se esiste un atto di inizio della Seconda guerra mondiale, quello fu il golpe della birreria di Monaco del 1923. Il Putsch voluto da Adolf Hitler nella città che più amava: la Monaco cara a Mann, Brecht, Klee, Wagner e Rilke, fu la prima azione di violenza organizzata dell’uomo in seguito definito “il più dinamico fattore di distruzione che l’umanità abbia prodotto finora”. Hanser ripercorre gli anni della giovinezza di Hitler e la sua trasformazione da pittore senza alcun talento a leader politico avvenuta nel periodo trascorso nelle trincee della Prima guerra mondiale. Gli anni della Repubblica di Weimar non furono semplici per la Germania. Da un lato le masse di operai tornati dal fronte avrebbero voluto seguire l’esempio russo del 17, dall’altro un amplissimo fronte nazionalista – tra cui generali con ruoli carichi di significati come Erich Ludendorff –  cercavano rivalsa, vendetta e la gloria sottrattagli sul campo di battaglia. Non stupisce quindi che gli afflati pangermanisti, l’antisemitismo, l’anticomunismo – proprio in Baviera, nel 1922, si era proclamata la Repubblica Sovietica di Bavarese – e una feroce inflazione costituirono il naturale terreno di coltura per un movimento tutto rivolto a una “rivoluzione contro la rivoluzione”, per un riscatto della patria tedesca. Il grande sogno di Hitler di un’eversiva marcia su Berlino (ispirata a quella di Mussolini) si sviluppò nel posto pubblico tedesco per eccellenza: una birreria. La Bürgerbräukeller era una struttura mastodontica, dove spesso si tenevano comizi politici: poteva ospitare fino a 2000 persone sedute. Da lì il 9 novembre 1923 partì il più sottovalutato tentativo di colpo di stato della storia. Il generale Gustav von Kahr, allora dittatore della destra monarchica bavarese (chiamato in funzione anticomunista), venne sequestrato da Hitler, ma non tenne fede alle promesse fatte al Führer una volta libero. Così fecero altri appartenenti al governo come il colonnello von Seisser e il generale von Lossow. Nonostante dalla sua avesse il generale Ludendorff e innumerevoli ex militari o semplici lavoratori invasati, Hitler non riuscì ad assicurarsi i presidi militari e il controllo sull’esercito della Baviera. Il tentativo di marciare in ranghi con fucili carichi alla mano per raggiungere l’unico battaglione “che marciava sotto il segno della svastica” vittorioso, quello di Röhm, che aveva occupato i quartieri generali del distretto militare, finì nel sangue presso la Feldherrnhalle, poi trasformata in uno dei “luoghi sacri” del nazismo. Nonostante il Putsch non riuscì e Hitler fu costretto a scappare su un’utilitaria «Il 9 novembre del 1923 è stato l’origine del 30 gennaio del 1933» il giorno in cui Hitler divenne cancelliere "passando per la strada maestra". Fu il banco di prova per la presa del potere in Germania da parte del nazismo: centrale per la comprensione di una storia che non si deve ripetere mai più.


Richard Hanser (1909-1981) si è occupato di storia del nazismo degli anni Venti dal periodo in cui partecipò alla guerra contro il Terzo Reich come specialista del Psychological Warfare. Codirettore della American-German Review, ha pubblicato diversi volumi ricavati dalla sua intensa attività di autore di reportage e documentari televisivi.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.